16 MILIARDI BUTTATI NELLO SCIACQUONE merdaset dal mafionano e ignorati da Monti.

Giovanni Valentini per “la Repubblica

Vi sembrano pochi, in questi tempi di vacche magre o magrissime, 16 miliardi di euro? Sono più di quelli – soltanto 11, si fa per dire – dell´ultima manovra d´emergenza chiesta dall´Unione europea al nostro Paese.

Eppure, lo Stato italiano non appare tanto interessato a sfruttare un cespite di sua proprietà, stimato appunto intorno ai 16 miliardi, come se fosse incedibile al pari del Colosseo o della Torre di Pisa. E invece, questo è orientativamente il valore delle frequenze che il governo Monti potrebbe ancora ricavare dalla banda televisiva superstite (Uhf), in aggiunta ai 3,5 già incamerati, se revocasse o correggesse la decisione di “regalarle” agli operatori tv – in primis Rai e Mediaset – ratificata dal fu governo Berlusconi, contro cui s´è schierata ora Sky ritirandosi polemicamente dalla gara.

Antenne MediasetAntenne Mediaset

Se noi, poveri cittadini e contribuenti, dobbiamo accettare la

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Attenti al “chiagni e fotti” del nano mafioso…

Operazione Amnesia

(Marco Travaglio)

Vederlo lì in un baretto fuori dal Tribunale di Milano, solo e abbandonato, nessuno che gli rivolga la parola, gli chieda un autografo o una barzelletta, gli gridi meno male che Silvio c’è, fa tenerezza. Sentirlo rispondere dalla tribuna vip del Milan a una domanda sul fisco “non so, ormai non conto più niente”, fa quasi pena. Almeno a chi non lo conosce. L’ultima maschera del Cainano è quella del povero vecchietto innocuo, dell’anziano guitto a fine carriera. Uno da lasciare in pace, anzi da ignorare, perché ora bisogna guardare avanti senza spirito di vendetta, anzi con un pizzico di gratitudine per tutti i sacrifici che ha fatto per noi, non ultime le dimissioni come estremo “atto d’amore per l’Italia”, purtroppo travisate dalla solita “piazza dell’odio”.

L’Operazione Amnesia, simile alla strategia della sommersione adottata da Provenzano dopo le stragi volute da Riina, è una nuova versione dell’eterno “chiagni e fotti”, che presto sfocerà in una campagna elettorale tutta basata su vittimismi vecchi e nuovi: i poteri forti nostrani e

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Merdaset affonda col suo ridicolo e ladro boss

L’effetto Berlusconi su Mediaset

Utili in calo, il titolo crolla. Sulle tv pesa la sconfitta politica del premier e la fine delle leggi ad aziendam. Nel terzo trimestre i profitti ridotti a soli 2,2 milioni. Pubblicità in calo, ma la Rai va ancora peggio

Il crollo del titolo Mediaset in borsa

Nel giorno più duro per i Btp, i mercati hanno affossato anche i titoli targati Berlusconi. Le quotazioni di Mediaset, più volte sospesa per eccesso di ribasso nel corso della giornata, sono precipitate perdendo oltre il 12 per cento. Per gli investitori le fortune delle tv del Biscione si è strettamente legate al destino politico del premier-azionista. Se Berlusconi affonda, allora anche il suo gruppo, finora protetto dal governo, rischia grosso. E poi c’è la questione dei conti, che ormai da mesi non vanno affatto bene in casa Mediaset. Andiamo con ordine.

La relazione trimestrale presentata ieri conferma che l’azienda televisiva viaggia con il motore ingolfato. Gli utili sono scesi al livello più basso degli ultimi dieci anni. Le cose vanno peggio rispetto al 2009, ai tempi della recessione e anche in confronto al 2001, dopo l’attentato alle torri gemelle. Nei tre mesi chiusi a settembre i profitti di Mediaset si sono ridotti al

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Caso Satyricon, Mediaset perde in appello Niente diffamazione per Travaglio

Caso Satyricon, Mediaset perde in appello
Niente diffamazione per Travaglio e Luttazzi

Le origini dell’impero di Belusconi e i suoi rapporti con Mangano: tutto contenuto nel libro “L’odore dei soldi” che l’attuale vice direttore del Fatto andò a presentare il 14 marzo 2001 nella trasmissione satirica di Raidue

Mediaset non fu diffamata nel 2001 da Marco Travaglio e Daniele Luttazzi: è stata la Corte di Appello di Roma a confermare la sentenza di primo grado in merito al “caso Satyricon”, respingendo le richieste della società presieduta da Fedele Confalonieri di condannare il giornalista e il comico a risarcire i danni da diffamazione. La Corte ha di conseguenza condannato l’azienda della famiglia Berlusconi al rimborso delle spese processuali, non solo nei confronti di Travaglio e Luttazzi, ma anche della Rai e della Ballandi Entertainment.

Il caso si riferisce alla puntata di Satyricon del 14 marzo 2001: durante la trasmissione, in onda su Raidue (diretta da Carlo Freccero, anche lui denunciato), Luttazzi fa intervenire Travaglio per parlare del libro “L’odore dei soldi”, scritto a quattro mani con Elio Veltri. Una storia non autorizzata, delle origini delle fortune economiche di Berlusconi, dei segreti meccanismi finanziari che sancirono la nascita della Fininvest, oltre che della presenza ad Arcore del mafioso Vittorio Mangano.

Ritenendosi diffamata dalle dichiarazioni, che sollevavano dubbi sul rapporto tra B. e Cosa Nostra e sull’immagine dell’azienda, Mediaset aveva fatto causa, ma il Tribunale le aveva dato torto. Sentenza ora confermata in appello, dato che la Corte ha ritenuto che nella trasmissione “non si parla mai di Mediaset”, escludendo la possibilità che nell’immaginario del telespettatore siano possibili collegamenti tra i fatti illeciti attribuiti al premier e la società.

Travaglio la citò solo a proposito dei benefici ottenuti nel ‘94 grazie alla legge Tremonti varata dal governo del proprietario di Mediaset: “Conflitto d’interessi”, dunque. Ma denunciarlo non è illecito. È “legittima critica”. Ora Mediaset dovrà sborsare ai denunciati circa 100 mila euro di spese processuali.

di Alberto Sofia

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silvio berlusconi prosciolto da un Gup che ha avuto paura?

Mediatrade, Berlusconi prosciolto
“I pm sono stati scandalosi”

Il procedimento riguarda i presunti fondi neri generati dall’acquisto di diritti televisivi negli Stati Uniti. La Procura ricorrerà in Cassazione. I legali Ghedini e Longo: “Abbiamo informato il premier, non ha commentato”. Poi attaccano: “Ma l’accanimento dei giudici milanesi continua”

Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri
Il gup di Milano, Maria Vicidomini, ha prosciolto “per non aver commesso il fatto” il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediatrade. Rinviati a giudizio invece il figlio del premier Pier Silvio Berlusconi e il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, con l’accusa di frode fiscale. A giudizio andranno anche gli altri nove imputati, tra i quali il
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Merdaset continua a rubare i format, non solo i miei, ma la BBC li querela.

Plagio per format televisivo
La Bbc cita in giudizio Mediaset

ballando con le stelleLa Bbc avrebbe deciso di citare Mediaset in giudizio per il presunto plagio del format Strictly, la cui versione italiana Ballando con le stelle va in onda su Rai Uno da sei anni, con la conduzione di Milly Carlucci. È quanto riferisce il quotidiano britannico The Independent, spiegando che Bbc Worldwide ha accusato l’emittente di Silvio Berlusconi di avere violato la normativa sul copyright dopo avere annunciato una versione «audace» dello show britannico.

Mediaset lancerà la prossima settimana il suo nuovo show serale Baila! «Bbc Worldwide tiene molto seriamente alla protezione del suo copyright e sta intraprendendo un’azione legale in Italia per proteggere il suo format  Ballando con le stelle, si legge sul quotidiano britannico.

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Asta frequenze digitali, aperte le buste 2,3 miliardi dalle prime offerte°°° Regalate.

Parte bene la gara per l’assegnazione alle compagnie telefoniche dell’etere liberato dalla tv digitale. Peccato però che lo Stato non incasserà un euro dalla “competizione gemella” destinata alle emittenti televisive. Il governo assegnerà gratis le frequenze. Anche a Mediaset

°°° PARTE BENE?! CAZZARI! E il nano continua a derubare l’Italia e tutti noi. Nei paesi civili ci hanno fatto 12 miliardi con le frequenze per le tv, qui se le fotte.

berlusconi ladro1

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Frequenze digitali in regalo: ecco come il mafioso ruba altri 3 miliardi nostri!

Tv, sei frequenze digitali in regalo
così lo Stato rinuncia a 3 miliardi

La procedura scelta prevede la concessione a chi ne ha i requisiti, in corsa Rai e Mediaset. Pd all’attacco: “Il governo deve metterle all’asta”. Vita: “Lottiamo dal 2009 per evitare un simile scempio, c’è il precedente della gara per l’Umts” di ALDO FONTANAROSA

Tv, sei frequenze digitali in regalo così lo Stato rinuncia a 3 miliardi

ROMA – E se una volta tanto a pagare fossero le televisioni? Ora che la manovra di Tremonti chiede sacrifici ai pensionati, agli insegnanti e alle piccole imprese, viene alle mente chiara una strada alternativa che il governo può percorrere se solo vuole: mettere all’asta le frequenze che ha in mano e incassare tanti milioni dalle emittenti che se le aggiudicheranno. Al momento, le frequenze stanno per essere regalate alle tv senza il minimo corrispettivo in cambio.

Nell’Italia dell’etere selvaggio, il Garante per le Comunicazioni è riuscito in un piccolo miracolo. Ha scovato 6 nuove frequenze nazionali che possono ospitare ripetitori e

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