Pochi spettatori: chiude il Bagaglino dopo 46 anni. MEZZO SECOLO Di NULLA.

Lo spacciavano per Cabaret, ma era l’esatto contrario del Teatro cabaret. Non a caso faceva andare in brodo di giuggiole quasi esclusivamente l’omuncolo più ignorante e volgare del mondo: silvio burlesquoni.  Un troiaio a disposizione dei capataz, una parata di zucche vuote, tette e culi, con rare parentesi di artisti: Gabriella Ferri, Leo Gullotta, maltrattati da testi ridicoli e offensivi per il loro talento. Personalmente mi ha sempre suscitato disprezzo, sia il livello infimo, sia la piaggeria verso i banditi della destra italiota, sia il sedicente autore-regista Pingitore.

B-incula Italia

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IL TROIAIO DEL NANO MAFIOSO E DEI SUOI FACCENDIERI

Escort, indagati i Tarantini e la Began
Giampi per il premier voleva anche la Arcuri

Documentato lo scambio tra favori sessuali e partecipazione ad appalti pubblici. Proposte alla soubrette in cambio della conduzione di Sanremo. Tutte le donne indotte alla prostituzione, selezionate ‘giovani ed esili’

di CARLO BONINI e GIULIANO FOSCHINI

Escort, indagati i Tarantini e la Began Giampi per il premier voleva anche la Arcuri Sabina Began

Il procuratore di Bari, Antonio Laudati, e i pubblici ministeri Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis contestano agli indagati l’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Ma nelle dieci pagine dell’avviso di conclusione delle indagini, condotte dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza guidato dal colonnello Antonio Quintavalle e notificato questa mattina agli otto indagati (i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, le starlette Sabina Began, Francesca Lana e Letizia Filippi, l’avvocato Salvatore Castellaneta, “il referente delle feste private di Berlusconi a Milano, Pierluigi Faraone, Massimiliano Verodscia) viene documentato lo scambio tra favori sessuali e partecipazione ad appalti pubblici, di cui il presidente del consiglio Silvio Berlusconi diventa lo snodo. L’avviso di conclusioni delle indagini porta il timbro e la data del 5 agosto scorso, quando è stato depositato presso la cancelleria della procura della Repubblica, ed è stato notificato oggi, primo giorno utile dopo la sospensione feriale dei termini processuali. Sono oltre 100 mila le conversazioni telefoniche e ambientali effettuate fino all’estate del 2009 nell’ambito dell’inchiesta, mille quelle trascritte.

FOTO TUTTE LE RAGAZZE PER IL PREMIER SABINA BEGAN

Scrivono i pm: «Il Tarantini promotore e organizzatore dell’associazione, al fine di consolidare il rapporto con Silvio Berlusconi (avviato nell’estate del 2008), ottenere per il suo tramite, incarichi istituzionali e allacciare avvalendosi della sua intermediazione rapporti di tipo affartistico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica spa, di società a quest’utlima collegate (Sel Proc sc., Selex sistemi integrati spa e Seicos spa), di Infratelitalia spa e altre società, provvedeva a:
1) Ricercare le donne, personalmente o per il tramite di altri partecipi, persuadendole a prostituirsi o rafforzando il loro iniziale proposito di prostituirsi, in occasione degli incontri che egli stesso organizzava presso le residenze di Silvio Berlusconi;
2) Selezionare le donne, personalmente o per il tramite degli altri partecipi, secondo specifiche caratteristiche fisiche (giovane età, corporatura esile)
3) Impartire, in occasione di tali incontri, disposizioni sull’abbigliamento da indossare e sul comportamento da assumere;
4) Sostenere le spese di viaggio e soggiorno delle donne proveniente da varie parti d’Italia, mettere loro a disposizione il mezzo per raggiungere il luogo dell’incontro».

IL LUNGO ELENCO DI DONNE PER BERLUSCONI
Nell’atto notificato agli indagati i pubblici ministeri indicano i nomi delle donne «indotte all’attività di prostituzione esercitata in favore di Silvio Berlusconi». Ci sono grandi nomi del mondo dello spettacolo, compresa Manuela Arcuri, che tuttavia rifiutò. Scrivono infatti i pm: «Gianpaolo Tarantini la indusse a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi con la promessa che lo stesso l’avrebbe favorita per la conduzione del festival di Sanremo, non riuscendo a portare a termine il suo proposito a causa del rifiuto opposto della stessa».

VIDEO E la Began disse: “Silvio ci sfama tutte”

Altre donne, al contrario, accettarono lo scambio e parteciparono alle “serate galanti” organizzate nelle residenze del Presidente del Consiglio: Maria Teresa De Nicolò, detta Terry (palazzo Grazioli), Carolina Marconi, Daniela Lungoci (villa San Martino), Francesca Lana, Hawa Kardiatau, Karen Buchanan (palazzo Grazioli), Camille Charao Cordeiro (Palazzo Grazioli), Barbara Montereale (villa Certosa), Sara Tommasi, Sebbar Fadoua (Palazzo Grazioli), Chiara Guicciardi (palazzo Grazioli), Vanessa di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro (palazzo Grazioli), Maria Josefa De Brito Ramos (palazzo Grazioli), Grazia Capone (Arcore e villa San Martino), Luciana de Freitas Francioli (Arcore), Michaela Pribisova, Maria Ester Garcia Polanco (centro Messeguè di Melezzole), Mariasole Caci (Arcore), Ioana Visan, Barbara Guerra, Patrizia D’Addario (palazzo Grazioli), Sara Tommasi, Lucia Rossini (palazzo Grazioli).

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Il troiaio

Ruby, il fidanzato indagato
per pornografia minorile

Luca Risso è proprietario del locale notturno genovese ‘Fellini’ dove la ragazza si esibiva in spettacoli hard

il fascicolo

Ruby, il fidanzato indagato
per pornografia minorile

Luca Risso è proprietario del locale notturno genovese ‘Fellini’ dove la ragazza si esibiva in spettacoli hard

Ruby e il fidanzato Luca Risso (Ansa)
Ruby e il fidanzato Luca Risso (Ansa)

MILANO – È stata formalizzata sabato mattina l’iscrizione nel registro degli indagati di Luca Risso, compagno di Kharima el Marhoug detta Ruby Rubacuori e proprietario del locale notturno genovese ‘Fellini’ dove la ragazza si è esibita ancora minorenne in spettacolini hard. Il reato rubricato è il 600 ter, pornografia minorile. Il procuratore aggiunto Mario Morisani, capo del pool ‘fasce debolì, ha assegnato (per sorteggio) al pm Luca Scorza Azzarà il fascicolo, stralcio dell’indagine della procura milanese su Nicole Minetti, Lele Mora e Emilio Fede. Il fascicolo riguarda due spettacoli organizzati al ‘Fellini’ che vedono protagonista una Ruby ancora minorenne. Non è escluso che nei prossimi giorni, avviati i riscontri della procura genovese, il fascicolo possa arricchirsi di nuove testimonianze e di ulteriori indagati. (Fonte Ansa).

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A Raiset so’ boni de core. Un milione e mezzo al megafono di regime ferrara

Ferrara, un milione e mezzo per cinque minuti al giorno

4 marzo 2011

Si comincia il 14 marzo: il programma dell’Elefantino dopo il Tg1 andrà avanti per tre anni

Non si può dire che cominci male, per Giuliano Ferrara. Secondo Carlo Tecce sul Fatto, che di Rai è sempre ottimamente informato, il contratto dell’Elefantino è pronto e sicuramente sarà soddisfacente per il direttore del Foglio, che rifarà la sua Radio Londra come striscia quotidiana dal lunedì al venerdì subito dopo il Tg1 delle 20:

Ferrara può prolungare al 2014 il suo editoriale quotidiano, per centinaia di serate avrà l’ultima parola in coda al Tg1 di Augusto Minzolini. La burocratica Rai con l’Elefantino ha scoperto un’efficienza che mancava da tempo: l’incontro di ieri a viale Mazzini è durato pochi minuti, però, il servizio pubblico investe su Ferrara per i prossimi tre anni e per circa 1,5 milioni di euro. Qui Radio L o n d ra sarà in onda per cinque giorni a settimana dal lunedì al venerdì, senza pubblicità (e dunque senza ricavi per la Rai) appena si chiude la sigla del Tg1. Per ogni puntata l’ex ministro berlusconiano guadagnerà poco più di 3 mila euro lordi e, calcolando che le serate saranno oltre 150 l’anno, l’ingaggio annuale sarà di 500 mila euro. Il compenso di Ferrara è inferiore al minimo garantito di Bruno Vespa, in linea con lo stipendio di un responsabile di rete, ma è un’enormità rispetto a Travaglio e Vauro che lavorano per Annozero senza contratto da sei mesi. In un’azienda piegata da tagli e crisi, per nessuno è facile strappare un accordo triennale e avere carta bianca per un programma sperimentale con il rischio che sia un fallimento.

Intanto, Lucia Annunziata racconta particolari riguardo le programmazioni della Rai all’epoca in cui ne era presidente:

L’Elefantino avrà quel pezzetto di palinsesto che fu del Fatto di Biagi e che da sempre Berlusconi guarda con attenzione. L’Annunziata racconta un episodio inedito di qualche anno fa: “Quando ero presidente Rai (dal marzo 2003 al maggio 2004, ndr), mi svegliarono alle 4 di mattina spiegandomi che c’era l’accordo su chi affidare lo spazio dopo il Tg1: una settimana a Vespa e una settimana a Ferruccio de Bortoli, che era stato allontanato dal Corr iere da Berlusconi. Un’intesa raggiunta – spiega la conduttrice di In m e z z ‘ o ra – dopo una lunga trattativa, che mirava a garantire il massimo di equilibrio. Poco prima del Cda, però, un consigliere mi disse che era stato a Palazzo Chigi e che lui gli aveva detto che non avrebbe mai consentito a chi gli aveva messo contro il C o rriere della Sera di avere quella visibilità. L’accordo saltò e lo spazio fu affidato a Pierluigi Battista”.

°°° Ma non dovrebbe essere servizio pubblico? Non basta il 90% di Raiset in mano ai servi di Hardcore?  Purtroppo, come vi dico dal 1994, da allora la rai è diventata la pattumiera di Burlesquoni. Io c’ero e mi hanno fatto fuori. E senza nemmeno pagarmi i tre milioni di euro che mi dovevano (e mi devono) per lavori commissionati e pronti alla messa in onda… Saranno contenti due giornalisti veri come Vauro e Travaglio di LAVORARE GRATIS!

UN’ALTRA ZOCCOLA DEL TROIAIO ALLA RIBALTA. E IO PAGOOOOOOOOOOOO…

ferrara e troiaio

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Troiaio Berlusconi. Auto in regalo ad alcune ragazze, mentre gli italiani muoiono di fame.

Auto in regalo ad alcune ragazze
Le verifiche della Procura

Pagamenti alle concessionarie dal conto del ragionier Spinelli

Nel collegio difensivo del premier entra l’avvocato Perroni

Auto in regalo ad alcune ragazze
Le verifiche della Procura

Pagamenti alle concessionarie dal conto del ragionier Spinelli

Nicole Minetti, indagata nell'inchiesta sul caso Ruby
Nicole Minetti, indagata nell’inchiesta sul caso Ruby

MILANO – Un pacchetto «tutto compreso» premiava le ospiti delle notti di Arcore: non soltanto le buste con i soldi in contanti di varia entità (minimo sindacale 2 mila euro), e i gioielli donati, e l’affitto e le bollette pagati per gli appartamenti messi a disposizione in via Olgettina, ma anche automobili in regalo. Intestate ad alcune delle ragazze, ma pagate a tre concessionarie milanesi dall’amministratore del portafoglio personale del premier, Giuseppe Spinelli. «Generoso», il presidente del Consiglio. Anche se un po’ seriale e risparmioso nel declinare questa «generosità» nei riguardi delle ragazze protagoniste delle sue feste. La serialità si ritrova nel fatto che, alla stessa stregua delle buste di denaro con banconote sempre da 500 euro, delle collane di pregio medio provenienti da stock acquistati in elevata quantità, e della gestione degli affitti affidata su larga scala a Nicole Minetti, così anche le auto pagate dal tesoriere del premier sono quasi tutte (con poche eccezioni di maggior cilindrata) sempre di due tipi, «Mini» e «Smart». Mentre a testimoniare che il premier ami regalare, ma a suo modo non scialare, è il fatto che le auto siano le un po’ più economiche vetture aziendali a «chilometri zero».

Una parte degli accertamenti è ancora in corso, un’altra compare invece già tra le fonti di prova elencate dal decreto di giudizio immediato del premier firmato dal gip Cristina Di Censo, che a pagina 24 richiama «l’annotazione di polizia giudiziaria del 2 febbraio 2011» con «accertamenti sulle autovetture di proprietà» di sei ragazze, e la successiva o «da cui emergono i pagamenti in favore di concessionarie operati dal conto corrente 02472/80 intestato a Giuseppe Spinelli presso la Banca Popolare di Sondrio» a Segrate.

Questo è un esempio tipico del modo con il quale la Procura ha trattato le non certo lineari dichiarazioni di Karima “Ruby” el Mahroug, la giovane marocchina indicata parte lesa del reato di

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LA RISCOSSA DELLE DONNE, CONTRO IL TROIAIO DI BURLESQUONI

Il vento che sale di Concita De Gregorio

di Concita De Gregorio

concita de gregorio piazza 640

Beatrice Alemagna ci ha inviato ieri una Piccoletta che con la mano sinistra sventola la bandiera e con la destra regge la sua bambola. La donne fanno spesso così, due lavori insieme e anche più. Non sempre pagati nè riconosciuti, non sempre sufficienti a garantirsi da vivere. In un’altra tavola Piccoletta dice: “Il vento si sta alzando”. E’ vero, si sta alzando. Non c’è chi non lo senta. Persino i guastatori: è per questo che sono così spaventati, che hanno provato fino all’ultimo a irridere e dividere strillando. Invece vedrete, oggi. Guardatevi attorno nelle 290 piazze d’Italia. Leggete le centomila firme che pubblichiamo al centro del giornale, le vostre. Ci sono, ci siamo tutte. E tutti, i padri e i fratelli, i figli. Troverete le agenti di polizia e le infermiere (vere, in divisa e non in maschera), le precarie della scuola e le presidi di facoltà, le femministe storiche e le ragazze nate negli anni Ottanta, quelle come Emma Marrone che sono uscite da “Amici” e quelle che la tv non la guardano, Carla Corso leader storica del comitato per i diritti delle prostitute, le suore e i parroci del Veneto. Donne celebri, donne invisibili. Bisnonne e nipoti. Su questo giornale da più di due anni diamo voce – la sollecitiamo – alle donne italiane. Mai come in queste settimane si era sentita forte e chiara: una discussione aperta, larga, fonda. Oggi le vedrete in piazza perchè i pensieri e le mani si muovono insieme, arriva sempre un momento in cui le parole si trasformano in gesti e si fanno corpo. Noi dell’Unità ci saremo tutti, saremo coi ragazzi del Laboratorio B5 che faranno disegnare i bambini perchè da lì si deve ripartire: dalla cultura, dall’istruzione, dall’investimento sui ragazzi. Ci vorrà tempo, non abbiamo fretta. Ci metteremo il tempo che serve. Tra le persone che ci hanno scritto e chiamato ieri ci sono una precaria dell’Università, una staffetta partigiana, un’operaia in cassa integrazione. Dice Rosa Giancola, operaia tessile in Cig: “Nella mia ultima busta paga c’è scritto 1051 euro. Non so nelle tariffe di Arcore a cosa corrisponda, forse a una palpatina. Quello è il mio attestato di dignità, il mio contributo al Pil. E quei segni meno sono le tasse che pago per contribuire a un bene che ricade su tutti. Non è Ruby il problema, è la corte del maraja che mi disgusta. Io pure lo uso il corpo, con le mie mani costruisco le tende per la Protezione civile, e però sono invisibile anche se occupo una fabbrica”. Teresa Vergalli, staffetta partigiana: “Una donna non conta niente anzi meno di niente, diceva mia madre contadina. Per uscire da quel niente ci sono state le donne uccise, torturate, violentate. Ed anche, forse inconsapevoli, tutte quelle che hanno dovuto piangere. Ci sono state conquiste e passi avanti. Ma ci siamo illuse di esserci assicurate il rispetto e il riconoscimento dovuto. Invece stiamo andando a ritroso. Oggi io sarò in piazza, ragazza di tanto tempo fa, insieme alle mie nuore, a mia nipote, alle mie amiche”. Rosy Nardone, Phd all’università di Bologna: “Ho la “sfortuna” di occuparmi di tutto ciò che questo Governo sta demolendo: didattica, educazione, innovazione. Dunque non c’è proprio alcun motivo per continuare ad investire su di me, sarebbe meglio che sparissi…”. Invece no, nessuna sparisce. Eccole tutte per strada, provate a contarle.

13 febbraio 2011
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Salute e grano! Il troiaio di Raiset, e i professionisti a casa…

Per la valletta lituana favorita da Silvio
Masi inventa il “contratto ad personam”

Un accordo-monstre firmato direttamente dal direttore generale della Rai perché la direzione del settore risorse si era rifiutata di sottoscriverlo. Un curriculum scheletrico e una richiesta di 1500 euro a puntata per “Il Lotto alle otto” condotto da Timperi

di PAOLO BERIZZI

Per la valletta lituana favorita da Silvio Masi inventa il "contratto ad personam" Giada

MILANO – Un contratto ad personam per la valletta lituana prediletta di “papi”. Un contratto-monstre. Firmato direttamente dal direttore generale della Rai, Mauro Masi. Perché la direzione del settore risorse televisive, di fronte a una richiesta economica ritenuta a dir poco esosa, si era rifiutata di sottoscriverlo: dando parere negativo non una, ma ben tre volte. Lei è Rasa Kulyte, per le amiche Giada, ex miss Lituania ingaggiata come “dea della fortuna”, nel 2010, per la trasmissione “Il Lotto alle Otto” su Rai2. Giada è ospite alle feste di Silvio Berlusconi: sia a Arcore che a Palazzo Grazioli. Nelle carte del Rubygate il suo nome spunta qua e là, è definita dalle altre ragazze “una del giro di Roma”, una “intima” che “… ti è passata davanti”.

Repubblica qualche giorno fa ne ha svelato l’identità 1. E ha raccontato che Giada è una delle ragazze che animano le serate nella residenza romana del premier con dei balletti a metà tra il Bagaglino e il Lidò. Quando nel 2010 le si prospetta un contratto in Rai, il curriculum della Kulyte, bionda, occhi azzurri, racconta pochino: la ragazza non parla una lettera di italiano, al suo attivo ha la fascia di miss Lituania e il terzo posto a Miss European Union 2006. Ma come “dea della fortuna”, evidentemente,

può funzionare. Al “Lotto alle Otto” – che segue in diretta l’estrazione delle ruote di Roma, Milano e Napoli – la affiancano a Tiberio Timperi e il suo volto va in onda, assieme a Jasmine Gigli e Stefania Orlando, ogni sera dall’8 febbraio 2010 dalla sala dei Monopoli di Stato.

L’ingaggio della soubrette nella televisione pubblica risulta però assai complicato. Lo racconta Nino Rizzo Nervo, consigliere di amministrazione Rai. “La storia è iniziata così. Masi chiede al settore risorse televisive di fare un contratto a questa ragazza. Lei chiede 1.500 euro a puntata. Una cifra che appare spropositata visto che il conduttore del programma, Timperi, guadagnava 400 euro. La direzione del settore competente respinge la richiesta e non fa nessun contratto”. A quel punto inizia un’estenuante trattativa tra lo stesso direttore generale, Masi, e chi si deve occupare di formalizzare l’ingaggio di Rasa Kulyte. “Si scende a 1200 euro – ricorda Rizzo Nervo – ma la risposta è ancora: picche. Masi insiste e si arriva a 300 euro”.

La direzione risorse non cambia orientamento: la cifra è ritenuta comunque sproporzionata rispetto al compenso del conduttore. Se quest’ultimo guadagna 400 euro a puntata, è anomalo che a una valletta sconosciuta – per di più con un curriculum scheletrico – ne vadano 100 in meno. Risultato: “Di fronte all’ennesimo rifiuto dell’ufficio, Masi decide di firmare direttamente il contratto. Una pratica a dir poco anomala” – aggiunge Rizzo Nervo. In effetti con il suo blitz il direttore generale scavalca la direzione del settore competente per i contratti. Che aveva opposto un ripetuto rifiuto alle pretese della Kulyte. Ma tant’è, l’ex miss lituana sbarcò su Rai2. Almeno si è evitato che guadagnasse come una neo star del piccolo schermo.

La vicenda della “papi girl” ricorda, in parte, quella della regista-attrice-imprenditrice bulgara Michelle Bonev, un’altra amica di Silvio Berlusconi premiata alla Mostra del Cinema di Venezia con un riconoscimento creato ad hoc dal ministero della Cultura per il suo film Goodbye Mama. La pellicola è stata finanziata da Rai Cinema con 1 milione di euro. Anche in quel caso la richiesta di acquistare i diritti del film (dalla società della Bonev) era arrivata, nel 2009, da Masi. “Perché la Rai lo ha voluto comprare bisogna chiederlo a loro – dichiarò l’ex a. d. di Rai Cinema, Caterina D’Amico – io ho solo eseguito ciò che mi è stato chiesto dal direttore generale”.

(08 febbraio 2011)

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BERLUSCONI E IL TROIAIO INFINITO. Lui e l’Italia vanno a puttane. La chiesa ZITTA.

Raffa, Aris e le altre “romane”
Palazzo Grazioli come Arcore

La Minetti: “Lì fanno feste anche tre volte la settimana”. Decine di donne coinvolte. Molte fanno le pendolari tra le residenze del Cavaliere  via del plebiscito

di PAOLO BERIZZI

Raffa, Aris e le altre "romane" Palazzo Grazioli come Arcore Palazzo Grazioli

ROMA – Chi sono le “romane”? Perché le ragazze “milanesi” del bunga bunga, lagnandosi al telefono per i mancati pagamenti di Berlusconi, sono invidiose delle invitate ai “giri di Roma”? Quelle che fanno “queste cene anche due o tre volte alla settimana”. C’è uno spaccato, nelle intercettazioni della Procura di Milano, che riaccende i riflettori su uno scenario di cui si era già occupata due anni fa un’altra Procura (Bari) con un’inchiesta ancora aperta (sempre per prostituzione). Che tipo di serate si svolgono a Palazzo Grazioli, la residenza romana del presidente del Consiglio? C’è una telefonata tra Nicole Minetti e Barbara Faggioli. E’ il 23 gennaio 2010 e le due ragazze spettegolano sui compensi ricevuti da altre Papi girl a Arcore. Ce l’hanno con Raffaella Fico, soubrette in partenza per l’Isola dei famosi. “Stando a Roma – dice Minetti – lei lo vedeva anche là, lo sai che a Roma fanno queste cene due o tre volte alla settimana… nell’ultimo periodo un po’ meno, ma prima sì”. “Davvero?”. “Sì – aggiunge il consigliere regionale del Pdl – lo so perché mi chiamavano, poi me l’ha

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