Buonanotte a tutti! Re Silvio. il salvatore dell’Euro (e lo dicono senza ridere…)

Maria Novella Oppo

Re Silvio. il salvatore dell’Euro

Secondo la maggior parte dei tg, ieri Berlusconi ha salvato l’euro, l’Europa e tutto il genere umano. Perciò è comprensibile che un uomo così meraviglioso si lamenti del non universale riconoscimento dei suoi meriti storici. E il lamento più abituale, da parte sua, riguarda la Rai, che, coi soldi pubblici (cioè nostri), manda in onda programmi che lo criticano. Perché, secondo Berlusconi, i soldi pubblici appartengono al governo, quindi praticamente a lui. E non lo sfiora il dubbio che invece, proprio perché i soldi appartengono a tutti, il diritto di critica deve pure appartenere a tutti. Ma, siccome Berlusconi è stato eletto, come ci ricordano ad ogni respiro i suoi dipendenti, criticarlo è come sostenere che il popolo si è sbagliato. Cosa che si è verificata tante volte ed è sempre possibile, visto che, in democrazia, si vota e si rivota proprio per correggere eventuali errori. Mentre, se gli elettori non sbagliassero mai, basterebbe farli votare una volta nella vita e poi basta.

UOMINI E STATISTI  COSI’…

tessera2004

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Maria Novella Oppo

Maria Novella Oppo

Lo conosciamo bene

Utile dibattito ieri mattina a Ominibus su occupazione e fisco. Per una volta, tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo sul fatto che «la crisi grava soprattutto sui giovani». Parole del sottosegretario Urso, uno di quei finiani che dicono cose interessanti, ma poi si riducono pure loro a difendere gli interessi privati di Berlusconi. Proprio come ha fatto giorni fa in tv la ministra Meloni, che dei giovani si dovrebbe interessare, per evitare che siano lasciati allo sbando e in più sottoposti agli insulti di Brunetta. Se perfino Pierluigi Battista (su Style) non si spiega come mai i giovani non facciano la rivoluzione, forse qualche pensierino dovrebbe agitare anche la ministra. O no? Ma in Italia le più alte cariche sembra siano solo un lasciapassare per dire stronzate in tv. Come ha fatto ieri il ministro Alfano, dichiarando, a proposito dell’inchiesta su Mediaset, che non conosce la materia, ma conosce Berlusconi. Bèh, anche noi lo conosciamo.

ALFANO

alfano

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Maria Novella Oppo

Maria Novella Oppo
da l’Unità

Tg2 notizie animali

Anche dopo il cambio di direzione, il Tg2 conserva la sua attenzione al mondo animale. Tutto va bene, pur di non dare le notizie sgradite al potere, come le raffiche di aumenti in arrivo. In più, ci si può ben commuovere sulla sorte degli animali abbandonati per strada, senza per questo spendere una parola di civiltà sui nomadi buttati in strada dalla cristianissima signora Moratti, che ama più il cemento (e soprattutto i cementificatori) dei bimbi. Cosa di cui, comunque, gli animali non hanno colpa. Perciò, ben vengano i servizi su cani, gatti e tutti gli altri esseri viventi che abitano la Terra. E ben venga anche il filmato sulla colonia di coniglietti insediatasi, a suo rischio e pericolo, nell’area inquinata di Milano attorno a Porta Volta. Ma anche lì, ovviamente, è in arrivo il cemento e ora si cerca una nuova casa per i conigli, che, per loro fortuna, hanno un’opinione pubblica a favore e non sono nel mirino della Lega.

IL PLOTONE MORATTIANO CONTRO I BIMBI NOMADI

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Razzismo? No, solo marketing

Maria Novella Oppo
(l’Unità)

Razzismo? No, solo marketing

L’idea che per Natale il comune di Boccaglio (Brescia) voglia regalare agli immigrati un rastrellamento in piena regola, si giudica da sé. In effetti, come strenna sembra un pochino anticristiana, soprattutto per quelli che si riempiono la bocca ogni giorno della difesa della nostra «civiltà millenaria». Come ha detto anche ieri mattina a “Omnibus” il leghista Dario Galli, che ha ridimensionato l’iniziativa del piccolo comune bresciano appena come dimostrazione di cattivo gusto, per quella definizione di «White Christmas» che, essendo particolarmente azzeccata, è subito passata nella comunicazione. E siccome la comunicazione è tutto, anche Bossi ha criticato la parola d’ordine, senza però criticarne il razzismo. Infatti non è per razzismo che la Lega propone norme che escludono gli immigrati dalle cure mediche, dalle scuole, dalla graduatoria per le case e figurarsi poi dalla cittadinanza. Si tratta solo di potere bianco.


DARIO  GALLI  VISTO  DALL’ALTO

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Più delinquente che alto

Maria Novella Oppo

Il peggio del cavaliere con Vespa a fare il palo

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vespa_servo

Berlusconi ha scagliato dentro lo studio di Porta a porta i suoi fulmini. E siccome era presente una signora, non gli è parso vero di tentare di incenerirla, via telefono, con la sua volgarità. Anche se Rosi Bindi non si è certo lasciata intimidire, l’aggressione è risultata offensiva per tutte le donne che da casa seguivano il dibattito.Intanto Bruno Vespa, manco a dirlo, faceva da palo. La banda dell’Ortica era composta dai soliti noti, tra i quali, da lontano, Vittorio Feltri, che è dipendente di Berlusconi. Anzi no, di suo fratello Paolo, al quale il premier ha dovuto vendere il Giornale per colpa della persecutoria legge Mammì che gli ha assegnato soltanto il dominio dell’etere. Ma questi sono particolari, nel quadro di un’offensiva che solo Bossi ha avuto il coraggio incivile di chiamare “guerra” e alla quale ha chiamato i suoi “Galli”, neanche fosse Vertingetorige (siccome Bossi non è forte in Storia, lo informiamo che i Galli furono sconfitti). Tornando al delirio di impotenza del premier, a Porta a porta si è replicato l’ennesimo delitto. Mancavano solo il plastico e il criminologo, mentre era presente il solito avvocato, nella persona del ministro Alfano, legislatore ad personam bocciato dalla Corte. In una serata invasa su varie reti dagli ultracorpi dei berluscloni (Belpietro addirittura doppio, a Exit e Matrix), il peggio lo ha dato Berlusconi stesso, quando si è rivolto all’onorevole Bindi definendola «più bella che intelligente». E se non voleva offenderla, allora non si offenderà neppure lui se gli diciamo che è di gran lunga più corruttore che corretto, più imputato che statista.

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Le porcherie di berlusconi

Maria Novella Oppo (L’Unità)

Di chi sono le porcherie

Il ministro Scajola ha lo stesso diritto di convocare i vertici Rai che noi comuni cittadini di convocare il consiglio dei ministri a casa nostra. Quello che caratterizza le mosse di questo gabinetto (inteso come governo Berlusconi) è il totale disprezzo della divisione dei poteri in democrazia. Infatti, mentre Montesquieu si rivolta nella tomba, il ministro Maroni accusa i giudici di non interpretare come pretende lui la legge che ha introdotto il reato di clandestinità, ritenuto dai più incostituzionale. Di questo passo, tra poco la Carfagna assegnerà i premi Nobel, Rotondi deciderà i risultati del campionato di calcio e quel megalomane di Berlusconi stabilirà addirittura la canzone vincitrice di Sanremo. Ma, tornando alle accuse di Scajola contro Annozero, se nel programma c’erano «spazzatura, vergogna, infamia, porcherie», queste erano tutte del premier e riferite per dovere di cronaca dalla stampa di tutto il mondo.

LA OPPO, UNA CON LE PALLE

pantaloncini

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Le rondeheheheh

Maria Novella Oppo

Le ronde? Sono indifese

Per merito di Riccardo Iacona sappiamo qualcosa di più sulle ronde. L’inchiesta di Raitre è partita dal fenomeno in atto, anziché riprendere l’estenuante dibattito politico che ha partorito la legge, con il risultato, da un lato, di legittimare le pretese delle Lega, dall’altro di mostrarne il vuoto assoluto. Cosicché, oggi, la ronda non è che l’effetto nominalistico di una causa sbagliata. Anzitutto perché, se lo scopo era accrescere la sicurezza dei cittadini, bisognava potenziare le forze dell’ordine. Invece, al contrario, a carabinieri, polizia e guardia di finanza sono stati tagliati fondi (1 miliardo) e organici. Come Iacona ha documentato, senza che il cattivo ministro Maroni si scomodasse a confutare. Ma il clou della trasmissione è stato il servizio sui 9 leghisti che giravano per Torino di notte scortati da ben 25 agenti. «Perché – ha spiegato il capo manipolo – noi siamo indifesi». E questo dice tutto sulla farsa delle ronde.

UN SALUTO ALLE RONDE

ghigno

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Maria Novella Oppo (l’Unità)

La disfatta d’Italia

Sono rimasti in pista ben pochi luoghi di dibattito televisivo e uno di questi è il mattiniero Omnibus su La7, che ieri ospitava solo giornalisti. Si vede che i politici si sentono già in ferie, perché il calendario televisivo lo fa Bruno Vespa. Comunque, l’importante è che siano state dette alcune cose interessanti, soprattutto sul tema della Lega, che, ormai, secondo il luogo comune, sarebbe il partito guida per il cosiddetto «legame col territorio». Legame che però non significa né democrazia interna, né tanto meno rappresentanza di interessi locali all’interno di una visione nazionale. Infatti, come ha domandato Luca Telese: «Quello che la Lega propone, se venisse realizzato, renderebbe migliore o peggiore il nostro Paese?». Nessuno ha risposto, perché la domanda era retorica, ma sono sotto gli occhi di tutti i risultati di vent’anni di politica leghista che, a 150 anni dalla Unità nazionale, si possono sintetizzare nello slogan: Disfatta l’Italia, ora disfiamo gli italiani.

MEGABAGNI  ALL’AQUILA

magabagni-Aquila

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Maria Novella Oppo

Super-Papi e il nome delle cose

Quello di papi è un governo nominalistico. Basta cambiare nome alle cose e tutto va bene. Certo, perché il sistema funzioni, ci vuole il dominio quasi totale delle comunicazioni, ma, per il resto, non serve neppure avere a disposizione i massimi cervelli della pubblicità. Anzi, va bene perfino Gasparri. Se il boss è un frequentatore abituale di veline pagate e non si riesce a oscurare del tutto i fatti tramite i velinari direttori dei tg, basta dire sorridendo che Berlusconi non è un santo. Se i suoi alleati fanno propaganda razzista e gli episodi di violenza xenofoba dilagano, basta dire che si tratta solo di pacifico volontariato a difesa del territorio. Se si tagliano le risorse scolastiche soprattutto al sud, dove ce n’è più bisogno, basta sostenere che va premiato il merito, notoriamente concentrato al nord per grazia divina. E se poi qualcuno nota che tra i più stretti collaboratori del premier ci sono parecchi avanzi di galera, è chiaro che i giudici sono tutti comunisti.

GLI IDOLI DURANO POCO. SE SONO DI CARTAPESTA, ANCORA MENO.

battello

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