Mafia e gioco d’azzardo legale, ecco come si devasta quel che rimane di una nazione.

Poker e casinò
Diventa legale
l’azzardo online

Via libera al poker cash e ai casinò su Internet. Se per lo Stato sarà un affare, secondo i critici non è da sottovalutare il rischio che aumentino le persone dipendenti e che la criminalitàMafia e gioco d’azzardo, ecco come si devasta quel che riu

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Eva, la vescova lesbica

La Brunne, 55 anni, madre di un bambino, è stata eletta capo della chiesa luterana di Stoccolma

E persino in una nazione così progressista questa scelta ha suscitato polemiche. Ma i fedeli sono con lei

La sua giovane compagna, che è una pretessa, ha partorito il figlio tre anni fa

“Martin Lutero dice che chiunque può prendere una posizione sulla fede e sulla Bibbia”

dal nostro inviato ANAIS GINORI

Eva, la vescova lesbica che fa scandalo in Svezia

eva

STOCCOLMA – Eva, naturalmente. La prima donna. Vescovo, lesbica, con un bimbo che gioca nella sagrestia mentre lei dice messa.

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Marco Travaglio (da l’Unità)

Topolanek, Bocchino, Pompa & F.lli

Siccome «nomina sunt consequentia rerum», sulla scena degli scandali berlusconiani, dopo Topolanek, irrompe l’on. Bocchino: «In questa vicenda ci sono apparati dello Stato fuori controllo». Non ce l’ha con l’apparato riproduttivo di Al Tappone, già devastato da un editoriale di Feltri, ansioso di far sparire l’arma del delitto («facendo strame della privacy, affermo che Silvio è senza prostata… e buonanotte al sesso. La scienza fa miracoli tranne uno: quello»). No, Bocchino ce l’ha coi servizi segreti, ovviamente deviati: «Dovrebbero occuparsi della sicurezza del premier, scortarlo, proteggerlo». Invece colludono coi nemici della Nazione: tipo il fotografo Zappadu che, secondo l’autorevole Il Giornale, ha «rapporti coi servizi». Tesi suggestiva, anche perché Al Tappone ha governato 8 anni su 15 e ha sempre trafficato coi servizi. E l’altro giorno ne ha riuniti i capi a Palazzo Chigi: c’erano il coordinatore Gianni De Gennaro, a suo tempo confermato da Al Tappone a capo della polizia nonostante i fattacci del G8 di Genova, o forse proprio per quelli (ora è imputato per induzione alla falsa testimonianza dell’ex questore); e l’ex direttore del Sismi Niccolò Pollari, sebbene sia imputato a Milano per il sequestro di Abu Omar e a Perugia per peculato con Pio Pompa (avrebbero spiato «presunte opinioni politiche, contatti e iniziative di magistrati, funzionari dello Stato, associazioni di magistrati anche europei, giornalisti e parlamentari»), o forse proprio per questo. Dal che si deduce che cosa intendano lorsignori per «servizi deviati»: quelli che lavorano per lo Stato.

foglia

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Ricevo e pubblico

Che bello svegliarsi la mattina e sapere di vivere in una
città di destra, in una regione di destra, in una nazione di
destra e in Europa di destra. La la cosa che più mi rende
felice è leggere i messaggi diquelli di sinistra perchè capisci
quanto stanno crepando dall’invidia.

Fantasma

°°° Devi essere davvero un fantasma che vive in un’altra realtà. Se la città di destra cui ti riferisci è Cagliari… non è una città. Proprio perché da 40 anni è al potere la destra ladra e massonica, Cagliari è un paesone sporco, ignorante, volgare; senza cultura e senza i servizi più elementari. La città è ben altro, ma voi non potete saperlo.
Sulla regione di destra ci andrei coi piedi di piombo: siete il 30% scarsi. Così come in Italia, non arrivate nemmeno al 40%. Forse la peperonata ti ha fatto malissimo…
P.S. Non ti vorrei devastare ulteriormente il neurone, ma sappi che la destra europea non ha nulla a che vedere con voi e vi schifa almeno quanto noi.

ESEMPI DELLA CULTURA DI DESTRA NEL MONDO:

squola

sotp

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Niente, non mi permettono di riposare…

… questi arroganti di sedicenti muratori se ne impippano della gentilezza e delle leggi. Domattina chiamo i carabinieri e vediamo… Per ora, dunque, andiamo a vedere le minchiate e gli annunci del mafionano e della sua cosca e il NULLA da essi realizzato dopo oltre un anno di regime:

http://www.lavoce.info/dossier/pagina2941.html

a) Quasi azzerata la cooperazione internazionale e gli aiuti a paesi poveri, con conseguente figura di merda proprio ora che all’Italia spetta la presidenza del G8 anche sugli aiuti globali: simo l’unica nazione inadempiente, mentre prodi aveva destinato un miliardo e aumentato dell’86% le risorse.

b) Piano casa – edilizia abitativa. Solo chiacchiere e annunci NON un solo euro è stato stanziato e NON una sola pietra è stata posata. BUFFONI!

3) Energia e ambiente. Solo propaganda: dopo aver creato il problema rifiuti in Campania, coi suoi uomini legati alla camorra, burlesquoni spaccia per rusolto un problema che invece è solo agli inizi della sua via cricis giudiziaria. I rifiuti sono stati SPOSTATI in un’area pericolosissima: il cuore del pascolo e degli allevamenti delle bufale… quindi fine della mozzarella di bufala campana. In compenso, ha inaugurato l’inceneritore di Acerra, voluto e finanziato da Prodi, che però ancora non ha funzionato un solo minuto. E, mentre in tutto il mondo si stanno chiudento e smantellando le centrali nucleari, Mafiolo sta procedendo con l’iter per la delirante costruzione di alcune centrali nucleari già oggi obsolete, costosissime, e pericolossime (e proibite da un referendum stravinto).
4) Fisco. Col regime burlesquoni le tasse sono aumentate arrivando a quasi il 44% di prelievo: sono le più alte da almeno 20 anni, mentre i furbetti hanno ripreso a NON pagarle. Cìè un aumento dell’evasione vicina al 10% in più rispetto al governo Prodi, mentre le entrate sono giù del 7% in meno. Non solo: l’abolizione dell’Ici ai miliardari e alla chiesa ha costretto il 99% dei Comuni italiani ad aumentare i balzelli e le imposte ed a ridurre di molto i servizi e la qualità di quelli restanti.
5) Politiche per le famiglie. Che dire delle buffonate note come SOCIAL CARD o BONUS FAMIGLIE? Due autogol che pagano i pensionati più poveri e le famiglie più disagiate. Senza una SERIA politica anche in questo campo, il regimetto ha triplicato i poveri e tra un anno si prevede un uklteriore collasso della classe media.
6) Giustizia. Oltre al LODO ALFANO e ai continui attacchi ai magistrati onesti che lavorano, il regime del mafionano si è contraddistinto per alcune norme razziste ed incostituzionali del cosiddetto “Pacchetto sicurezza”, utile solo ad incasinare ancor più il lavoro dei tribunali e delle indagini.
7) Immigrazione. Anche qui, la politica ottusa, cieca e razzista del governicchio si è tirata addosso le ire di tutto il mondo civile, dell’Onu, della Comunità Europea, e persino della chiesa. In sostanza, gli sbarchi sono triplicati e il regimetto di mafiolo rischia delle denunce internazionali per procurata strage e genocidio, col loro insistere sul barbaro comportamento dei respingimenti violenti e indiscriminati.
8) Informazione. Qui siamo vicini al regime totalitario e l’Italia in questo anno è stata trascinata agli ultimi posti tra tutti i paesi del mondo come libertà di stampa. Le tv sono sempre più inguardabili e sempre più nelle mani della propaganda di regime. I media italiani oscurano pedissequemente la verità e scrivono o mandano in onda solamente minchiate indifendibili e calunnie nei confronti della rarissima stampa libera. Anche in questo campo siamo la vergogna del mondo.
9) Infrastrutture. Anche qui molti annuci e nessuna sostanza: siamo fermi ai lavori voluti e finanziati dai governi Prodi. Questo regime ha soltanto abolito i controlli antimafia negli appalti e cancellato le gare trasparenti per affidare agli amici degli amici, senza alcun controllo, tutta una serie di lavori. Per fortuna NON C’E’ UN CENT DA RUBARE. Per ora.
10) Privatizzazioni. Qui il regimetto che si è sempre professato “liberale” ha stoppato tutte le liberalizzazioni volute da Prodi e Bersani. Ha però derubato gli italiani di un pacco di miliardi di euro con la buffonata-truffa Alitalia.
11) P.A. Dopo tantissimo fumo e troppi effetti speciali, la “cura Brunetta” si è rivelata già per quel che si poteva prevedere: un fiasco.
12) Aggiungiamo la devastazione della sanità pubblica (che sotto il breve governo Prodi era stata messa sotto controllo di spesa ed efficienza, responsabilizzando le regioni), della Pubblica Istruzione e della ricerca: settori strategici per l’immediato e per il futuro sviluppo di una nazione civile, che un regimetto miope ed ignorante ha deliberatamente ucciso. Ed ecco che abbiamo un quadro completo di un anno di disastri, falimenti, insuccessi e devastazione uniche al mondo. RICORDATEVELO quando vedete il mafionano fare i suoi sproloqui in televisione o sulla stampa asservita.

bduce2

berlusconi_dimettiti

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Bill Emmott

Parla Emmott, storico direttore dell’Economist. “E’ stato Berlusconi a fondere vita pubblica e vita privata. E sul padre di Noemi non ha detto la verità”
“Informare è una missione
premier indifendibile se mente”

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – “Porre domande a un leader politico, per un giornale, è non solo legittimo ma parte della missione di informare. E la distinzione tra vita pubblica e vita privata, nel caso Berlusconi, non si può fare, è stato lui per primo a fondere le due cose”. Bill Emmott, dal 1993 al 2006 direttore dell’Economist, il settimanale britannico che sotto la sua guida ha raddoppiato la tiratura fino a oltre un milione di copie e si è trasformato nel primo periodico globale del mondo, conosce bene Silvio Berlusconi.

L’Economist di Emmott gli dedicò una famosa copertina, in cui lo definiva “unfit to govern”, indegno di governare, a causa del conflitto d’interessi rappresentato dal suo impero mediatico e dei suoi numerosi problemi con la giustizia. Il premier italiano rispose definendo Emmott un comunista: sebbene del comunista, l’autorevole giornalista inglese, abbia soltanto una barbetta da Lenin. Adesso fa il columnist per il Guardian e scrivere libri best-seller: a proposito, rivela in questa intervista a Repubblica, il prossimo “sarà sull’Italia”.

Bill Emmott, dov’è il confine tra pubblico e privato, nell’informare sull’attività di un leader politico?
“La mia opinione è che il comportamento pubblico di un leader sia definibile dal suo ruolo di governo, dalle sue responsabilità, dalla consistenza delle sue azioni. Ritengo però che, quando sei un primo ministro che si atteggia a simbolo della nazione, come Berlusconi ha fatto fin dall’inizio della sua discesa in campo, con il suo presentare la sua vita come la ‘Storia di un italiano’, il confine tra pubblico e privato si confonde. Il privato non è più una faccenda riservata, quando lo usi per ottenere la tua affermazione pubblica. Berlusconi stesso ha incoraggiato i media a giudicarlo anche sotto la lente della sua vita privata”.

Il nostro giornale ha inoltrato all’ufficio del presidente del Consiglio dieci domande per fare chiarezza sulle contraddittorie dichiarazioni riguardo ai rapporti con la 18enne Noemi Letizia, con il padre della ragazza e alle parole usate da Veronica Lario nel chiedere il divorzio. Palazzo Chigi definisce le nostre domande una “campagna denigratoria”. E’ appropriato o meno, secondo lei, porre domande simili su una questione come questa?
“Assolutamente appropriato. Di più: è parte dei doveri di un giornale, della missione di informare l’opinione pubblica. E’ legittimo voler sapere che cosa lega il primo ministro a quella ragazza che ha appena compiuto 18 anni. Anche a me piacerebbe sapere la verità. E mi piacerebbe che la Chiesa ponesse a Berlusconi domande analoghe”.

Che lezione dovrebbe averci insegnato la vicenda di Bill Clinton e Monica Lewinski?
“Che i rapporti sessuali tra il presidente e la stagista erano affari loro, una faccenda privata tra due adulti consenzienti, ma il modo in cui il presidente li raccontava poteva costringerlo a dimettersi. Quando ero direttore dell’Economist, scrivemmo un editoriale in cui ci schieravamo per le dimissioni di Clinton. Non perché fossimo dei bacchettoni. Bensì perché era chiaro che il presidente aveva mentito, ripetutamente, parlando in televisione dei suoi rapporti con Monica e poi sotto giuramento in una corte di giustizia. Mentire alla nazione, sia pure su una vicenda privata, era a nostro avviso imperdonabile”.

E lo stesso principio si può applicare a Berlusconi?
“Per me sì. Non importa cosa c’è tra lui e la ragazza, tra lui e deputate o ministre che potrebbero avere ricevuto l’incarico come un premio: se anche così fosse, era uno scambio volontario tra adulti, anche se personalmente lo trovo disgustoso. Ma se il premier mente a proposito di quello scambio, e la sua menzogna viene provata, allora la sua colpa importa eccome e la ritengo indifendibile”.

Alcuni, in Italia, risponderebbero che un uomo che mente su un rapporto con una donna è sempre perdonabile.
“Ecco, se c’è una cosa che uno straniero fa fatica a capire dell’Italia è questa: il modo in cui Berlusconi può dire quello che vuole e nessuno si scandalizza. Per esempio, ormai sembra provato che ha mentito sul modo in cui ha conosciuto il padre di Noemi. Quell’uomo non è mai stato l’autista di Craxi, come ha detto Berlusconi. In un altro paese, basterebbe questo a suscitare una riprovazione generale. Da voi no. Non lo capisco”.

bill

°°° Si è capito che Bill Emmott non è vespa e neppure rossella, ma nemmeno belpietro, feltri, giordano o liguori? Purtroppo, in questa italietta delle banane, giornalisti veri ne abbiamo davvero pochini…

b-gnomo5

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Da Vittorio Zucconi

zucconi

In termini eleganti e processuali, quello che è stato detto nell’oscena puntata, si chiama “blame the victim”, colpevolizzare la vittima, genere della ragazza violentata che “se l’era cercata”, perchè girava in minigonna. In termini più nazional popolari, la signora Berlusconi, che ora dovrebbe scusarsi con il marito dopo essere stata umiliata in pubblico dall’attempato gallinaro, è la classica “cornuta e mazziata”. Magnifico e solenne esempio dato agli uomini italiani di come “the first husband”, il primo marito e l’uomo più popolare della nazione concepisce il rapporto con le donne. E chi ha fornito il bastone siamo stati noi, gli abbonati della Rai usata dal proprietario di Mediaset per combattere le proprie vicende matrimoniali private. Scusate se mi ripeto: Alice nel Paese delle Meraviglie.

In attesa dello show di Silvio Berlusconi davanti al proprio ciambellano a Porta a Porta, suggerisco, come chiave di interpretazione delle parole che sentiremo scorrere, questo dialogo fra Alice e la Regina Rossa, nel meraviglioso “Attraverso lo specchio” di Lewis Carrol:
— Ma nel nostro paese, — disse Alice, che ancora ansava un poco, — generalmente si arriva altrove… dopo che si è corso tanto tempo come abbiamo fatto noi.
— Che razza di paese! — disse la Regina – Qui invece, per quanto si possa correre si rimane sempre allo stesso punto. Se si vuole andare in qualche altra parte, si deve correre almeno con una velocità doppia della nostra.
L’Italia è Alice. Ha ormai attraversato lo specchio e le parole significano soltanto, come dice il Cappellaio Matto, quello che il Cappellaio Matto vuole che significhino. Se si accetta di vivere nel regno delle meraviglie, tutto si spiega, e niente si spiega. E sul regno dell’assurdo e del nonsense si stende rassicurante il sorriso dello Stregatto. Lasciate perdere editoriali, blog, talk show, saggi. Per capire l’Italia del 2009 si deve leggere Lewis Carrol.

In vista di un massiccio spostamento familiare in Italia dagli Usa all’inizio dell’estate, sfoglio i vari “forum” (”fora”? Latinorum) di passeggeri che hanno volato Alitalia negli ultimi mesi, dopo il miracoloso salvataggio compiuto dal nostro “governo del fare”. I risultati della ricerca non sembrano incoraggianti e suggeriscono di starne “alialrga”. Sono soltanto le solite lamentele di passeggeri irritabili e sfortunati, o qualcuno di voi ha notizie ed esperienze di prima mano su questo nuova “good company” che ci è costata finora 3 miliardi di Euro a fondo perduto? O dobbiamo avvertire i terremotati d’Abruzzo che se il governo del fare otterrà gli stessi risultati nella ricostruzione dell’Aquila che ha ottenuto con la rinascita di Alitalia, faranno bene a emigrare? Attendo fiducioso notizie.

Ora, di tutti gli argomenti che si possono usare per difendere “lui” contro “lei”, secondo il classico e squallido schema italiano della Curva Nord e della Curva Sud, e presumo che ce possano essere, il più cretino e insolente è quello delle “faccende private”. Questo argomento, usato da colui che in introdotto in Italia e preso il potere vendendo prima di ogni altra cosa sè stesso, il proprio modo di essere, il proprio stile di vita privato, l’ostenazione di sè, del proprio corpiccino malato, guarito e restaurato, come elemento ideologico vincente sul grigiore burocratico e anonimo degli avversari, che ha imposto il modello della politica come “reality show” continuo, è semplicemente ridicolo. Chi di telecamera vive di telecamera soffre. L’obbiettivo, come scrisse un giornalista americano, non sbatte mai le palpebre.

°°° Ora, personalmente stenderei una spessa coltre di letame su quello che è avvenuto ieri sulla Tv cosiddetta pubblica, ma che di pubblico ha solo il pagamento del canone. Mi vergogno molto da parte del servo insetto, del direttore sottopadrone e melenso del Corriere della serVa, e dell’ignobile cazzaro mafioso che – per l’ennesima volta – ha avuto a disposizione da un suo sguattero invertebrato il balcone più ambito d’Italia… senza contraddittorio alcuno. Queste porcate si verificano esclusivamente in questo regimetto delle banane e sarebbe INCONCEPIBILE persino in Corea del Nord. Prosit.

bluffalitalia

asino_cavallo

b-cocaina

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Il regime avanza…

… e il mondo è preoccupato.

Rapporto di Freedom House, organizzazione non-profit e indipendente
Libertà di stampa: l’Italia fa un passo indietro, unica nazione in Europa
La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati»

(da Freedomhouse.org)

NEW YORK – L’Italia è l’unico Paese europeo a essere retrocesso nell’ultimo anno dalla categoria dei «Paesi con stampa libera» a quella dei Paesi dove la libertà di stampa è «parziale». La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati». Lo afferma in un rapporto Freedom House, un’organizzazione non-profit e indipendente fondata negli Stati Uniti nel 1941 per la difesa della democrazia e la libertà nel mondo, la cui prima presidente fu la first lady Eleanor Roosevelt. Lo studio viene presentato venerdì al News Museum di Washington e sarà accompagnato da un live web cast che si potrà scaricare sul sito Freedomhouse.org.

CLASSIFICA – Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa. I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.

PROBLEMA ITALIA – Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato. Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.

Alessandra Farkas
30 aprile 2009


°°° E’ terribile, amici. Ma questi non querelano per diffamazione (che non esiste) soltantoi i giornalisti, ma se la prendono anche con noi comici e con i vignettisti: vedete il mio processo di due giorni fa intentato da un certo Carta o l’allontanamento sospensivo di Vauro. Siamo in pieno regime. RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!

bavag

bavaglio

freedom

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Tutte brave persone

Perugia, asta per la casa dell’orrore
La casa in cui venne ritrovato il cadavere di Meredith

La proprietaria dell’immobile
pensa ad un ingresso a pagamento

PERUGIA
La casa degli orrori di via della Pergola non diventerà un piccolo casale abbandonato a pochi passi dal centro storico. Per la villetta a due piani dove venne uccisa Meredith Kercher – la sera del’1 novembre -, secondo il quotidiano La Nazione, si è scatenata un’asta per potere “riprendere” dall’interno la casa. E ce ne è anche un’altra per poterla acquistare dopo un accurato restauro. La richiesta per entrare nella casa è stata fatta sia da televisioni italiane che straniere.

Ovviamente gli obiettivi non potranno immortalare la scena del delitto, dato che è stato tutto ripulito e riconsegnato ieri. Restano le stanze, qualche vestito, i turni per la polizia dei luoghi comuni degli inquilini, la finestra rotta e piccoli frammenti di vita vissuta.

La proprietaria dell’immobile, dissequestrato meno di 24 ore fa, sarebbe interessa a permettere un ingresso a pagamento. I denari – sempre secondo la Nazione – servirebbero sia per il restauro dell’immobile sia per ammortizzare i mancati introiti derivanti dalla pigione non pagata dopo quasi due anni di sequestro.

°°° Italiani, brava gente. Pure dei poveri cadaveri, come del maiale, non si butta via niente. Questa è l’italietta di berlusconi, amici!

casa_perugia01g

meredith01p

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Così si fa

Niente mensa per i bimbi immigrati morosi
Nel Milanese a digiuno 22 ragazzini (20 sono figli di immigrati, tra cui 14 rom): i genitori sono morosi. Il sindaco: “Se non pagano, è giusto”. Le maestre ogni giorno offrono il loro pasto di FRANCO VANNI

°°° Così si fa. Visto come si previene l’obesità? Siamo diventati veramente una nazione dimmmmmmmmmmmmmmmerda!

fame1

poveri2

poverta1

bossi2

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