ELIO e le storie… inventate

il padre della diciottenne racconta a Il Mattino come è nata l’amicizia
Il padre di Noemi: «Ecco come
ho conosciuto Silvio Berlusconi»
Don Sciortino (Famiglia Cristiana): «Non si può rappresentare il popolo col velinismo»

Noemi Letizia
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ROMA – Una stretta di mano al presidente del Milan, e una serie di contatti in occasioni pubbliche, fino alla lettera «accorata» del premier alla famiglia Letizia, che perse tragicamente un figlio di 19 anni, nel 2001: il padre di Noemi -la ragazza di 18 anni al centro dell’attenzione in questi giorni per la sua conoscenza con il presidente del consiglio-, Benedetto (detto Elio), racconta al quotidiano Il Mattino la storia del legame con Silvio Berlusconi: «A Roma, era il 1990, lui era presidente del Milan, ancora non era in politica. Lo vidi, mi avvicinai e gli strinsi la mano, nulla di più». La vera conoscenza ci fu a Napoli nel 2001: «Era maggio, in piazza del Plebiscito, c’era un comizio con Berlusconi e Fini». Letizia andò a cena all’Hotel Vesuvio, dove era ospite, appunto, il premier: «Sapevo che gli piacevano libri e cartoline antiche. La mia era e resta una famiglia di librai. Mi avvicinai e chiesi se potevo portargli in dono delle cartoline antiche. Mi disse di prendere contatti con la segreteria attraverso una guardia del corpo, e così feci».

LA MORTE DEL PICCOLO YURI – Nel luglio 2001, la famiglia Letizia fu colpita dalla morte di Yuri, 19 anni, in un incidente stradale: «Feci arrivare la notizia al presidente, e due giorni dopo mi viene recapitata una lettera accorata, toccante. Credo che sia nato quel giorno il mio rapporto con lui. Lo sentii vicino, sincero, partecipe. Poi seguì una telefonata. Fui colpito dalla sua straordinaria sensibilità». A Natale dello stesso anno, a Roma con la famiglia, Letizia presenta la moglie e la figlia a Berlusconi: «Fu la prima volta che vide Anna e Noemi. Proprio in quella occasione, per sdrammatizzare dopo aver ricordato la tragica fine di mio figlio, lui disse a Noemi, che aveva 10 anni: considerami come il tuo nonnino. Allora intervenni io e dissi: «Nonno mi sembra ingeneroso, meglio che lo chiami papi».

°°° Questo cumulo di minchiate, scritte sicuramente da ghedini e fede o rossella o’hara, non stanno né in cielo né in terra. Il bischero è separato dalla moglie da dieci anni e vive da tutt’altra parte. Nessuno, nemmeno i domestici o i gorilla di Mafiolo, può confermare nulla senza prendersi una bella pernacchia sul muso. Assolutamente inattendibile e delirante. Fosse vero (ma ci sono le dichiarazioni di Gino a smentire tutta questa balla in maniera clamorosa e PROVATA)… ipotizziamo che fosse vero questo delirio. Ma allora qualcuno ci deve mostrare un miliardo di altre cose analoghe: dove abitano le famiglie che burlesquoni aveva promesso di ospitare dopo il terremoto del 2002? In quali delle sue case vivono le famiglie terremotate dell’Aquila che lui ha giurato di ospitare “in qualcuna delle mie case”? Dove lavorano i ragazzi albanesi che lui spergiurò di “sistemare” quand’era all’opposizione e spandeva merda su Prodi, che invece risolse immediatamente e bene il problema delle “carrette del mare” provenienti con gli scafisti dall’Albania? Cioè, A CAZZARO! Qui siamo svegli e documentati, non ci puoi certo prendere per il culo tu, vecchio malato. Di queste domande ne abbiamo almeno mille. Poi ci spieghi come mai, scrivi a uno sconosciuto inesistente una lettera accorata e gli telefoni… e te ne fotti di milioni di altre persone più importanti e molto più bisognose. Ma vacccagare, silvio!

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il nano dittatore

Fini risponde a Berlusconi
“Ineludibile centralità Parlamento”

ROMA- Dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha parlato di “parlamento pletorico” e di “numero di deputati da ridurre”, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha affermato che la “centralità del Parlamento è ineludibile all’interno delle nostre istituzioni” e che l’ “iter legislativo per la legge sul federalismo ne è la dimostrazione”.

Anche l’ex premier Massimo D’Alema è intervenuto sulla questione: “Parlamento pletorico? Veramente il Lodo Alfano è stato approvato con celerità perchè lì c’era una crisi incombente che riguardava la sua persona”.

°°° Ancora una volta Mafiolo cerca di rubare un’idea e una legge di Romano Prodi. Il miglior presidente del consiglio degli ultimi 30 anni, infatti, aveva ridotto lo stipendio suo e del governo del 30% nella prima riunione di consiglio dei ministri (ricordate?) e proposto la riduzione dei due terzi dei membri del parlamento. Poi mafiolo ha azzerato tutto e nella prima riunione del consiglio dei suoi domestici ha fatto approvare il lodo alfano, mica la riduzione degli stipendi. Altra levatura, altra classe. ALTRA FEDINA PENALE!

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Montanelli ad Annozero

Mi chiedo semplicemente: ma come si permettono dei domestici come belpietro, mentina e mieli di parlare di UN GIORNALISTA VERO? Mi sa che gli unici in studio a poter parlare quasi da pari a pari siano Santoro e Travaglio, oltre ai due collegati da Lampedusa col bravo Ruotolo. Lerner è un altro della sinistra-sinistra,chic,ammanettato,chic sempre ben ammanettato molto in alto. Che si tacciano!

santoro22

vergogna-47

oscenita2

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