Questa è bella!

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ASCOLTI
Arriva il flop di «Bellissima»Chiude il cabaret del Bagaglino
Tv, finisce un’epoca:
flop del Bagaglino, chiude «Bellissima»

Minimo storico (11,4%) per
lo show di Canale 5 costretto a una fine anticipata V. Cappelli
Il regista Pingitore: «Colpa
del crollo del centrosinistra
»

°°° Questa credo che sia l’unica battuta esilarante che abbia mai detto e pensato pingitore. Mica ammette di non capire un cazzo di comicità e… non parliamo di satira! Naaa. Questo attrezzo inutile è il loro Forattini televisivo: banale, volgare, scontato, triste, patetico. L’esempio più clamoroso della banalità e della propaganda di regime, un idiota senza alcun talento (nemmeno nascosto), ora sbatte il grugno contro l’amara realtà: NUN FAI RIDERE!!! NUN TE SE CAGA NESSUNO! Parliamoci chiaro: lo ha sempre saputo anche lui di essere un mastodontico bluff strapagato. Ma sapeva anche che, come lui medesimo, il padrone lo ha sempre foraggiato esclusivamente per procurare gnocca facile da offrire agli amici degli amici. La comicità non c’entra. E si vede…

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La Rai della vergogna

Rai, nomine a casa del premier
il Pd attacca: “E’ indecente”

L’organigramma di viale Mazzini nel vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli. Berlusconi ha fretta, vuole il via libera al pacchetto nel Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo. Tornano Mimun e Vigorelli di GOFFREDO DE MARCHIS

°°° Se c’è ancora qualche fessacchiotto che si scandalizza quando parliamo di REGIME, ecco l’ennesima prova che il caudillo alle vongole fa e disfa a piacimento anche nella Rai di tutti. Lo stesso omuncolo che si scandalizza per il Giornalismo fatto come si deve o per una vignetta di satira, ma plaude a tutte le volgarità e alle piaggerie delle zoccole di tutti i sessi di cui ha infarcito le tv italiote. Una bella parata di nomine di pappagallini ammaestrati, non c’è che dire. La Rai è morta e imbavagliata. Come dico sempre: hanno un cavallo fuori e troppi ASINI dentro! Ma per noi della Rete va benissimo così: per ora siamo liberi di parlare e di informare e cresciamo ogni giorno, proporzionalmente a quanti ogni giorno abbandonano questa tv di merda. Buon pro, Mafiolo!

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Again

Epurazioni e anatemi, 15 anni in tv all’ombra del Caudillo
di Marco Travaglio

Nella Spagna di Francisco Franco e nella Serbia di Slobo Milosevic, l’opposizione si riuniva nei teatri agli spettacoli di satira. Che veniva tollerata da quei regimi, come estrema valvola di sfogo. Nel regimetto ottuso del ducetto italiota, celebre nel mondo (ma non in Italia) per aver fatto fuori in 15 anni i migliori giornalisti, da Montanelli a Biagi, da Santoro a Beha a Massimo Fini, non si tollera nemmeno la satira.

Quella contro Vauro è soltanto l’ultima di una lunghissima serie di censure ed epurazioni di autori e attori satirici in tv (sui giornali, l’unico precedente è la ridicola querela di D’Alema a Forattini, poi fortunatamente ritirata). Serie che nella Seconda Repubblica (nella Prima gidano ancora vendetta i caso di Dario Fo en Franca Rame, nonché di Beppe Grillo) è stata inaugurata nel 2002 dall’editto bulgaro che colpiva anche Daniela Luttazzi, additato al mondo (ma soprattutto a Saccà) come “criminoso” e mai più visto dalle parti della Rai (tornò due anni fa a La7, giusto il tempo per essere riepurato alla vigilia di una puntata sul Papa e la Chiesa, con la scusa di una battuta su Giuliano Ferrara). Nel 2003, in rapida successione, toccò a Sabina Guzzanti, che si vide chiudere il programma «Raiot» dopo una sola puntata (record di ascolti per Rai3) grazie al trio Annunziata-Cattaneo-Ruffini; e a Paolo Rossi, invitato e poi disinvitato da “Domenica In” per aver osato proporre la lettura di un discorso di Pericle, noto sovversivo, sulla democrazia ateniese.

Nel 2004, sempre regnante Al Tappone, l’apposito Del Noce provvide ad annullare una comparsata di Paolo Hendel nel varietà del sabato sera perché il comico toscano minacciava addirittura una battuta su Vespa e una su Bondi. Fu allora che il popolare Noisette, scavalcando Milosevic, annunciò all’inclita e al colto che «la satira politica è estranea al piano editoriale di Rai1» perché “da noi non si parla male di nessuno».

Memorabile, nel 2005, la telefonata di Gasparri a “Che tempo che fa” per protestare con Simona Ventura che s’era azzardata a mandare in onda un servizietto satirico sul suo conto. L’altra sera il sincero democratico Maroni ha concesso il bis con Maurizio Crozza, già bersagliato ai tempi di La7 per aver imitato nientemeno che il Papa. Altri anatemi, negli anni, hanno fulminato Dario Fo e Franca Rame (il loro “Anomalo bicefalo”, denunciato da Dell’Utri che poi ha perso la causa, andò in onda la prima sera su Sky senza l’audio), Corrado Guzzanti (per il suo irresistibile Bossi-Hannibal Lecter) e altri celebri tupamaros come Antonio Cornacchione (“povero Silvio”), Rosalia Porcaro (l’operaia Veronica), Paola Minaccioni (che si era permessa di parodiare mamma Rosa vergine e martire), Francesco Paolantoni e i conduttori di talk satirici come Fabio Fazio e Serena Dandini.

Punito con continue sanzioni disciplinari anche il responsabile della satira di Rai3, Andrea Salerno, colpevole di collaborare con simili figuri e di chiamare censure la censure. Ognuna delle quali veniva accompagnata da una giustificazione, ancor più ottusa della censura che intendeva coprire: satira senza contraddittorio, satira blasfema, satira che fa informazione, satira inopportuna, satira eversiva, satira senza par condicio, satira poco riformista, satira volgare, satira nemica del dialogo, satira a senso unico, satira che cerca il martirio.

Roba da far rivoltare, anzi scompisciare nella tomba Aristofane e Rabelais. Vauro, satiricamente in vacanza a San Pietroburgo (che lui chiama ancora Leningrado), si starà sbellicando a sua volta. «L’invidia del cretino per l’uomo brillante – diceva Max Beerbohm – trova sempre qualche consolazione nell’idea che l’uomo brillante farà una brutta fine». E da noi la madre dei cretini è sempre gravida. Un po’come il cavallo di Viale Mazzini.

°°° Caro Marco, so che mi leggi… sono felice che abbia usato una mia terminologia specifica (regimetto, ducetto italiota…). Sono meno contento che tu abbia accomunato a Fo, Rame, Paolo Rossi e Grillo un bel po’ di scimmiette comicarole senza alcun pregio, dimenticando che io sono stato IL PRIMO EPURATO da Mafiolo nel 1990 e che facevo sedici/diciotto milioni di telespettatori. Non i programmi (Drive in, Striscia) ma io personalmente nei miei pezzi: come da tabulati Auditel minuto per minuto. Tutti quelli che hai accostato a noi comici non li faranno nemmeno tutti insieme in 90 anni l’ascolto che io ho fatto ogni sera per quasi quattro anni. Molti di loro, infatti, a cominciare da luttacci, sono stati cacciati perché non li guardava nessuno, non certo per censurarli. Erano semplicemente inguardabili e antieconomici. Se la prossima volta ti ricordi di distinguere, non mi dispiacerebbe. Grazie.

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Dario Fo o panariello?

Dario Fo: «Vietare la satira è la malattia di un Paese in decadenza»
di Iolanda Bufalini

l primo censurato della storia della Rai è con un altro premio Nobel dall’odore sulfureo, Josè Saramago, a Granada per ricevere un premio. Diciamo noi a Dario Fo della sospensione comminata a Vauro per la vignetta sull’ampliamento delle cubature dei cimiteri. «Qual è – chiede – la motivazione della sospensione?».

È una vignetta lesiva del sentimento di pietà verso i defunti.
«Ma il significato di quella vignetta è chiarissimo. Se la prende con gli assassini, verso chi ha determinato con infamità, per come ha condotto i lavori, usando la sabbia al posto dei materiali giusti, quelle morti».

E quale sarebbe allora il vero motivo?
«È un sondaggio, si spara su uno, sul quale si ritiene ci sarà meno scalpore, per vedere la reazione del gruppo portante. È l’avvisata in gergo mafioso».

Dopo l’emergenza ci sarà la ricostruzione
«L’avvisata serve a minimizzare il pericolo, quando si dovrà abbattere e ricostruire non ci deve essere il tormentone sulla mafia. È il terreno di maggiore responsabilità per il governo. Come per la decisione di non accorpare il referendum, con spreco di denari mentre i poveri piangono».

Oltre all’offesa c’è l’accusa di faziosità
«Cioè l’elemento fondamentale della satira. Si deve solo gloriare, osannare. Ma anche presso i romani la satira era pericolosa. Chi faceva satira doveva portare un nome greco, un vestito greco, doveva andare in una città greca. Insomma la satira si può fare all’estero, non si può parlare di quello che avviene da noi».

Diceva, si spara ad uno per avvisare gli altri…
«È un paese in declino quello in cui si vieta la satira. La cosa peggiore è che produce autocensura, così si fa un bel brodo calmo e guai a chi mette un po’ di peperoncino».

Ha visto la trasmissione di Annozero? Anche Santoro è accusato di faziosità
«L’ho vista, non era lui, lo accusano perché ha mandato in onda un medico risentito perché era privo degli strumenti per operare e diceva “finiamola con tutti questi elogi sulla puntualità degli aiuti”».

Chiedono a Santoro una trasmissione riparatrice. È la prima volta che si chiede di riequilibrare, non trattandosi di opinioni politiche..
«Ma storicamente non è la prima volta, al tempo dell’impero ci fu un comico che fece satira sui Gracchi. Fu imprigionato e in cella dovette scrivere ben due opere in elogio dei Gracchi».

In tempi più recenti, con Franca Rame, foste i primi censurati Rai.
«Ci tagliarono le battute sui morti sul lavoro, poi quelle sulla mafia perché si minava il buon nome della Sicilia. Poi quelle sulla tendenza dei padroni al paternalismo sindacale. Ma di mestiere non facciamo i mimi. Eravamo ridotti al silenzio e ce ne siamo andati».

Un deputato Pd, Giacomelli, dice che il primato delle battute malriuscite in Tv ce l’ha Berlusconi
«Lui è l’unico che può essere triviale, irriverente, disumano con i malati, volgare con le donne e le ministre. Gli altri devono tacere.

°°° Beh, ora i destronzi controbatteranno coi loro arieti: barbareschi, panariello, pippofranco, martufello e oreste lionello. Come?… Ah, quello è morto. E perché gli altri? Da vivo era uguale…

vauro1fo1

vergogna21

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DI PIETRO: INFORMAZIONE DI REGIME PRETENDE RIPARAZIONE…

DI PIETRO: INFORMAZIONE DI REGIME PRETENDE RIPARAZIONE…
(Agi) – “Basta ipocrisie e sotterfugi. A L’Aquila sono crollati edifici pubblici, tra cui l’ospedale e la casa dello studente, e tutti sapevano, in anticipo, che stavano per crollare, come tutti sapevano che le scosse si ripetevano ormai da tempo. Questo gli studenti lo stanno raccontando con la loro schietta testimonianza. Il fatto che la libera informazione, come e’ successo con Annozero, lo abbia evidenziato e’ un bene per evitare che in futuro questa tragedia accada nuovamente”. Parla Antonio Di Pietro, commentando le decisioni dei vertici Rai su Annozero. “L’informazione di regime pretende, addirittura, una puntata di riparazione, pur non essendoci nulla da riparare, ma piuttosto da ribadire. E cioe’ che le conseguenze del terremoto avrebbero potuto essere evitate o, quantomeno, attenuate se ci fosse stata piu’ attenzione e una reale azione preventiva”.

vergogna11

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Giù le mani merdose dalla satira!!!

CRONACA
VAURO SOSPESO DALLA RAI
Per queste vignette sul terremoto presentate ad AnnoZero (GUARDA) Vauro è stato sospeso dalla trasmissione di Raidue. Secondo voi il provvvedimento è giusto?
Si
(3149 voti) 17%
(3149 voti) – 17%
No
(14928 voti) 81%
(14928 voti) – 81%
Non so
(244 voti) 1%
(244 voti) – 1%
18321 voti alle 15:47. Sondaggio aperto alle 13:55 del 15.04.2009

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sempre peggio: caccia senza pudore

Caccia, doppietta libera a 16 anni
e sevizie per gli animali

E’ la proposta del centrodestra. Ai minori sarà concesso dotarsi di fucile. Ma non solo. Verrà riabilitata una pratica medievale, l’uso degli zimbelli: uccelli a cui si spezzano le gambe per attirare gli altri animali con i loro lamenti. Gli ambientalisti insorgono.

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cari amici, benvenuti!

O bentornati. Questo sito ha avuto una vita non facile. Nasce alcuni anni fa come occasione “terapeutica“, per aiutarmi a superare la “morte civile” cui mi hanno costretto i banditi che sapete, ma poi evolve continuamente in maniera impressionante e, quando arriviamo a circa UN MILIONE di visitatori… scompare. Viene cancellato prima da Tiscali e pochi mesi dopo da “non si sa chi” per ordine di “non si sa chi“. I miei avvocati minacciano cause miliardarie e – come per incanto – il sito riappare, ma con il finale .com, invece che .it. Misteri della malavita. Dopo oltre un anno di letargo, oggi ho il piacere di brindare con voi a una nuova resurrezione. Perdonate se non è ancora completo, ma non vedevo l’ora di riprendere il dialogo con voi che mi volete bene. Siete preziosi e ringrazio tutti, i vecchi e i nuovi lettori. Eravamo oltre due milioni, speriamo di continuare a crescere in maniera preoccupante… per loro! Aiutiamoci, stiamo uniti, denunciamo qui tutte le storture del regime e sono certo che facendo massa riusciremo a farci sentire e a cambiare le cose. Un abbraccio a tutti e buon divertimento!

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