CHE VERGOGNA IMMANE!

La matrioska di Villa Certosa
di GABRIELE ROMAGNOLI

QUESTO forse non sarà il migliore dei mondi possibili, ma certamente è il solo in cui possiamo vivere io, voi e tutti i suoi abitanti, incluso il presidente del Consiglio italiano. È un mondo che sviluppandosi ha acquisito pregi.

E’ divenuto globale, veloce, ha allargato gli spazi di libertà. E ha contemporaneamente mantenuto o accresciuto difetti: è classista, sessista e ancora conosce sacche in cui viene negata la libertà. Un selvaggio uscito da decenni di isolamento nella giungla di quell’Africa che il premier italiano vede ormai dovunque potrebbe non sapere come rapportarsi a tutto questo e quali conseguenze attendersi.

Il premier italiano no. Perché ne è parte integrante, ha contribuito attivamente a renderlo quel che è, trasmettendogli pregi e difetti, in quale misura dipende dalle opinioni, ma qui non rileva. Quel che conta è saper affrontare la realtà. Le foto di Villa Certosa, non le immagini in sé, non quel che ritraggono, ma proprio il loro essere incorniciate in pagine di giornale sono uno specchio in cui Silvio Berlusconi non può rifiutare di guardarsi. Andiamo per gradi.

Le scatta un fotografo sardo e il premier ne blocca la pubblicazione con un ricorso a quella stessa magistratura che, per altri versi, ha appena finito di insultare. Evidentemente non basta andare ai vertici per capire che il mondo si è ristretto. Non basta aver posseduto giornali e tivù per rendersi conto che la comunicazione non ha più confini. I politici della Prima Repubblica rilasciavano imbarazzanti interviste a giornali stranieri convinti che non sarebbero state tradotte o straparlavano in aereo come se quelle parole non potessero atterrare. Il dominus della Seconda Repubblica fa mettere un veto alla stampa italiana e si ritrova su “El Pais”. Poi da lì su tutti i siti del mondo, Italia inclusa. Con quel titolo che sarebbe stato meglio non dover leggere: “Ecco le foto che gli italiani non possono vedere”, di taglio sotto lo storico discorso di Obama al Cairo.

Non occorre essere padre di cinque figli per sapere che un divieto scatena il desiderio di infrangerlo e che a vedersi trattare dagli altri come quelli con meno libertà o capacità di giudizio ci si sente umiliati. Che poi “El Pais”, come già importanti giornali inglesi e tedeschi, faccia parte di un complotto internazionale ordito dalla sinistra italiana, un’entità appenninica ormai incapace di far eleggere un sindaco oltre il Po, è un altro tentativo di distorsione ottica.

Gli italiani dovevano poter vedere e hanno visto. Ne avrebbero fatto volentieri a meno, certo. Ma la storia è un accidente che si ritorce spesso contro i suoi artefici. Qui non stiamo parlando di tre zie suore di clausura sorprese dagli obiettivi mentre fanno la doccia. Stiamo invece guardando l’uomo che ha spettacolarizzato la sua esistenza, che ci ha inviato a domicilio, senza che lo richiedessimo, l’album fotografico della sua vita, la cui tivù ci ha dato lo stesso “Drive in” che ora replica a bordo piscina, ha indotto metà di una generazione a mettersi in fila per farsi spiare in una casa, ha trasmetto Tg in cui il pettegolezzo era la notizia. Silvio Berlusconi ha voluto, per poterne diventare l’oggetto di culto, una platea di pubblico e mediatica voyeuristica, sgangherata e sbarazzina con le regole. L’ha avuta.

E ora le si mostra in costume da bagno, in un contesto tardo hollywoodiano, che, siamo sinceri, nulla rivela, che non va di un centimetro al di là di quel che avevamo da tempo immaginato. Lo dice lui stesso: “Scatti innocenti”. Allora, perché tanto clamore per bloccarli? Questo ultimo atto, aperto da una festa a Casoria, somiglia sempre più a una matrioska al contrario: da una cosa piccola ne esce una più grande, poi più grande ancora. Il sospetto è che si debba guardare meglio per capire che cosa veramente non si vuole che vediamo: qualcosa più che una ragazzina o uno stornellatore partenopeo. Se quel qualcosa esiste esisterà anche lo sguardo per coglierlo e tutto il mondo lo vedrà.

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Pagliacci al palaghiaccio

bossi: al nord la lega farà il pieno di voti
Il gran finale della campagna del Pdl
Berlusconi: «Milano sembra africana»
Polemica indiretta con Fini: «C’è chi vuole una società multietnica, noi non siamo di questa opinione»

MILANO – Alle 19.10 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fa il suo ingresso al Palaghiaccio di Milano, dove è atteso per la chiusura della campagna elettorale a favore del candidato alla presidenza della Provincia Guido Podestà. Una volta strette le mani ai sostenitori nelle prime file, sale sul palco insieme a Umberto Bossi. La sala, che può contenere 2mila persone, non sembrava stracolma, anche se secondo gli organizzatori i presenti erano proprio 2mila. Ci sono il ministro La Russa e il governatore Formigoni. Dal palco Berlusconi parla dell’alleanza con la Lega («di ferro»), della giustizia («ripresenteremo la legge che impedisce ai pm di ricorrere in appello in caso di assoluzione»).

NO A SOCIETÀ MULTIETNICA – E non rinuncia a uno strale (indiretto) contro Fini: «C’è chi vuole una società multicolore e multietnica, noi non siamo di questa opinione». Il riferimento è al capoluogo lombardo: «Non è accettabile che talvolta in alcune parti di Milano ci sia un numero di presenze non italiane per cui non sembra di essere in una città italiana o europea, ma in una città africana. Questo non lo accettiamo» scandisce il premier. Pochi giorni fa Fini la risposta di Fini al Cavaliere: «Non credo abbia molto senso dire che si voglia o meno una società multietnica. In Italia e nel resto dell’Ue il numero degli stranieri è aumentato ed è destinato a salire ancora per ragioni demografiche».

CAMBIA GEOGRAFIA POLITICA – Berlusconi inizia l’intervento: «Ci saranno risultati strabilianti, cambierà la geografia della politica italiana». Poi espone gli «ultimi sondaggi», secondo i quali il Pdl è tra il 40 e il 45%. «Il governo è al 56% nell’apprezzamento degli italiani e il presidente del Consiglio al 74% – scandisce -. La Lega è oltre il 10%, ovviamente con delle punte elevate al nord». «Credo che questo sia il miglior governo della Repubblica, non per il suo presidente del Consiglio, ma per la qualità, la passione e la competenza dei suoi ministri».

RICORSO IN APPELLO – Berlusconi parla della giustizia, dicendo che è sua intenzione ripresentare la proposta di legge che impedirebbe ai pubblici ministeri di ricorrere in appello in caso di sentenza di assoluzione, «Per loro è un mestiere retribuito, per i cittadini è un disastro, per loro e la loro famiglia» dice. Quindi ribadisce che sarà portata avanti la divisione delle carriere tra giudici e pm.

ALLEANZA DI FERRO – Berlusconi parla dell’alleanza con la Lega: «è di ferro e di acciaio. Umberto è un compagno strepitoso, ci siamo telefonati tutti i giorni in questa campagna elettorale e ai nostri avversari non va giù questa alleanza di ferro. La promessa è che se si ritira uno si ritira l’altro. Ma Umberto mi ha detto “Col cavolo”! Siamo qui tanti anni ancora e fin quando Pdl e Lega saranno insieme per la sinistra non c’è nulla da fare». Ma davanti a Bossi il premier ribadisce quello che a Porta a Porta ha definito «un principio di democrazia» in merito alla decisione su chi, fra Lega e Pdl, si dovrà candidare per la presidenza di Lombardia e Veneto: «Il partito che ottiene più voti designa i candidati alla guida delle regioni». Infine l’attacco al Pd: «È ancora prigioniero della prassi immorale della prima Repubblica», quando i partiti chiedevano i voti e poi dicevano con chi si sarebbero alleati e cosa avrebbero fatto. «In Europa saranno come un pesce fuor d’acqua – aggiunge – e formeranno un gruppo isolato che nel Parlamento non conterà assolutamente nulla».

«L’ACCORDO LO TROVEREMO SEMPRE» – Poco prima, terminato un comizio in largo Cairoli, Bossi ha tenuto a sottolineare che il Pdl non supererà la Lega al Nord. Bizze tra «alleati di ferro». A una domanda sulla previsione fatta dal premier, replica: «Posso dirlo? Col c…». Al Palaghiaccio il leader del Carroccio, che ha preso la parola prima di Berlusconi, sceglie altri toni: «La Lega e il Pdl, Umberto Bossi e Silvio Berlusconi, l’accordo lo troveranno sempre su tutto». Bossi annuncia una nuova iniziativa della Lega, dopo il federalismo: «Stiamo preparando le gabbie salariali e cioè dei salari che tengano conto del costo della vita. Garantiscono salari migliori per chi abita in zone come, per esempio, Milano dove il costo della vita è altissimo».

GOSSIP NON SPOSTA VOTI – In largo Cairoli Bossi aveva anche parlato delle «beghe di Berlusconi», dicendo che non sarà il gossip a spostare i voti alle elezioni e che comunque si tratta di «una pompatura della sinistra che ha smesso di avere idee buone e spara a zero». Il senatùr non ha però rinunciato a una battuta su Noemi Letizia. Commentando il tagliente giudizio di Calderoli («L’è gnanca tant bela ed è napoletana»), ha detto: «Sì, in effetti ci sono donne molto migliori». E alla domanda su che cosa chiederà a Berlusconi dopo il voto: «Con tutte le donne potevi darcene qualcuna. Io non guardo Noemi però, ce ne sono di migliori».

°°° Ancora una volta solo minchiate razziste, alleanze tra loro, gnocche scadute, gossip, sondaggi fasulli, attacchi alla giustizia (da parte di pregiudicati malavitosi) e… manco una proposta politica! Non una parola sullo sfacelo dell’Italia (creato da loro!) né su probabili soluzioni. A riprova che questi delinquenti sono lì solamente per non andare in galera, continuare a rubare tranquilli e fare disastri per tutti noi cittadini. Ma la stronzata più risibile è quella che pronostica il Pd “isolato” in Europa, mentre tutti noi sappiamo benissimo quanto siano isolati e schifati LORO, in Europa e nel mondo.

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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Buongiorno a tutti!

Amici, oggi vi do il buongiorno con questa simpatica barzelletta:

Governo: Berlusconi, “In Europa sono il piu’ apprezzato”

07 Maggio 2009

ROMA – Silvio Berlusconi non teme cedimenti della propria popolarita’. “Nei Paesi occidentali non c’e’ un leader piu’ apprezzato di me” ha spiegato il presidente del Consiglio in un’intervista al giornale radio della Rai. Il premier e’ anche soddisfatto del suo primo anno di governo. “Un bilancio assolutamente positivo – ha spiegato il cavaliere – e lo dimostra il fatto che in un momento cosi’ difficile, siamo molto in alto con i consensi”. (Agr)

°°° Se non lo avesse certificato ai quattro venti la pesona che lo conosce meglio: la moglie, avremmo potuto pensare che siamo solo noi – 40/45 milioni di cittadini italiani – a reputarlo un povero malato di mente. Ma basterebbe questo delirio per confermare il fatto. Noi sappiamo bene che è il più ridicolo pagliaccio e il più pericoloso delinquente che ci sia nei Paesi Occidentali. Lo sappiamo noi e lo sanno tutti in Europa e in America, ma anche in Asia e in Africa, e persino in Australia. Ogni settimana assistiamo ad incontri bi-trilaterali tra i leader europei, dove NRESSUNO si sogna manco lontanamente di invitarlo. Così come lo ha scansato da almeno un anno Obama, già da quando era impegnato nelle primarie. Insomma, siamo passati dall’Eroe dei Due Mondi, al PUPAZZO dei Cinque Continenti. E il bilancio del primo anno di governo? Beh, lo sfascio sta sotto gli occhi di tutti. Una cosa sola vorrei aggiungere: ieri, una signora di Seui che è passata a salutarci, ha detto: “Se tu vai in televisione tutti i giorni per un mese, a quello non lo votano più manco i figli.”

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Reperti

giovedì, settembre 11, 2008

MA GUARDA UN PO’
Categoria: Blog
Prodi in Africa per l’Onu
Presiederà il “peacekeeping”

Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon sta per telefonare all’ex premier italiano per comunicargli la nomina alla guida di un gruppo di esperti per le operazioni internazionali di pace in Africa. Il gruppo inizierà i suoi lavori la settimana prossima di MARCO MAROZZI

°°° Perché l’uomo che “ha affossato l’Italia e l’Europa” viene scelto a dirigere una delle missioni più delicate e importanti del mondo? – senza chiedere il parere o il permesso a Mafiolo – tra l’altro… Ma non sarà che il mafionano spara solo cazzate e che Prodi è uno dei massimi statisti del mondo moderno?

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Los tontos

Gasparri e Bondi sono in missione governativa in un paese dell’Africa. Nel loro giorno libero vanno a caccia, vedono un leone, gli sparano e lo fanno secco al primo colpo. Scendono dalla Jeep per caricare la bestia e cominciano a tirare il leone per la criniera. Ma tira… tira, il leone è troppo pesante e non riescono a spostarlo. Passa di li’ un negretto che dice loro: ” Siete del Pdl vero? Guardate che se tirate il leone per la coda fate meno fatica!”. I due applaudono subito alla bella idea e si mettono a tirare dalla coda. Solo che, dopo un’ora di sforzi, Bondi dice: “Sarà una bella idea, ma mi sembra che invece di avvicinarci alla Jeep ci stiamo allontanando!”.

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Iniziativa amref e figc contro la siccità in kenya
Fao: «Produrre cibo usando meno acqua»
Il direttore Fao al World Water Forum: «Tremila litri per produrre l’equivalente del nostro fabbisogno quotidiano»

°°° Ribadisco: se il papa vendesse due dei suoi anelli, risolverebbe tutti i problemi dell’Africa. Invece manda le missioni laggiù solo per reclutare dei poveri disperati e farne preti e suore: visto che in Europa l’abbiamo mandato a cagare da lunga pezza!

WCS 14833

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Ma un pacco di cazzi suoi, no?

Il Papa condanna l’Onu sull’aborto:
«Non sia cura per salute della donna»

°°° Addirittura contro l’Onu! Ma questo crucco non ha proprio il senso della misura! Già usurpa un posto e ricchezze che NON gli competono: a meno che qualcuno mi trovi nei vangeli o nella Bibbia che quello del papa è una carica contemplata da Cristo duemila anni fa… ma poi, che cazzo ne sa delle donne? E infine, se penso che solo vendendo un paio dei suoi anelli potrebbe cancellare la fame e la sete dall’Africa, mi viene una gran voglia di prenderlo a calci nel culo.

afr

afri

papa

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