Il fango inutile del killer sallusti contro Vendola.

Vendola: “La mia foto nudo e il metodo-Boffo
colpo di coda degli immoralisti di Arcore”

Il leader di Sel dopo la prima pagina del Giornale con uno scatto di 32 anni fa: “Per cacciare la corte dei ruffiani candidiamo la Bindi”. “L’obiettivo degli attacchi personali è l’equiparazione, dire che siamo tutti luridi, il loro cinismo è senza limiti”

di GOFFREDO DE MARCHIS

Vendola: "La mia foto nudo e il metodo-Boffo colpo di coda degli immoralisti di Arcore" Nichi Vendola

ROMA – La foto in sé lo ha quasi commosso. “Sono passati 32 anni. Quell’immagine è un’icona dell’innocenza adolescenziale”. Il metodo invece, lo scatto in bianco e nero del suo corpo senza vestiti in un campo nudisti sbattuto sulla prima pagina del Giornale di lunedì, lo inquieta. “C’è un elemento fondativo della narrazione berlusconiana nella scelta di mostrarmi nudo – spiega Nichi Vendola -. Una subliminale chiamata in correità per dire che siamo tutti colpevoli e quindi tutti da assolvere. E c’è una violazione della stessa privacy che il premier tanto invoca per l’inchiesta sulle feste di Arcore. Ma questa è la sua idea di libertà. La libertà del proprietario che considera la libertà altrui res nullius. Mentre la libertà dei moderni è quella dalla miseria e dall’ignoranza”. Davanti a questa offensiva Vendola conferma la strada di un’alleanza di tutte le opposizioni. “Dobbiamo cacciare una classe dirigente di amici e sodali di dittatori, mafiosi, ruffiani, una corte dei miracoli segnata dall’antropologia dei lelemora e dei fabrizicorona. Dobbiamo congedarci da un enclave di affaristi che ha calcato la scena pubblica confondendola con il Bagaglino”. E non dribbla la domanda sul nome del leader per la “coalizione democratica”: “Rosy Bindi”.

Presidente Vendola, dobbiamo davvero temere i colpi di coda del berlusconismo? Ha paura di un escalation nei suoi confronti sui giornali della destra?
“Sono

molto gratificato nel subire lo stesso trattamento riservato a Boffo, Mesiano, Marcegaglia e Boccassini. Ciclicamente tocca anche a me. Lo stesso poligono di tiro della famiglia Berlusconi aveva pubblicato una mia foto al Gay Pride priva di qualunque significato con il titolo “Può quest’uomo fare lezioni di morale?”. Certo che posso, in particolare a molti politici del centrodestra che nascondono la propria identità. Io non ho mai consentito di mentire a me stesso. La verità è la bussola della mia esistenza”.

Qual è l’obiettivo di questi attacchi personali?
“L’equiparazione. Berlusconi non è pulito ma siamo tutti luridi, tutto è contaminato. Sono paradossali nei loro salti logici: fanno contemporaneamente delle mutande la loro bandiera e vogliono mettere i braghettoni seicenteschi alle domande più difficili: sulla sessualità, sull’affettività, sulla vita e la morte. Il loro cinismo è senza limiti. E la battuta omofoba o razzista o sessista esce dal recinto privato del maschilismo berlusconiano per solleticare l’Italietta del basso ventre”.

Non c’è molto più di una mutazione semantica?
“C’è un modello culturale che potremmo chiamare: vizi privati e pubbliche virtù. Un mix di moralismo e immoralismo. Il moralismo di chi si finge neoclericale per ragioni elettorali, di chi si intruppa al Family day, di chi si scaglia contro Beppino Englaro rendendo un tema drammatico un’arena per gladiatori, di chi non esita a mandare in galera i ragazzini con lo spinello. E l’immoralismo di chi si circonda di un’epopea in cui l’ebbrezza della cocaina, la compravendita del piacere, il divertimentificio industriale gioca a cavallo del peccato, e questo non ci interessa, ma spesso gioca a cavallo del reato”.

Così scatta il siamo tutti luridi.
“Scatta la macchina del fango che cerca di mettere sullo stesso piano la rivendicazione della propria libertà e dignità con l’intangibilità e il sottrarsi al controllo di legalità. Berlusconi pensa per sé alla sacralità del corpo tipica del sovrano medievale”.

È possibile che la sua foto serva a parare il colpo di eventuali scatti di Berlusconi nudo nella villa di Arcore?
“Quando ho visto la mia foto sul Giornale ho provato molta tenerezza. Ho pensato a quegli anni, a cosa è stato scoprire poco a poco la politica, il mondo e la mia corporeità. Mi dispiace per Sallusti: la foto virtuale di Berlusconi nel suo harem di escort, stelline vogliose di carriera, adolescenti in cerca di scorciatoie non può essere comparata alla foto di un corpo nudo che passeggia sulla spiaggia durante un campeggio naturista”.

Si avverte un certo razzismo nel suo giudizio sulle ragazze di Arcore.
“Non ho retropensieri. Ho pensieri espliciti sull’ambiente che le ha partorite e le ha allevate. Ho un brivido quando leggo le parole dei genitori nelle intercettazioni, ma non dimentico che Ruby e le altre sono un pezzo della generazione definita dai sociologi quella del “lavoro mai”. Il più grande crimine sociale del berlusconismo”.

Tutto questo giustifica un’alleanza da Vendola a Fini?
“Per ridare all’Italia l’ossigeno che il berlusconismo le ha tolto urge rimuovere le macerie della Seconda repubblica. Ma se è genuino questo allarme bisogna evitare le inopinate aperture di credito a quei leghisti che sono un elemento centrale del degrado civile del Paese. Facciamo allora un coalizione di emergenza democratica, reclutiamo le migliore competenze giuridiche e occupiamoci delle cose fondamentali: legge elettorale, una buona norma sul conflitto d’interessi e sul sistema informativo. Poi, ognuno per la sua strada”.

Ha un nome per guidare questo governo?
“Rosy Bindi. Una donna che rappresenta la reazione a uno dei punti più dolenti del regresso culturale, ricopre un ruolo istituzionale-chiave come quello di vicepresidente della Camera, ha il profilo giusto per guidare una rapida transizione verso la normalità”.

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Il csx deve fare una bella pulizia a fondo, se vogliamo eliminare anche le scorie del berlusconismo.

E’ l’inizio della fine del berlusconismo, credetemi. Il 70% dell’Italia è  in piazza e sui tetti? E un al…tro 20% sta a casa perché non si può spostare, come me. L’importante è che il csx faccia una bella pulizia globale, dato che i malavitosi della cosca  hanno infiltrato una marea di teste di cazzo serventi a tutti i livelli della vita pubblica: dalle alte corti di giustizia ai bidelli delle scuole. Ci vuole uno spoyl system coi cazzi e senza troppi guanti di velluto. E  quei posti, di ogni organo e grado, vengano assegnati  a persone capaci e meritevoli! QUESTO DOBBIAMO ESIGERE A CHIUNQUE VENGA CHIAMATO A RAPPRESENTARCI. SE VOGLIONO I NOSTRI VOTI, SI DEVONO IMPEGNARE SERIAMENTE SU DUE FRONTI: azzeramento delle leggi porcata e ad personam e ripristino della legalità e della libertà, e PULIZIA GENERALE DELLE SCORIE BERLUSCONICO-MAFIOSE.

IL MAFIONANO NELLA SUA CONSUETA POSIZIONE DI SERVO DEI POTENTI

b.cameriere

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Ma che paese di merda siamo diventati per colpa del berlusconismo?!

IL DELITTO DI SARAH

Sabrina: “Bravo papà, non lasci piste”

E le arrivano le proposte di nozze

http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_13/sabrina-avetrana_a611cecc-ef68-11df-979e-00144f02aabc.shtml

E QUEST’ALTRA OSCENITA’ INCIVILE?

http://video.corriere.it/io-picchiato-carabinieri-non-intervenivano/16c941b4-ef2c-11df-979e-00144f02aabc

b-bastardi

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Lo sfacelo totale del berlusconismo che odia l’Italia

* Operai in fabbrica con i carabinieri
* Insegnanti costretti a digiunare

°°° Questo sarebbe il partito dell’amore, amici? Il 70% delle famiglie alla fame, un milione e mezzo di disoccupati in più, la scuola e le università sfasciate completamente, così come il welfare e la sanità, i conti pubblici alla deriva, le aziende e gli esercizi commerciali che chiudono come se fossimo in guerra… MA COSA ASPETTIAMO A CACCIARLI A CALCI NEL CULO QUESTI MERDOSI FACCENDIERI INCOMPETENTI E DISINTERESSATI ALLE SORTI DEL PAESE?!

b.dimettitiiii

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Effetto Santoro e crollo del berlusconismo

Rileggendo a mente fredda quanto è accaduto giovedì 25 MARZO 2010: il grandissimo exploit di RAIPERUNANOTTE, in gran parte dovuto a noi della Rete, mi si riempie il cuore di gioia e di speranza. Speranza positiva, ovviamente: non quella che è la parola vuota del nuovo “oppio del popolo” come la ammannisce il mafionano. In pratica, è successo quello che chiedeva il grande Monicelli: UNA NUOVA RIVOLUZIONE. Forse nessuno se lo aspettava, questo evento,  di una portata così vasta e così devastante. Nemmeno noi che lo abbiamo voluto e pompato per giorni e giorni sui nostri blog, su FB e su Myspace. E invece è accaduto! Decine di milioni di persone vive, di cittadini normali, di esseri umani – soggiogati da un ventennio di televisione brutta e volgare, voluta così dai padroni  piduisti, egemoni e banditi – SI SONO RIBELLATI!

Decine di milioni di italiani intelligenti e non malleabili, di ogni estrazione sociale, di ogni città, di ogni paese, residenti in Italia o all’estero, hanno dimostrato al ducetto mafioso e malato di mente che c’è  un’ALTRA ITALIA. Un’Italia VERA, civile, pensante, che se ne fotte delle sue minchiate sparate a raffica  e ripetute ossessivamente dai suoi servi a tutte le ore e su tutti i media. Un’Italia che vuole viere, crescere, stare al passo con l’Occidente. Un’Italia che schifa lui e le cagate che ci propina da un ventennio nelle sue tv, nel suo cinema d’accatto, nei suoi teatri pieni di comparsite inutili e dannose. Siamo l’Italia VIVA che si vuole riappropriare della  Cultura, dell’Informazione, del Buongusto. Siamo quelli che conoscono i verbi e li sanno declinare e non parlano come lui, i suoi pseudoministri o i concorrenti dei suoi miserabili reality show. Siamo quelli che rispettano le donne e le amano anche se non vanno in giro col culo, le tette, e il cervello senza copertura. Siamo quelli che rispettano chi lavora e chi studia, chi fa ricerca e chi disprezza i furbi. Siamo quelli che pagano le tasse o che le vorrebbero pagare, se questo regime non ci impedisse di lavorare.  Siamo quelli che sulle mensole e negli scaffali hanno dei bei libri e non i dvd dei filmetti dei Vanzina o di Pieraccioni. Siamo quelli che quando trovano un libro lo sfogliano e lo leggono… e non cercano il vano dove infilare le batterie, come fanno loro. Siamo quelli che hanno mille argomenti di conversazione e non si limitano al “Io Tarzan, tu Jane… figa… coca… I-Pod… Grande Fratello…  Gnè, gnè… i carceri… Romolo e Remolo… egìda…”

 Siamo i fiori profumati di un giardino chiamato Italia, che non si è fatto invadere dalla gramigna del berlusconismo e dal suo letame.

VIVA LA RIVOLUZIONE!

lucio salis

b.aforas

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Salute e grano!

Su la 7 parlano del canone Rai. Posto che ormai, da quando 20 anni fa se ne è impadronita la mafia-P2 di burlesquoni, la Rai ha smesso di essere servizio pubblico… fatti salvi Angela, Santoro, Jacona, Gabanelli e altre mosche bianche, io sarei perfettamente d’accordo.  Facciano una legge seria, come in Francia, Germania, Inghilterra o Spagna e tutti i paesi civili, insomma, limitando ai privati il possesso di max il 75% DI UNA SOLA RETE e con un tetto per la raccolta pubblicitaria del 12%. Questo sarebbe davvero il liberismo. cioè l’esatto CONTRARIO del berlusconismo… che col liberismo si è riempito quella fogna di bocca per decenni.

ber-corruttore

berl-pagliaccio

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ALLARMI, AMICI! FATE GIRAREEEEEEEEE

Marco Travaglio

Il partito dell’amore

Siccome l’Italia non è un regime, tre giorni fa accadono due stupri a Roma: uno consumato, l’altro sventato per miracolo. Ma la questura non dice niente: vedi mai che qualche elettore patito della «sicurezza» capisca che la destra ha tradito anche quella promessa. La notizia esce perché un giornalista, avvertito da un amico poliziotto, la mette su facebook. Allora la questura è costretta a sputare il rospo. Sempre tre giorni fa, siccome l’Italia non è un regime, arriva alla Rai, in viale Mazzini a Roma, una lettera con un proiettile per Michele Santoro. L’ufficio posta la trasmette al posto di polizia. Ma nessuno avverte il destinatario, cioè Santoro. Silenzio di tomba per due giorni, dalla Rai e dalla polizia. Così chi l’ha minacciato di morte ha la conferma di quanto già sapeva: Santoro è isolato persino nella sua azienda. Ieri la lettera viene aperta: una foto di Santoro, la scritta «Morirai» e una cartuccia Winchester inertizzata. Intanto un’altra busta con proiettile arriva a Di Pietro. Il senso è chiaro: chi si mette di traverso sulla strada del padrone d’Italia deve morire. Era già accaduto in un’altra campagna elettorale al calor bianco, quella del 2001: Indro Montanelli ricevette alcune telefonate mute sul suo telefono privato, trovò una lettera minatoria sul tavolo del ristorante dove pranzava e la Digos gli intimò di cancellare le iniziali I.M. dal citofono di casa sua. «Il berlusconismo ­ commentò il vecchio Indro ­ è la feccia che risale il pozzo. Questa è la peggior Italia che abbia mai visto. Peggio di quella fascista». E non aveva visto quella di oggi.

ber-galera

berluskaaaaaaaa2

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I NODI VENGONO AL PETTINE?

NAPOLI, TOMBA DEL BERLUSCONISMO? – GUERRA IN PROCURA: IL CAPO LEPORE STRALCIA LA POSIZIONE DI BERTOLASO E DEL PREFETTO PANSA. I PM E IL VICE DE CHIARA S’INCAZZANO E CHIEDONO DI CONVOCARE UN’ASSEMBLEA – DEL CASO NAPOLI SI OCCUPERÀ PRESTO IL CSM…

Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”

L’aria di tempesta si è attenuata appena nella torre tutta vetri e marmi del Centro Direzionale dove hanno sede gli uffici della Procura della Repubblica, e dove da giorni si è consumata la spaccatura tra il capo, Giovandomenico Lepore, e uno dei suoi aggiunti, Aldo De Chiara, sulla decisione di Lepore di stralciare da una importante inchiesta sulla gestione dell’emergenza rifiuti le posizioni del sottosegretario Guido Bertolaso e del prefetto di Napoli Alessandro Pansa.
Guido Bertolaso

L’ultima mossa l’hanno fatta i sostituti al termine di una riunione convocata ieri proprio per affrontare la situazione dell’ufficio. Avevano di fronte due strade, i pm: autoconvocare una assemblea e proporre un documento che inevitabilmente avrebbe schierato una maggioranza in favore di uno dei due procuratori, o rivolgersi a Lepore e chiedere che fosse lui a convocare l’assemblea, coinvolgendolo quindi sin dal primo passaggio e dando così un segnale distensivo. Hanno scelto la seconda via, con l’obiettivo di riportare al confronto procuratore capo e procuratore aggiunto senza ricorrere a documenti e al rischio di pericolose spaccature.

Potrebbe essere un passo in avanti verso quel «recupero di serenità» che il presidente Napolitano avrebbe auspicato conversando con il penalista e consigliere laico del Csm Vincenzo Maria Siniscalchi, secondo quanto lo stesso avvocato riferisce al Corriere del Mezzogiorno.

Siniscalchi conosce bene la storia dello stralcio delle posizioni di Bertolaso e Pansa dall’inchiesta condotta dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo perché il Consiglio superiore se ne sta occupando da tempo. E si deve proprio a un suo emendamento se la recente determinazione del plenum – secondo cui la decisione del procuratore fu in realtà una revoca che nei fatti impedì a Noviello e Sirleo di indagare ­ non ha portato a conseguenze per la carriera di Lepore, in quanto la delibera non è stata inserita nel suo fascicolo personale.

Ma il caso è stato riaperto dopo una lettera inviata da De Chiara come integrazione a una sua precedente deposizione. Il procuratore aggiunto sostiene che nel corso di una riunione del 24 luglio dello scorso anno, Lepore gli spiegò che lo stralcio aveva anche lo scopo di non ostacolare o turbare l’azione del governo.

Una polemica nata con una lettera e andata avanti con lo stesso strumento. Dopo De Chiara è Lepore a mettere nero su bianco la sua posizione: «Come in ogni valutazione che comporti rilevanti implicazioni sull’esercizio di pubbliche funzioni, ho soppesato limiti e conseguenze che un’iniziativa giudiziaria, a mio giudizio in quel momento ancora incompleta, avrebbe potuto riflettere sull’emergenza rifiuti», scrive. E poi: «Considero ancor oggi la decisione da me adottata rispettosa delle norme vigenti e coerente con l’imprescindibile dovere di accertare i fatti».

Ora l’assemblea chiesta dai pm potrebbe rimettere Lepore e De Chiara faccia a faccia, «per discutere con tutti noi della situazione dell’ufficio», dice uno dei promotori dell’iniziativa. In attesa, comunque, di ciò che sul caso Napoli deciderà – presto, forse prestissimo – la prima commissione del Csm.

°°° Amici, tutti noi sappiamo che il tormentone elettorale dell’anno scorso: i rifiuti a napoli, fu voluto, creato, e portato alle estreme conseguenze (con atroci danni alla città di napoli e all’immagine internazionale dell’Italia) da silvio berlusconi e dalla camorra. I suoi uomini di collegamento col “sistema camorristico” sono stati divelti dalle mani della magistratura e nominati repentinamente sottosegretari di governo. Ma ora si mette male: anche questa porcata di Mafiolo sta per essere scoperta. Cosa succederà?

P.S. No so se tutti sapete anche che i termovalorizzatori (di Acerra e gli altri) furono voluti e finanziati da Prodi… Questo bandito si limita a inaugurare e a farsi bello col lavoro di Prodi, già dal 2001.

napoli_monnezza

bertolaso_tn

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