Complimenti!

La Sardegna, con noi, tornerà a sorridere” millantavano Cappellacci e Burlesquoni in campagna elettorale. Oggi tutti i giornalacci di destra annunciano trionfanti: “L’ASSEMBLEA REGIONALE FA PIAZZA PULITA DELL’ODIOSO BALZELLO DI SORU: SPAZZATA VIA LA TASSA SUL LUSSO!” Complimenti. Questo vuol dire che gli inquinatori e gli speculatori saranno di nuovo autorizzati a fare qualunque porcata in casa nostra. E senza pagare nemmeno un cent di ristoro.
Torneranno a deturpare le coste con le loro porcilaie intonacate, ad inquinare i mari coi motori fuoribordo, a gettare le reti a strascico uccidendo i fondali, a spaccare le sculture in pietra che hanno impiegato millenni a formarsi, a fottersi il corallo e la sabbia… una bella conquista, insomma. Cappellacci ci dovrebbe dire se stanno sorridendo di più i nuovi disoccupati del Sulcis o quelli della Maddalena. Ma non ce lo dirà: è troppo impegnato a leccare il culo del suo proprietario a Roma…

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Da Vittorio Zucconi

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In termini eleganti e processuali, quello che è stato detto nell’oscena puntata, si chiama “blame the victim”, colpevolizzare la vittima, genere della ragazza violentata che “se l’era cercata”, perchè girava in minigonna. In termini più nazional popolari, la signora Berlusconi, che ora dovrebbe scusarsi con il marito dopo essere stata umiliata in pubblico dall’attempato gallinaro, è la classica “cornuta e mazziata”. Magnifico e solenne esempio dato agli uomini italiani di come “the first husband”, il primo marito e l’uomo più popolare della nazione concepisce il rapporto con le donne. E chi ha fornito il bastone siamo stati noi, gli abbonati della Rai usata dal proprietario di Mediaset per combattere le proprie vicende matrimoniali private. Scusate se mi ripeto: Alice nel Paese delle Meraviglie.

In attesa dello show di Silvio Berlusconi davanti al proprio ciambellano a Porta a Porta, suggerisco, come chiave di interpretazione delle parole che sentiremo scorrere, questo dialogo fra Alice e la Regina Rossa, nel meraviglioso “Attraverso lo specchio” di Lewis Carrol:
— Ma nel nostro paese, — disse Alice, che ancora ansava un poco, — generalmente si arriva altrove… dopo che si è corso tanto tempo come abbiamo fatto noi.
— Che razza di paese! — disse la Regina – Qui invece, per quanto si possa correre si rimane sempre allo stesso punto. Se si vuole andare in qualche altra parte, si deve correre almeno con una velocità doppia della nostra.
L’Italia è Alice. Ha ormai attraversato lo specchio e le parole significano soltanto, come dice il Cappellaio Matto, quello che il Cappellaio Matto vuole che significhino. Se si accetta di vivere nel regno delle meraviglie, tutto si spiega, e niente si spiega. E sul regno dell’assurdo e del nonsense si stende rassicurante il sorriso dello Stregatto. Lasciate perdere editoriali, blog, talk show, saggi. Per capire l’Italia del 2009 si deve leggere Lewis Carrol.

In vista di un massiccio spostamento familiare in Italia dagli Usa all’inizio dell’estate, sfoglio i vari “forum” (”fora”? Latinorum) di passeggeri che hanno volato Alitalia negli ultimi mesi, dopo il miracoloso salvataggio compiuto dal nostro “governo del fare”. I risultati della ricerca non sembrano incoraggianti e suggeriscono di starne “alialrga”. Sono soltanto le solite lamentele di passeggeri irritabili e sfortunati, o qualcuno di voi ha notizie ed esperienze di prima mano su questo nuova “good company” che ci è costata finora 3 miliardi di Euro a fondo perduto? O dobbiamo avvertire i terremotati d’Abruzzo che se il governo del fare otterrà gli stessi risultati nella ricostruzione dell’Aquila che ha ottenuto con la rinascita di Alitalia, faranno bene a emigrare? Attendo fiducioso notizie.

Ora, di tutti gli argomenti che si possono usare per difendere “lui” contro “lei”, secondo il classico e squallido schema italiano della Curva Nord e della Curva Sud, e presumo che ce possano essere, il più cretino e insolente è quello delle “faccende private”. Questo argomento, usato da colui che in introdotto in Italia e preso il potere vendendo prima di ogni altra cosa sè stesso, il proprio modo di essere, il proprio stile di vita privato, l’ostenazione di sè, del proprio corpiccino malato, guarito e restaurato, come elemento ideologico vincente sul grigiore burocratico e anonimo degli avversari, che ha imposto il modello della politica come “reality show” continuo, è semplicemente ridicolo. Chi di telecamera vive di telecamera soffre. L’obbiettivo, come scrisse un giornalista americano, non sbatte mai le palpebre.

°°° Ora, personalmente stenderei una spessa coltre di letame su quello che è avvenuto ieri sulla Tv cosiddetta pubblica, ma che di pubblico ha solo il pagamento del canone. Mi vergogno molto da parte del servo insetto, del direttore sottopadrone e melenso del Corriere della serVa, e dell’ignobile cazzaro mafioso che – per l’ennesima volta – ha avuto a disposizione da un suo sguattero invertebrato il balcone più ambito d’Italia… senza contraddittorio alcuno. Queste porcate si verificano esclusivamente in questo regimetto delle banane e sarebbe INCONCEPIBILE persino in Corea del Nord. Prosit.

bluffalitalia

asino_cavallo

b-cocaina

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La rivolta dei merdmen

Da L’Unità
«Avida, esibizionista, pazza»: gli insulti a Veronica
di g.m.b.

La furibonda lite esplosa nella casa regnante del Pdl ha coinvolto e sconvolto l’intera corte che – come da tradizione – ha preso in modo pressoché unanime le parti del sovrano. Ecco qua, ordinati alfabeticamente e titolati per facilitarne la lettura, i principali tra gli epiteti lanciati dai ciambellani e dal popolo alla regina ribelle Veronica Lario. Lettura che aiuta a comprendere l’idea del mondo, della donna, e anche della libertà di manifestazione del pensiero che a quanto pare domina nel Popolo delle libertà.

Avida
«Si permette di criticare e poi sta seduta sulla montagna di miliardi del marito». (da «Spazio azzurro», il Blog del Pdl)

Becera
«Offendendo tuo marito offendi te stessa a tutti quelli che credono in lui». (dal Blog del Pdl).

Capricciosa
«Sicuramente è pericolosa per Berlusconi, un uomo chiamato a responsabilità da cui non può essere distratto dai capricci rumorosi della moglie». (Vittorio Feltri, Libero)

Dannosa
«Pungenti, salaci dichiarazioni che danneggiano, o almeno si cimentano a farlo, non suo marito – sarebbero fatti squisitamente loro – ma il premier e il governo italiano». (Maria Giovanna Maglie, Il Giornale)

Esibizionista
«Lei stessa proviene dal mondo dello spettacolo, memorabili sono le sue esibizioni a torace nudo sul palcoscenico del teatro Manzoni». (Vittorio Feltri, Libero)

Fedifraga
«Al suo posto ne avrei discusso a casa, anziché dare in pubblico giudizi ingenerosi». (Laura Comi, candidata del Pdl alle Europee)

Giuda
«Chi c’è dietro la signora Lario, i soliti sinistri?». (dal Blog del Pdl).

Ingiusta
«Insomma, cara Veronica, l’impressione è che il divertimento dell’imperatore non sia un capriccio del sultanato del XXI secolo, ma il semplice gusto di piacere agli italiani, e di vincere le elezioni con mezzi leciti. E questo è difficile rimproverarglielo». (Editoriale del Foglio)

Leggera
«Ma non si era detto che la Lario era una donna matura e riservata?» (dal Blog del Pdl)

Moralista
«Fuori luogo sconfinare nel moralismo. I giudizi sulle persone sarebbe meglio esprimerli a posteriori». (Gabriella Giammanco, deputata del Pdl).

Nullità
«Se voleva ricordarci che esiste, l’ha fatto nel modo peggiore». (dal Blog del Pdl).

Opportunista
«Entrando in scena contro il marito, si becca gli applausi più facili di tutta la sua dimenticata carriera». (Valeria Brughieri, Libero).

Pazza
«Nei panni della signora avrei agito diversamente, anche solo per evitare il rischio di un ricovero coatto in struttura psichiatrica». (Vittorio Feltri, Libero).

Querula
«La solita guerra tra donnicciole, la signora Lario si sarebbe mostrata più intelligente se avesse contato fino a dieci prima di dar fiato a stupidaggini». (dal Blog del Pdl).

Rompiscatole
«Veronica ha rotto. Sarebbe opportuno farla vivere con 1000 euro al mese». (dal Blog del Pdl).

Scocciatrice
«Visto che la maggior parte degli italiani la pensa così, di non scocciarlo e di lasciarlo lavorare, quelli che continuano a farlo sono prima di tutto nemici della maggioranza degli italiani. Anche le gentili signore». (Maria Giovanna Maglie, Il Giornale).

Trasformista
«Miriam Raffaella Bartolini, tanti anni fa si è trovata un nome d’arte: Veronica Lario. Dall’altro ieri gliene abbiamo trovato uno noi: Lario Franceschini». (Valeria Brughieri, Libero).

Venduta
«Veronica Lario nuovo leader del Pd?». (dal Blog del Pdl).

Zotica
«Non mi pare che quando Silvio ha scelto la Lario lei stesse facendo l’esegesi della Critica della ragion pura». (Dal Blog del Pdl).

°°° E’ davvero patetico che certa carne da magnaccia, vedi i gazzettieri dei fogliacci suddetti, emeriti scrocconi e spendaccioni (ricordate la Maglie inviata del Tg2? Spendeva quanto un intero paese del sud, ogni mese… e abbiamo pagato NOI!) si riempiano le fauci con paroloni di cui nulla sanno: LIBERTA’, ESEGESI, MEZZI LECITI… continuano a menarcela con questa maggioranza degli italiani pur essendo una sparuta minoranza, subdola e malavitosa. E comunque, dànno un ottimo esempio della loro piccineria da veri miserabili. Quasi quanto il loro proprietario… che tace. Un vero uomo li avrebbe zittiti, non foss’altro che per rispetto verso la madre dei suoi figli. Ah, già… chi ce lo dice che siano suoi?

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piantagione_coglionazzi

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Cappellusconi

Cappellacci, il fattorino di Mafiolo in Sardistan, aveva lo slogan : “Con noi la Sardegna tornerà a sorridere”. Come il suo proprietario, si è fermato allo slogan. SOTTO LO SLOGAN… NULLA! In due mesi, ha solo cambiato la carta intestata e fatto chiudere decine di aziende. Ora hanno scippato il G 20… Non è un sorriso, cappellacci: è un ghigno di rabbia!

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capp

cappell

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Ho visto…

Ho appena visto OTTO E MEZZO su La 7… C’era Vauro e c’era quella povera persa della santanchè: una persona volgare, ignorante e inutile, come solo una destronza arrampicatrice sociale plastificata può essere. Il nulla totale. Avrà commesso almeno sei reati penali in meno di un’ora. Ma mi ha fatto incazzare Vauro: poteva seppellirla in mille modi, invece è stato al suo gioco e ha fatto il tipico errore della sinistra: è stato troppo signore. Ma anche sprovveduto! Si è fatto dare del “servo” svariate volte. Ma come si fa a farsi dare del servo DA UNA SGUATTERA? Noi sappiamo che gli unici servi in questo paesello disastrato sono solo ed esclusivamente i miracolati destronzi: non vanno nemmeno a pisciare senza il permesso del loro proprietario. Non basta, lo capirei se il loro padrone fosse un uomo… ma è un piccolo farabutto molto più disastrato di loro!… la cui unica fortuna è stata quella di essere nato quando non c’erano più Togliatti, De Gasperi, Moro, Pertini, Longo, Nenni e Berlinguer. Sarebbe ancora e per sempre in galera, nell’Italia vera. Ultimo appunto: la zoccola mancata (per mancanza di mercato) ha detto che PAGA LE TASSE (AHAHAHAHAHAHAH!), che ha sempre lavorato e si guadagna i soldi col sudore della fronte (AHAHAHAHAHAH!) e che in Sardegna, al billionaire, dà lavoro a 150 famiglie… Non mi risulta che in quella centrale di spaccio di droga lavori nemmeno un sardo.

ALCUNE IMMAGINI DELLA BELLA (plastificata) SANTANCHE’

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Andrea Camilleri e Saverio Lodato

Lo chef consiglia di Andrea Camilleri e Saverio Lodato

Rai, tra mandanti e picciotti. La cacciata di Vauro è solo un avvertimento

Camilleri, Lei concluse una rubrica con l’augurio: «lunga vita ai vignettisti». Vauro sospeso dalla Rai per una vignetta; Santoro a Canossa con tanto di trasmissione «riparatrice», l’autodafé da inquisizione mediatica. Quando il boss chiama, questa è la verità, picciotto risponde. E i picciotti in giro non scarseggiano. Ogni giorno la Rai dovrebbe fare una trasmissione «riparatrice» perché manda in onda, in ogni edizione di ogni Tg, mandante e picciotti. Anche ai tempi di Enzo Biagi, c’erano mandante e picciotti. Sappiamo come finì.

La scusa per l’ostracismo ai giornalisti scomodi è quella che la Rai è un servizio pubblico che certe cose non può permettersele. Ora si sa benissimo che il nuovo direttore generale ha avuto il gradimento di Berlusconi e che i direttori dei Tg sono stati nominati dallo stesso Berlusconi in un incontro privato a casa sua. Ne è venuto fuori che il capo del governo e proprietario di Mediaset controlla, attraverso i suoi uomini, due reti su tre del servizio che, ancora fintamente, chiamano pubblico. Sono sicuro che un giorno moriranno sopraffatti dalla loro stessa ipocrisia. E naturalmente, perché Berlusconi, l’Unto del Signore, si crede in possesso della verità come un ayatollah terrorista, non può tollerare la minima critica al suo operato. Ed ecco il diktat, prontamente eseguito, contro Vauro. Si apprestano a prendere provvedimenti anche contro Milena Gabanelli. Insomma, la parola d’ordine è: soffocare tutte le voci non allineate ai voleri del boss. La cacciata di Vauro è un avvertimento: il colpirne uno per educarne cento, di brigatistica memoria. Lei dice che è di stampo mafioso? Andrebbe chiesto, con il tavolino a tre piedi, all’ex stalliere condannato all’ergastolo per tre omicidi, che a lungo soggiornò ad Arcore e che Berlusconi definì un eroe.

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