Torniamo nella merda

Scontro sullo scudo fiscale

“Un condono incivile”

Dopo le anticipazioni della bozza per il rientro dei capitali Pd e Idv all’attacco. “Inconcepibile in nessun Paese europeo”. “Riciclaggio di Stato”.

°°° Ecco pronto l’ennesimo regalo alla mafia, e quindi a se stesso, del vostro amato ducetto malavitoso. Questo scarto di verme continua imperterrito a commettere reati su reati, infischiandosene allegramente della distruzione in cui ci sta precipitando sempre di più e fottendosene anche dello schifo che suscita in tutto il mondo civile…

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Grillo

Il comico è stato ascoltato in audizione dalla commissione affari Costituzionali di Palazzo Madama
per il ddl di iniziativa popolare sull’ineleggibilità dei condannati e la reintroduzione della preferenza
Grillo contro tutti, show al Senato
Agli atti ‘psiconano’ e ‘zoccole’

“Avete approvato il lodo Alfano per evitare la galera a Berlusconi ora volete limitare il diritto del cittadino
ad essere informato. Siete illegali, incostituzionali ed antidemocratici. Dimettetevi al più presto

grillo

ROMA – Beppe Grillo approda in parlamento e il termine ‘psiconano’, che il comico genovese ha usato in tanti spettacoli e comizi di piazza per definire il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è stato sdoganato nell’Aula del senato e finisce agli atti. Insieme alla parola ‘zoccole’. Come rappresentante dei promotori del disegno di legge di iniziativa popolare sull’ineleggibilità dei condannati e la reintroduzione della preferenza, Grillo è stato ascoltato in audizione dalla commissione affari Costituzionali di Palazzo Madama.

Beppe Grillo, in completo blu e camicia bianca con cravatta, si è presentato puntuale davanti ai senatori. “Voi non siete abituati ad ascoltare gente di spettacolo, e io non sono abituato a voi”, ha subito premesso, prima di iniziare a leggere un testo dai toni durissimi. “Oggi viene approvata – ha sottolineato – una legge che limita le intercettazioni e mette il bavaglio all’informazione. Io sarò, presumo, il primo condannato perché farò disubbidienza civile. Il primo pensiero dello ‘psiconano’ non è il Paese, ma sempre e solo non farsi beccare. Avete approvato il lodo Alfano per evitare che Berlusconi finisse in galera, ora volete limitare il diritto del cittadino ad essere informato”.

Secondo Grillo, però, “la marea sta montando, lo ‘psiconano’ può fare comizi ormai solo nelle piazze chiuse, in cui fa entrare come a Firenze, come a Prato, solo la sua claque. Ha inventato la piazza chiusa, lo difendono la sua scorta e gli avvocati. Gli sono rimasti quelli, insieme a uno stuolo di giornalisti definiti servi dalla stampa estera. Gli italiani non stanno più con lui, e tantomeno con chi gli ha permesso come Violante e Fassino per 15 anni di superare ogni conflitto di interesse”.

“E’ veramente uno schifo – ha accusato il comico genovese – che tra i nostri rappresentanti ci siano condannati in primo grado, in secondo grado o indagati. Senatori come Cuffaro e Dell’Utri sono senatori per meriti giudiziari”.

“Questa Commissione, questo Parlamento, non hanno nulla a che fare – ha continuato Grillo – con la democrazia. Sei persone hanno deciso i nomi di chi doveva diventare deputato e senatore, hanno scelto 993 amici, avvocati e scusate il termine, qualche zoccola. E li hanno eletti. Li hanno eletti loro, non i cittadini, che non hanno potuto scegliere i loro rappresentanti”.

“Siete vecchi ed antistorici. Siete 20 e 18 di voi leggono i giornali. Voi andate da una parte e il mondo va dall’altra”, ha replicato Grillo ai senatori che gli chiedevano lumi sulla legge di iniziativa popolare. Parole del comico che non sono state gradite da Maria Teresa Incostante del Pd. “No senatrice non mi riferivo certo all’anagrafe. Voi – ha aggiunto Grillo – vi state informando sul ‘Il Resto del Carlino’ questo è il simbolo del vostro essere vecchi, mentre io mi informo sulla rete”.

“Questa commissione – ha rincarato la dose Grillo -, questo Parlamento, non hanno nulla a che fare con la democrazia. Cari membri della Commissione siete illegali, incostituzionali ed antidemocratici. Per rispetto a voi stessi e agli italiani dovreste dimettervi al più presto. Luigi De Magistris e Sonia Alfano sono due italiani per bene eletti da cittadini per bene. De Magistris ha avuto 450 mila voti, il secondo in Italia. La signora Alfano 165 mila voti, la prima donna in Italia, senza televisioni e senza giornali. Chi si è recato alle urne ha potuto sceglierli, perché questo non deve essere possibile anche per il Parlamento italiano?”.

“I partiti hanno occupato la democrazia – ha accusato ancora Grillo – E’ tempo che tolgano il disturbo. La politica non è un mestiere, due legislature sono dieci anni, tempo sufficiente per servire il Paese poi si ritorna alla propria professione. Sapete che molti parlamentari hanno doppio stipendio come ‘ma va là Ghedini’ che prende lo stipendio come deputato e come avvocato del presidente del Consiglio”.


°°° Beppe non fa più il comico da anni, oramai fa il Guru. Ben venga. Non fa che ribadire cose che dico da almeno 15 anni.

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Idrovora di soldi nostri

A Palazzo di giustizia:”Vogliamo produrre richieste mirate al Tribunale dei ministri”
La verifica si è allargata all’intero mandato di governo di Berlusconi
Voli di Stato nella mappa dei pm
almeno altri cinque sono sospetti

di ELSA VINCI e MARINO BISSO
ROMA – Almeno altri cinque voli di Stato “sospetti”. Ma l’impressione dei magistrati è che siano molti di più. La procura di Roma ha individuato altre quattro date in cui le foto di Antonello Zappadu mostrerebbero Silvio Berlusconi e i suoi ospiti a bordo di aerei della Presidenza del Consiglio. L’ipotesi di abuso d’ufficio dunque non resta inchiodata alle immagini della festa a Villa Certosa del 24 maggio 2008, a quelle che hanno provocato l’apertura dell’inchiesta. Si allarga lo spettro dell’indagine sul premier, il procuratore Ferrara ha incaricato i carabinieri di controllare le “migliaia” di foto sequestrate nell’intero archivio di Zappadu, che dal dicembre 2007 si è appostato tra le trenta e le quaranta volte all’aeroporto di Olbia e vicino a Villa Certosa per scattare immagini sulle feste del premier. L’obiettivo del pm è verificare in quante istantanee compaiono aerei della presidenza del Consiglio e chi c’era a bordo. Di fatto la verifica della magistratura si è allargata all’intero mandato di Berlusconi.

Parte anche l’indagine del Copasir, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Il presidente Francesco Rutelli ha già avanzato una richiesta “dettagliata” all’Aise (Agenzia per l’intelligence per l’estero)sull’utilizzo dei voli di Stato della Cai, la compagnia dei servizi segreti, negli ultimi dieci anni, dal 1999 al 2009. A San Macuto si sottolinea che il Copasir negli ultimi mesi ha formalizzato due volte la richiesta per un’audizione del presidente del consiglio sui temi di competenza dell’organismo di controllo parlamentare.
Dall’opposizione interrogazioni a raffica: il Cavaliere “idrovora di soldi pubblici?”. Se lo chiedono anche a palazzo di giustizia dove si lavora alla mappa dei voli sospetti. Per questo i carabinieri dovranno esaminare anche le immagini custodite in un computer sequestrato a casa del padre di Zappadu.
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-6/inchiesta-voli/inchiesta-voli.html


°°° Una vera sanguisuga. Ieri ho sentito tutta la sua serie di vaneggiamenti. Il repertorio del mafionano è vecchio, fiacco, spompato, nemmeno più comico. Ripete le stesse stronzate da 16 anni e le uniche “opere” realizzate, di cui parla… le ha realizzate Prodi! Per il resto, calunnie, insulti, vuoto politico totale. Anche le solite promesse stantie attirano gli sbadigli. Ha ragione da vendere prof.Sartori quando dice che berlusconi politicamente NON ESISTE, né gli frega nulla di esistere… a lui interessa comandare e farsi i cazzi suoi. Ancora più schifo di lui, dunque, fanno i suoi sguatteri e i decerebrati che lo votano.

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La carfregna

Carfagna: «In Aula c’è di tutto ma si accaniscono sul premier»
Il ministro: «Fa il bene del Paese. Il resto sono affari suoi»

Gentile Direttore, trascorso un anno da un attacco mediati­co di inaudita volgarità a cui sono stata sot­toposta, sono qui a fare alcune considera­zioni su vicende che in questi giorni ci so­no state date in pasto con una morbosità e un’ossessività che ricordano molto quelle che hanno riguardato la sottoscritta.

Sono qui a dire la mia, se mi è consenti­to. Anche forte e fiera di un lavoro svolto, in soli dodici mesi, con impegno ed auten­tica passione in favore e a tutela dei sogget­ti più vulnerabili di questo Paese.

Qualcuno è ancora convinto che io, gio­vane donna che dalla tv è passata alla poli­tica con Berlusconi, non abbia il diritto di parlare, non abbia nulla di sensato ed intel­ligente da dire. Ed invece vorrei osare così tanto. Mi sia consentito. Lo faccio perché ho testa. E cuore. Ho testa né più né meno di tanti pseudo-intellettuali che si ergono pomposamente a maestri di vita e di scien­za, di etica e di morale, che parlano e stra­parlano giudicando tutto e tutti pretenden­do di essere i padroni assoluti del vero.

Certo, mi riconosco una buona dose di coraggio se sono qui, oso parlare e, di più, vorrei addirittura dare, sottovoce, ma molto sottovoce, un consiglio. Che è quello di fare un passo indietro, di ritorna­re al di qua di quel limite della decenza e del buon senso che è stato abbondante­mente superato.

Insinuazioni pesanti e volgari hanno ac­compagnato la mia scelta sciagurata. Quel­la di una giovane donna che, dopo una (a dire il vero) assai insignificante carriera in tv ha deciso di accettare la sfida di fare politica con il partito di Berlusconi. Atten­zione. Giovane donna, televisione, Berlu­sconi.

E qui casca l’asino!

Perché se cambiando l’ordine degli ad­dendi il risultato è lo stesso, sostituendo anche uno soltanto degli addendi il risulta­to sarebbe ben diverso e comporterebbe la legittimità dell’impegno politico.

Suvvia, siamo realisti.

Il Parlamento vede tra i suoi banchi alcu­ni uomini dalle assai dubbie capacità poli­tiche. Ma nessuno si sorprende. L’Aula di Montecitorio è stata frequentata da perso­naggi condannati per banda armata e con­corso in omicidio, facinorosi violenti, con­dannati per detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi, protagonisti di risse e di indecorosi episodi di cronaca.

Ma nessuno mai si è indignato.

Onorevoli che candidamente hanno am­messo di prostituirsi prima di approdare alla Camera, altri che, durante il loro incari­co, sono stati sorpresi a contrattare per strada prestazioni con transessuali.

Mai nessuno si è scandalizzato. Mai.

Allora viene un sospetto.

Che sia Berlusconi l’ingrediente indige­sto? Sì, è proprio così, Berlusconi indigna, scandalizza, inquieta.

Forse è arrivato il momento di mettere un freno a questa follia collettiva, a questo vizio malsano, che qualcuno tenta di fo­mentare, di guardare e giudicare la politi­ca dal buco della serratura, di giudicare le persone per l’aspetto estetico e per il lavo­ro, seppur onesto, che hanno fatto in pas­sato.

È assurdo, dopo anni di battaglie, è co­me tornare indietro quando i criteri seletti­vi per accedere alla politica erano il censo e il sesso.

Forse è proprio il caso di dire che si sta­va meglio quando si stava peggio!

Ed è sorprendente che le dichiarazioni e la persona dell’ex fidanzato di Noemi Leti­zia, condannato per rapina, secondo qual­cuno meritino più rispetto dell’impegno e della persona di una donna che ha l’unica colpa di aver lavorato in tv. Cosa è più gra­ve, mi domando, aver lavorato in tv o esse­re stato un rapinatore? Quanto tempo do­vrà passare ancora perché chi ha lavorato nel mondo dello spettacolo possa essere trattato almeno come un ex rapinatore o un ex detenuto?

Credo che si sia superato il limite del buon senso e tutti abbiamo responsabilità e doveri. A cominciare dalla politica che deve ispirarsi a criteri di rigore e di serie­tà. Quei criteri che hanno indirizzato l’atti­vità di un governo che ha risolto gravi emergenze e problemi quotidiani con tem­pestività ed efficacia, grazie ad un presi­dente del Consiglio che è riuscito non solo ad interpretare le speranze e i sogni degli Italiani, ma anche a tradurli in realtà. Que­sto, quello delle cose realizzate per il bene del Paese, è il terreno di confronto sul qua­le vogliamo misurarci e di cui deve rispon­dere agli italiani il presidente Berlusconi. Un leader mai prepotente o arrogante, con­sapevole di una innata capacità seduttiva che ha usato a fini di ricerca del consenso e non per scopi morbosi.

Un uomo leale, perbene e rispettoso.

Una persona di garbo e gentilezza, doti che qualcuno vorrebbe declassare a mera finzione e che invece sono autentiche. E, lasciatemi pure dire che, in un mondo po­polato da gran cafoni, sono qualità rare ed invidiabili. Il resto, tutto il resto, sincera­mente sono affari suoi. O, almeno, così do­vrebbe essere in un Paese «normale».

So che ho ben poca esperienza, ma cre­do di averne quanto basta per auspicare che l’Italia diventi un Paese «normale», do­ve chi fa politica viene giudicato per ciò che fa e chi governa per come governa. Per fare questo, però, c’è bisogno di uno sfor­zo di volontà da parte di tutti.

Forse è arrivato anche il momento che chi trascorre le sue giornate a criticare e a farci lezione, scenda dalla sua cattedra di cartapesta, si sporchi le mani con i pro­blemi veri e con le questioni che vera­mente interessano alla gente e dia il suo contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Italia.

Qualcuno lo troverà più noioso, ma sa­rebbe sicuramente più proficuo.

Il Paese ne avrebbe un gran vantaggio. La qualità e il livello dell’attività politica, che qualcuno si diverte a far scadere verso il basso, ritroverebbero dignità e centralità.

Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità (Pdl)

°°° Non so chi abbia scritto queste minchiate sgrammaticate e ridicole alla carfregna, ma chiunque sia… fa veramente schifo come autore e come comunicatore. Ridicolo e patetico. Inoltre, è stata davvero ingenerosa la descrizione che dà di se stessa e di alcuni suoi compari di cosca. Anche se ha dimenticato altri reati commessi dal suo proprietario e da suoi soci, come l’appartenenza a cosa nostra, il riciclaggio, il ricatto, la strage, la corruzione, ecc. Forse per modestia, per umiltà. DE MINIMIS…

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Il guittaccio tutto finto

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/silvio-fazzoletto/1.html

MAFIOLO NASCONDE IL TAMPONE COL FONDOTINTA NEL FAZZOLETTO. ESATTAMENTE COME QUALUNQUE VECCHIA ZOCCOLA SFATTA.

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°°° Questo pezzo di merda è tutto finto. Se lo vedete da vicino fa schifo più delle sue carampane rifatte, dalla carlucci alla santanchè: tagli, cicatrici abnormi, lifting fatto coi piedi, botulino, trucco color merda… Non ha veramente un minimo di cervello né di amor proprio. E noi siamo rappresentati da un farabutto malato di mente di questa portata. ma ci credete?!

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Lo schifo delle leggi porcata

Ma il premier non rischia più
anche senza immunità
Il suo processo avrebbe ben poche chances di approdare a sentenza prima della prescrizione

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

Volesse stupire con effetti speciali, Silvio Berlusconi potrebbe già far­lo: il coimputato del neocondan­nato per corruzione David Mills, cioè il premier suo ipotizzato cor­ruttore, può rinunciare anche subito e in ogni momento all’immunità garantita al pre­sidente del Consiglio dallo «scudo Alfano», prima legge votata in due giorni nel luglio 2008 dalla sua maggioranza parlamentare per impedire che le quattro più alte cariche dello Stato possano essere processate duran­te tutto il loro mandato.

Volesse invece guardarsi bene dall’azzarda­re il beau geste, tra qualche mese il premier potrebbe lo stesso dover mettere in conto di perdere l’immunità temporanea, nel caso in cui a fine anno la Consulta, che già stroncò nel 2004 la prima versione dello scudo per le alte cariche (legge Schifani), ritenesse inco­stituzionale anche la legge Alfano, e rimettes­se così in moto il processo a Berlusconi so­speso dal 4 ottobre scorso.

Ma in entrambi i casi, e a prescindere dal­la sorte di merito della sua imputazione, Ber­lusconi sa bene di non dover temere alcuna concreta conseguenza giudiziaria. Perché la legge Alfano, combinata alle regole sulle in­compatibilità dei magistrati, indirettamente gli propizia già la doppietta più preziosa: lo libera della giudice Gandus, tacciata di pre­giudizio ideologico e invano «ricusata» di fronte a Appello e Cassazione che hanno sem­pre dato torto al premier, e gli assicura il riav­vio quasi da zero del suo processo, destinato a ricominciare con ben poche chances di ap­prodare a sentenza prima della prescrizione. Il 4 ottobre 2008, infatti, nel sottoporre al­la Consulta la costituzionalità della sospen­sione automatica del giudizio sul premier imposta dalla legge Alfano, i giudici Gan­dus- Dorigo-Caccialanza avevano separato e «congelato» il processo a Berlusconi (con prescrizione sospesa), proseguendo la fase finale del dibattimento e andando a senten­za il 17 febbraio scorso per il solo coimputa­to Mills.

Ma in questo modo, nel condannare l’avvo­cato inglese a 4 anni e mezzo, i tre giudici hanno già espresso un convincimento sulla medesima corruzione imputata a Berlusconi nello schema corrotto-corruttore, e sono per­ciò diventati per legge tecnicamente «incom­patibili » a poter giudicare il coimputato pre­mier quando il suo processo dovesse riparti­re o per rinuncia di Berlusconi all’immunità, o per bocciatura della legge Alfano da parte della Consulta, o per lo scadere del mandato istituzionale del premier.

Se e quando Berlusconi per scelta o per forza cesserà di essere «immune», il suo pro­cesso dovrà dunque essere celebrato da tre nuovi giudici. Ma se davanti ad essi varranno (seppure dopo chilometrica lettura in aula) le prove già assunte nel dibattimento finché gli avvocati del premier vi partecipavano, la difesa avrà sempre il diritto di ottenere che di fronte ai nuovi giudici vengano richiamati a deporre tutti i testimoni, che in questo ca­so sono stati 22 in 47 udienze lungo quasi 2 anni, con 9 estenuanti rogatorie all’estero. Il che rende improbabile che il processo, quan­d’anche prima o poi riparta, faccia in tempo ad arrivare alla fine.

Nel momento in cui ripartiranno, infatti, le udienze ricominceranno anche a consuma­re la residua frazione di tempo che manca al­la prescrizione del reato collocato nel febbra­io 2000 (ridotta dalla legge Cirielli da 15 a 10 anni): resterà ancora circa un anno, lasso che ben difficilmente lascerà al processo il tem­po di approdare almeno alla sentenza di pri­mo grado, e che di certo non lo farà mai arri­vare in Appello e Cassazione.

Luigi Ferrarella
20 maggio 2009

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Faccia da culo di babbuino

“Mills corrotto dal premier”
Ira Berlusconi: uno scandalo

Replica del Cavaliere: «Riferirò in aula, dirò cosa penso dei giudici». L’Idv all’attacco: «Si faccia processare».

°°° NO, CICCIO, lo scandalo del mondo sei tu! SEI LA VERGOGNA DELL’OCCIDENTE. VAI E FATTI PROCESSARE E DIMOSTRA QUANTO SEI DELINQUENTE! FAI SCHIFO A TUTTI I CITTADINI INTELLIGENTI E ONESTI E FAI SCHIFO AL MONDO. FATTI PROCESSARE, FARABUTTO!!!
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babbuino

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I tre fessi


Burlesquoni, Maroni e Gasparri, sono ospiti in un regime dittatoriale del Sud America, dove sperano di essere accolti in pompa magna per il loro operato in Italia. Purtroppo fanno schifo persino al dittatore locale e vengono condannati a morte. Arriva il giorno della fucilazione ed Mafiolo è legato al palo. Quando tutto è pronto, grida: “Terremoto!!! Terremoto!!! Cribbio! Correte, salvatevi!”.

Tutti i componenti del plotone cominciano a correre spaventati ed tizio Berlusconi scappa, approfittando della confusione. E’ la volta di Maroni. Quando è tutto pronto, questi grida: “Uragano!!! Uragano!! Correte, salvatevi!!!”.

Per la seconda volta si crea un parapiglia ed il razzista padano riesce anch’egli a fuggire. Tocca infine a Gasparri: lo legano, il plotone punta, tutto è pronto e lui si mette a gridare con tutte le sue forze: “Fuoco!! Fuoco!!! Corr..”

lucio5

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ULTIMISSIME

Berlusconi: «La separazione? L’ho gestita con classe»


°°° Sì? Classe turistica, forse. Terza classe… roba da miserabili, insomma.

Sicurezza, è scontro aperto
Il Pd: «Rischio leggi razziali»

°°° Come “rischio”? SONO LEGGI RAZZIALI!

Donna accoltellata su una panchina
Giallo a Milano, è caccia al killer

°°° Avete fatto caso? Ci sono più morti ammazzati a MIlano che a Gaza, ultimamente.

«Bandiere Blu»
a 227 spiagge,
12 in più del 2008

°°° Alla Sardegna solamente due. Sapete perché? Perché abbiamo i peggiori sindaci del mondo e le nostre spiagge fanno schifo: sporche e senza nemmeno l’ombra di servizi!

immigrati

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Le fesserie di Mafiolo

“Fare il premier mi fa schifo”
Lo sfogo di Berlusconi
Il Cavaliere va a teatro e si intrattiene con il pubblico: “Sono otto settimane che non faccio un giorno di riposo. E poi non mi piace questo lavoro, lo faccio solo per senso di responsabilità”

°°° Diciamo pure che lo fai per non finire in galera e per arraffare denaro pubblico a volontà. Qui abbiamo qualche foto degli impegni quotidiani del mafionano:

arrapato

mazzetta

reggiseno

cabeoca

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