FIGUR’EMMMMERDA!

GLI ITALIANI ALL’ESTERO SI VERGOGNANO COME LADRI DI BURLESQUONI.

Qui sotto la disperazione degli italiani in Francia, ma in GB, Germania, Spagna e Stati Uniti la situazione è ancora più grave e pesante.

«Vogliono sapere è imbarazzante»
di Luca Sebastiani

Dall’imbarazzo all’esasperazione. Che si tratti di barzellette, battute o del feuilleton matrimonial-velinettistico, via via che la stampa francese riporta le gesta di Silvio Berlusconi, l’immagine del Paese subisce una caduta a picco nella considerazione dei cugini d’oltralpe e la vita della comunità italiana in Francia si fa sempre più dura.
Le domande dei francesi inizialmente scherzose, hanno assunto col tempo un tono più preoccupato, e le risposte gli italiani non sanno più dove trovarle. «Io sono pure tendenzialmente di destra, ma non so più cosa dire» dice Eugenio Nucci, manager in una società finanziaria. «Ogni giorno, quando arrivo in ufficio, i colleghi mi interpellano sulle parole del presidente del Consiglio che hanno letto sui giornali. All’inizio la buttavo sul ridere, ora preferisco tagliar corto e cambiare discorso». In effetti basta scorrere i titoli degli ultimi mesi riguardanti l’Italia. Si va dalla battuta del premier sui terremotati dell’Aquila che devono prendere la vita nelle tende come una fortunata occasione di campeggiare, al rifiuto di una società multietnica. Dalle liste europee farcite di soubrette, fino al caso Noemi e al divorzio del premier. «Prima rispondevo sempre che sì, noi abbiamo Berlusconi, ma loro hanno Sarkozy – dice Nicola Iodice ricercatore all’università – ma il presidente francese non potrebbe mai dire di essere contro una società multietnica, qui tirerebbero su le barricate». E poi, dice, «anche se Sarkò ama la bella vita e i soldi, non ostenta, anche perché in Francia sarebbe politicamente controproducente». Nei café, al ristorante, le domande sul premier tengono banco. «Non mi era mai capitato che il vicino di tavolo, sentito che parlavo in italiano, mi chiedesse del premier», dice Annalisa Tornieri, che vive a Parigi da sette anni e lavora nella moda. Un recente sondaggio ha chiesto ai francesi chi volessero alla guida della presidenza permanente del Consiglio europeo. Al primo posto è arrivata Angela Merkel. In ultima posizione il Cavaliere.

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La OPPO

di Maria Novella Oppo

Gobbo aiutalo tu

Diario di bordo tv. Ascoltate e viste cose straordinarie. Durante il reality politico Tetris sentito distintamente, tra le urla, affermare che Berlusconi è andato a letto con la Carfagna, penso prima di farla ministra. O dopo? Invece, nei tg, molta insistenza sulle battute di Obama a un incontro con la stampa. Battute recitate dal presidente Usa leggendo da quello che noi chiameremmo «gobbo». Quindi Obama non improvvisa come fa il nostro (anzi loro) Berlusconi, al quale l’imperiale supponenza impedisce di stare nei limiti scritti dai suoi «autori». Se lo facesse, forse eviterebbe di dire stronzate colossali come il no all’Italia multietnica. Visto che l’Italia è multietnica da almeno 2000 anni. E già l’editto di Caracalla (212 dc) riconosceva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero. Perciò, sarebbe utile che l’imperatore del nostro stivale seguisse almeno il corso di acculturazione politica di tre giorni destinato alle veline e andato purtroppo sprecato.

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Flavia vento

La fascistella dai begli occhi parla delle “veline” della sinistra e nomina flavia vento… Era candidata con Mastella, MASTELCARD, mica con la sinistra! E poi: “le veline che Berlusconi ha candidato “conoscono varie lingue”?! SEMMAI L’USO DELLA LINGUA! Ma se non conoscono nemmeno l’italiano!!! Come il loro magnaccia. Vorrei ricordare alcune perle di Mafiolo: “Romolo e Remolo…Mi saluti papà Cervi… e noi corravAmo incontro a papà… e insieme andEvamo ad abbracciare la mamma…” Frasi ripetute più volte in tv e quindi non “incidentali”.
Ghedini che si arrapica sugli specchi… è pagato (DA NOI) per difendere l’indifendibile: il culo del suo proprietario.

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La chiesa puttana

Dopo le prese di posizione di alcuni vescovi la Santa Sede non si allinea alle critiche
UGO MAGRI
ROMA
Sul pubblico di Vespa, Berlusconi ha fatto colpo. Sostengono i suoi sondaggi (Euromedia Research) che 70 spettatori su 100 hanno gradito lo show contro Veronica, ammaliate in particolare le signore sopra una certa età. L’Ipr, altro istituto, registra una fiducia nel premier stabile ai soliti livelli stratosferici (66 per cento, 75 secondo Euromedia). Se nelle prossime ore non matura qualche nuova sorpresa, il Cavaliere può pensare di averla scapolata. Difatti già comincia a scherzarci su, con battute sulla Finlandia e sulle finlandesi: le ama molto, precisa ammiccante, «purché abbiano più di 18 anni». Porta con sé le tre candidate donna a una cena di imprenditori, onde dimostrare che non sono «veline». E’ sicuro di avere reagito alle accuse della moglie «con una certa classe». E visto che l’autodifesa pare funzioni in patria, si confessa pure con l’emittente France 2. Però la notizia più gradita non gli giunge d’Oltralpe, bensì da Oltretevere.

Tramite i soliti canali riservati che fanno perno su Letta, Gentiluomo del Papa, la Curia vaticana manda al capo del governo messaggi rassicuranti. Il contatto risale a ieri mattina. Bertone, cardinale e segretario di Stato, si limita a suggerire prudenza, come peraltro già aveva fatto l’«Avvenire» (organo della Cei), meglio sospendere i ping-pong polemici con la signora Lario che generano imbarazzo. Viceversa, sul secondo divorzio del premier la Santa Sede non ha nulla da ridire. Anzi. Dal punto di vista religioso, la lite coniugale sana una condizione di peccato grave, quasi di scandalo (per il diritto canonico Berlusconi è ancora sposato con Carla Dall’Oglio). Insomma: il paradosso è che, rompendo l’unione con Veronica da cui ha avuto tre figli, il premier verrà riammesso ai sacramenti, come da tempo anelava. Chi immagina contraccolpi negativi sul voto cattolico in vista delle Europee, consideri l’impatto visivo di Berlusconi che fa la comunione, proprio come un vecchio leader democristiano. Anche di questo pare si sia parlato espressamente, in una giornata che registra colloqui riservati tra Bonaiuti (portavoce del premier) e alcuni giornalisti di prima fila del pianeta cattolico. Certo, non tutte le voci ecclesiastiche sono in riga.

Proprio su «La Stampa» di ieri, l’autorevole cardinale Kasper aveva lamentato con toni forti la «caduta di stile e il cattivo esempio». Padre Sorge, gesuita, prova a mettersi nei panni di San Pietro e scommette che sarà in imbarazzo anche lui, «quando dovrà giudicare Berlusconi». Però la Chiesa sa benissimo, obietta il capogruppo Pdl Cicchitto, che «noi siamo un soggetto politico serio, dunque teniamo conto delle sue posizioni». Un modo per rammentare il decreto su Eluana, lo stop ai Didore, il no alla revisione della legge sull’aborto. Sorride sornione Cossiga, presidente emerito della Repubblica, reduce da un colloquio col premier per portargli la propria solidarietà: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo che contesta certe sue direttive», avverte Cossiga, «e uno sciupafemmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupafemmine». Cita a tal proposito Sant’Ambrogio: «Ecclesia casta et meretrix».

°°° Questo articolo del La Stampa conforta e sottolinea la verità certificata: non esiste nessuna differenza tra i comitati d’affari della mafia e il vaticano. Mafioso Berlusconi, mafiosa la chiesa di Roma. Ciò che interessa a questi farabutti è solo potere e soldi. E l’apparenza ipocrita e truffaldina. Ma vi rendete conto? Stanno già preparando lo spot di Mafiolo che fa la comunione!!! Alla faccia dei creduloni e di chi lavora. Per quanto mi riguarda, le loro ostie se le possono schiaffare su per il culo.

papaccio

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la farsa del mafionano

Berlusconi: «È Veronica
che deve scusarsi con me»

Il premier: «So da chi
è sobillata, il divorzio
potrei chiederlo io»

°°° AMICI, VE LO POSTO TUTTO IL PEZZO DEL CORRIERE, PERCHE’ E’ LA QUINTESSENZA DELLA FALSITA’,DEL MASCHILISMO PIU’ ABBIETTO, E DELLA STATURA MISERABILE DI QUESTO DELINQUENTE:

L’ira del cavaliere: «è la terza volta che mi fa scherzi così in campagna elettorale»
«Veline in lista? No, sono laureate
Ecco la verità sulla festa di Noemi»
Berlusconi: «Veronica è caduta in un tranello, dovrà chiedermi scusa pubblicamente»

Arcore, domenica sera. Una domenica molto diversa da tutte le al­tre. Silvio Berlusconi è amareggiato. «Sono indignato». Ha letto, con sorpre­sa, dell’intenzione di sua moglie di di­vorziare. Prima, afferma, non ne sapeva nulla. «Veronica è caduta in un tranello. E io so da chi è consigliata. Meglio, so­billata. La verità verrà fuori, stia tran­quillo». Presidente, e lei pensa che si possa, come in altre occasioni, riconciliare un rapporto che dura da quasi trent’anni, di cui diciannove di matrimonio? «Non credo, non so se lo vo­glio io questa volta. Veronica dovrà chiedermi scusa pubbli­camente. E non so se basterà. È la terza volta che in campagna elettorale mi gioca uno scher­zo di questo tipo. È davvero troppo».

E i figli? Non dovete pensare ai tre figli, e poi c’è un altro ni­potino in arrivo? «I figli sono solidali con me». «Sa come chiamo io tutto quello che è ac­caduto in questi giorni? Crimi­nalità mediatica». Non esageri, presidente, Repubblica e Stam­pa hanno fatto semplicemente il loro lavoro. E non le dico la mia sofferenza. No, sostiene il Cavaliere che c’è un disegno. Una manovra per metterlo in difficoltà ed esporlo persino al ridicolo, proprio nel momento in cui la sua popolarità è al massimo. E sua moglie ne sa­rebbe diventata complice in­consapevole. «Veronica è sem­plicemente caduta in un tranel­lo mediatico». Sì, ma le veline le avete messe in lista e poi, do­po la lettera di sua moglie al­l’Ansa («Ciarpame senza pudo­re, io e i miei figli siamo vitti­me… ») le avete tolte? «Guardi, direttore, voglio dirlo una vol­ta per tutte, e chiaramente: non avevamo messo in lista nessuna velina e quelle tre che sono state escluse all’ultimo minuto erano bravissime ragaz­ze, con ottimi studi. Altro che veline. Veronica ha creduto al­le tante cose inesatte scritte sul­la stampa, purtroppo».

E le tre ragazze entrate effetti­vamente nelle liste delle candi­dature per le europee? «Lara Comi ha due lauree, ha coordi­nato i giovani del Pdl in Lom­bardia, è dirigente della Giochi Preziosi. Mai andata in tv. Licia Ronzulli è una manager della sanità di altissimo livello, è re­sponsabile delle professioni sa­nitarie e delle sale operatorie del Galeazzi; l’imprenditore della sanità Giuseppe Rotelli la stima molto, va due volte l’an­no in Bangladesh. Barbara Ma­tera è laureata in scienze politi­che, me l’ha consigliata Gianni Letta, è la fidanzata del figlio di un prefetto suo amico. Ecco, ha fatto una parte in Carabinie­ri 7 su Canale 5, ma mai la veli­na. Insomma, mi creda, è una montatura. Parliamo di tre ra­gazze in gamba su settantadue candidati. E che male c’è se so­no anche carine? Non possia­mo candidare tutte Rosy Bin­di... ».

Presidente, e poi c’è la fe­sta napoletana della giovanis­sima Noemi Letizia, alla qua­le lei ha partecipato a sorpre­sa. «Anche qui sono state scrit­te cose inesatte. Le racconto come è andata veramente. Quel giorno mi telefona il pa­dre, un mio amico da tanti an­ni. E quando sa che in serata sarei stato a Napoli, per controllare lo stato di avan­zamento del progetto per il termovalorizzatore, insiste perché passi almeno un attimo al compleanno della figlia. So­lo due minuti, mi assicura. La casa è vicina all’aeroporto. Mi faresti un grande regalo. Non molla. Io non so dire di no. Era­vamo in anticipo di un’ora e ci sono andato. Nulla di strano, è accaduto altre volte per com­pleanni e matrimoni. Pensi che ho fatto le fotografie con tutti i partecipanti, i camerieri, persi­no i cuochi. Le pubblicherà Chi sul prossimo numero perché me le ha chieste quel diavolo di Signorini». D’accordo, pre­sidente, ma perché quella ragazza Noemi la chiama papi? «Ma è un scherzo, mi volevano dare del nonno, meglio mi chia­mino papi, non crede?».

Quell’episodio, dice Berlusconi, è stato mon­tato ad arte. E Veronica avrebbe creduto a mol­te delle versioni, false, sulla serata napoleta­na, domenica 26 aprile, conclusa con un incon­tro con Aurelio De Lauren­tiis. Quella sera il suo Napo­li aveva battuto l’Inter, fa­cendo un favore al Milan nel­l’inseguimento impossibile alla capolista. «Ho ringraziato De Laurentiis che si è fatto per­donare a metà l’eliminazione dalla Champions’ League che ci inflisse, battendoci, nello scorso campionato».

Amareggiato e deluso, Silvio Berlusconi non pensa che que­sta volta sia possibile una ri­conciliazione. Arcore e Mache­rio, dove risiede la moglie, so­no vicine. Gli amici comuni se lo augurano. Basterebbe poco. Una spiegazione franca, come succede fra coniugi. Ma nella domenica quasi estiva di Arco­re l’aria è molto diversa dalle al­tre volte. E il Cavaliere è offe­so. Chi lo conosce bene dice che questa volta, per ricon­quistare Veronica, non andrà di sorpresa al suo compleanno a Marrakesh, avvici­nandola vestito da berbero per poi sve­larsi di colpo con un bellissimo gioiello in re­galo. Ma non si sa mai. Il nostro modesto auspicio è che ciò avvenga. Magari in forma del tutto privata.

(f. de b.)


°°° Una marea di cazzate, amici miei. Come al solito. Noto soltanto due cose che stridono troppo:
a) le “veline” laureate… come lui, che si è comprato persino la licenza elementare? Come la Gelmini, che si è comprata la laurea a Reggio Calabria?
b) Va a Napoli per seguire il termovalorizzatore DI NASCOSTO? Lui, che non va nemmeno a pisciare senza le telecamere? E poi, siccome la villetta di Noemi è vicina all’aeroporto, decide di fare una scappata di DUE MINUTI… però le porta un preziosissimo collier di oro e brillanti… roba che si tiene abitualmente nel cruscotto della macchina… e fa le foto con tutti i cuochi e i camerieri. Dunque… se il papi vero della squinzia è un misero impiegato del Comune – e quindi, come tutti gli impiegati NON RIESCE AD ARRIVARE A FINE MESE… chi cazzo glieli ha pagati i cuochi e i camerieri, per non parlare del resto della festa da Mille e una notte?! Infine, dice AL PAPPONE: ” È la terza volta che in campagna elettorale mi gioca uno scher­zo di questo tipo. È davvero troppo.” Oh, cribbio! Sia la ex moglie che i magistrati lo beccano SEMPRE sotto elezioni… Ma roba da matti! Il fatto è che in questo paese SIAMO SEMPRE sotto elezioni. Ma se tu ti comportassi da UOMO con tua moglie e da persona ONESTA nella vita… nessuno ti romperebbe i coglioni, né sotto elezioni, né mai!
O mafiolo, MA VAI A CAGAREEE!

silvio_a1

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E’ un povero malato (di mente)

Ha conosciuto Berlusconi nel 1980, poi si sono sposati con rito
civile il 15 dicembre 1990. La first lady: chiudo il sipario
Veronica, addio a Berlusconi
“Ho deciso, chiedo il divorzio”

di DARIO CRESTO-DINA (Repubblica.it)

MILANO – “Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale”. Dopo quasi trent’anni, i due si conobbero nel 1980 e si sposarono con rito civile il 15 dicembre 1990, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie, già spezzate sul piano sentimentale e personale, si dividono anche giuridicamente.

Veronica Lario ha avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi, portando a termine un percorso cominciato molto tempo fa come ammise lei stessa alla fine dell’estate 2008, quando confessò che all’eventualità di una separazione stava meditando da dieci anni.

Ora ha scelto l’avvocato che la seguirà passo dopo passo davanti ai giudici: “Finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo”. È una donna. Una professionista lontana dallo star system e dalla politica. L’ha sentita al telefono il primo maggio, l’avvocato era in vacanza su un’isola del Sud Italia. È stato in pratica il loro primo vertice sulla separazione. Veronica le ha spiegato: “Voglio tirare giù il sipario, ma voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore. Vorrei evitare lo scontro”. Il legale le ha risposto: “Stia tranquilla. Parto subito, prendo un aliscafo e rientro immediatamente a Milano. Lei è consapevole che non sarà facile e che dovrà sopportare attacchi pesanti? È sicura di volerlo fare?”.

Nella risposta non ci sono state esitazioni: “So tutto. Voglio andare avanti”. Ieri le due donne si sono incontrate a Macherio per studiare la strategia e si rivedranno molto presto, all’inizio della settimana. Vogliono stringere i tempi, evitare il contropiede di un uomo sempre molto abile a ribaltare le situazioni, capace di convocare una conferenza stampa per dire che il divorzio lo ha deciso lui per primo, e non la “signora”.

Naturalmente nei giorni scorsi Veronica ne ha discusso con i figli e le persone più vicine, un paio di amiche molto care, sottolineando ancora una volta le ragioni del suo distacco dalla vita pubblica del marito e insistendo sull’importanza che rappresenta per una donna come lei il valore della dignità: “Ora sono più tranquilla – ha confidato loro – . Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni”.

Per i suoi ragazzi – Barbara di 24 anni, Eleonora di 22 che studia negli Stati Uniti e Luigi di 20, il più legato al mito imprenditoriale e politico del papà – sono state ore di grande amarezza e di sofferenza, ma alla madre tutti e tre hanno assicurato che rispetteranno ogni sua decisione per dolorosa possa essere: “Non muoveremo mai un dito contro nostro padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa stare bene”.

L’inizio della fine arriva la mattina di martedì 28 aprile. Veronica guarda i giornali, la sua attenzione si sofferma sull’articolo di “Repubblica” che svela come nella notte di domenica il premier si sia presentato a sorpresa in una villetta di Casoria, dove si celebravano i diciott’anni di Noemi Letizia. Lei è bella, bionda, studia da grafica pubblicitaria a Portici e sogna una carriera televisiva, tanto che avrebbe inviato il suo “book” fotografico al presidente del Consiglio in persona. Un album che avrebbe provocato la scintilla. Accanto a Noemi ci sono il padre Elio e la madre Anna. La ragazza chiama Berlusconi “papi”, ai giornalisti dirà più tardi che lo conosce da tempo e che spesso lo va a trovare a Milano e Roma, “perché lui, poverino, lavora molto e non può sempre venire a Napoli”. Il Cavaliere le ha portato un regalo, una collana d’oro giallo e bianco con pendente di brillanti. C’è chi mormora anche le chiavi di un’auto, ma Noemi smentisce.

Veronica legge e rimane stupefatta, chiama al telefono un’amica: “Basta, non posso più andare a braccetto con questo spettacolo”. A Roma infuria la polemica sulle “veline” pronte a entrare nelle liste elettorali del Pdl e ci sono, soprattutto, quella ragazzina di Casoria, Noemi, e la sua mamma Anna che si rivolgono a Berlusconi con gli affettuosi diminutivi di “papi” e “papino”. Veronica non ce l’ha né con le giovani donne aspiranti europarlamentari né con Noemi. Interpreta la loro parabola quasi epicamente, come “figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica”. La sconcerta, però, che il metodo da “ciarpame politico” non faccia scandalo, che quasi nessuno si stupisca, che “per una strana alchimia il paese tutto conceda e tutto giustifichi al suo imperatore”, come racconta a chi le sta vicino.

Quell’imperatore è ancora suo marito ed è il padre dei suoi figli, un padre che, seppure invitato, non ha mai partecipato alla festa dei loro diciott’anni. Di fronte alla nuova pubblica offesa sceglie di replicare pubblicamente con una dichiarazione che manda all’agenzia Ansa soltanto dopo le dieci di sera. È stato infatti un giorno di angoscia a villa Belvedere. Barbara, incinta di sette mesi del suo secondo figlio, è stata ricoverata all’ospedale San Raffaele. Sono lunghe ore di ansia, c’è il rischio di un parto prematuro. Veronica Lario ha in casa il nipotino Alessandro, chiede alla segretaria Paola di fermarsi fino a mezzanotte. La misura è colma, il “ciarpame” non è soltanto politico.
La mattina successiva Berlusconi dalla Polonia attiva la cortina fumogena e la contraerea dopo una notte di rabbia. Ordina che le “veline” spariscano quasi tutte dalle liste europee, ridimensiona il rapporto con Noemi a una antica conoscenza con il padre ex autista di Craxi (notizia poi smentita da Bobo Craxi e cancellata comicamente addirittura da un comunicato di Palazzo Chigi) e liquida con una battuta maschilista e greve l’indignazione della moglie, evitando di pronunciarne il nome e il ruolo: “La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra. Mi spiace”. Rientrato a Roma, annulla un incontro in calendario per il giorno successivo con il presidente della Camera Gianfranco Fini.

La sua intenzione è di andare a Milano, come fece due anni or sono, per ricucire lo strappo con Veronica. Non ci andrà, lo ferma la sua fidatissima segretaria Marinella. Veronica Lario, infatti, l’ha appena chiamata: riferisca a mio marito che non mi si avvicini, non ho più nulla da dire e nulla da ascoltare, tutte le parole sono state consumate.

Giovedì i giornali del Cavaliere e i blog del Pdl fanno capire all’ex first lady di Macherio che aria tira. Dietro al “come si permette?” si scatena una minacciosa muta di cani. Il quotidiano “Libero” pubblica nella testata di prima pagina tre fotografie in bianconero della giovane attrice Veronica Lario a seno nudo. Il messaggio è più che mai trasparente, sembra arrivata l’ora dell’olio di ricino. Quando vede quelle fotografie la moglie del premier capisce, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere davvero sola e di essere minacciata. In quelle foto si sente “come davanti a un plotone di esecuzione qualche secondo prima della fucilazione”. Alla figlia Barbara dice: “Sono molto preoccupata di ciò che potrà accadere, ma ho la libertà per andare avanti”.
Cala il sipario. La lettera affidata a “Repubblica” due anni fa da Veronica era un ultimatum. Qualche ora dopo Berlusconi inviò le sue scuse pubbliche alla moglie. Era il 31 gennaio 2007: “La tua dignità non c’entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento”. A sigillo un grande bacio. Qualche mese dopo, ad appannaggio esclusivo dei settimanali patinati della famiglia, arrivarono le passeggiate della coppia mano nella mano nel giardino della villa in Costa Smeralda e sui moli di Portofino.

Immagini che oggi sembrano lontanissime. “Mi domando in che paese viviamo – ha raccontato Veronica l’altro giorno a un’amica – , come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali del centrodestra e come bastino due mie dichiarazioni a generare un immediato dietrofront. Io ho fatto del mio meglio, tutto ciò che ho creduto possibile. Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata. Adesso dico basta”.

°°° Rispetto col silenzio la sofferenza di questa donna. Non commento. D’altronde, ciò che dice lei e ciò che ha sempre fatto quello sgorbio malavitoso del marito… si commenta da solo.

veroni

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Altro che veline!

Lei: ad ognuno il 20 per cento. Ma così Marina e Piersilvio finiscono in minoranza. I più giovani vogliono avere posti di responsabilità nelle aziende
Otto miliardi tra Silvio e Veronica
la lite di Arcore sull’eredità dei figli
di ETTORE LIVINI

Otto miliardi tra Silvio e Veronica la lite di Arcore sull’eredità dei figli

Silvio Berlusconi e Veronica
MILANO – Va bene la polemica sulle veline in lista alle europee. Ok le questioni di principio sul “potere senza pudore”. Dietro le quinte della telenovela di Arcore però – dove gli scontri Veronica-Silvio si alternano ai sorridenti ritratti di famiglia (allargata) sui giornali di casa – c’è anche una piccola questioncina da 8 miliardi, ville escluse: la divisione dell’impero del presidente del Consiglio.

L’argomento, per ovvie questioni di delicatezza, non è mai stato esplicitato da nessuno. Da anni però i più fidi consiglieri del premier, da Bruno Ermolli a Ubaldo Livolsi, sono al lavoro con il bilancino per trovare un punto di equilibrio – emotivo, manageriale e finanziario – tra le due “anime” (che non si sono mai troppo amate) di casa Berlusconi: Marina e Piersilvio, figli di primo letto del matrimonio con Carla dall’Oglio, da una parte; Barbara, Eleonora e Luigi, nati dalle nozze con Veronica Lario, dall’altra. E la quadratura del cerchio, ad oggi non è ancora stata trovata.

Le certezze sono solo due. La prima – evidente a tutti – è che la posta in palio è altissima: nelle disponibilità del Cavaliere, oltre alle ville sparse per il mondo, ci sono 3 miliardi di euro in azioni Mediaset, Mondadori e Mediolanum, 4 tra liquidità e riserve in Fininvest e qualche spicciolo – 752 milioni – parcheggiato nelle holding personali. La seconda certezza è che qualunque cosa succeda nessuno finirà sul lastrico. Una prima fettina del tesoro di famiglia, infatti, è stata già distribuita nel 2005 quando Berlusconi, per questioni di equità, ha aperto il capitale Fininvest ai tre figli di Veronica che sono andati ad affiancare nell’azionariato del Biscione Marina e Piersilvio con una quota del 7% a testa. Tutti così, un dividendo dopo l’altro, sono già riusciti a mettere da parte un piccolo tesoretto personale: Barbara e i fratelli hanno accumulato 315 milioni di disponibilità liquide. Marina ne ha in cassa un’ottantina. Piersilvio, più parsimonioso, ha sul conto in banca più o meno 200 milioni.

Il problema è cosa succederà ora. I soldi, va detto, non sono tutto. Anche se sulla spartizione dell’impero berlusconiano Silvio – che vuol dividerlo a metà: il 50% a Marina e Piersilvio e il 50% agli altri – e Veronica – che spinge per distribuire il 20% a testa, regalando il controllo ai propri figli – hanno idee diverse e poco conciliabili. La vera bomba ad orologeria che spiega forse il nervosismo di questi mesi è però un’altra: i piccoli Berlusconi crescono. I 18 anni li hanno passati da parecchio (senza il padre alla festa di compleanno, ha fatto sapere Veronica). E più che denaro si preparano a chiedere un posto nelle aziende di famiglia.

Su questo fronte la situazione è un po’ più complessa. Marina in Mondadori e Piersilvio in Mediaset – dopo essersi fatti le ossa sotto le ali di Maurizio Costa e Fedele Confalonieri – sono oggi in pratica i capi delle due società. Difficile insomma trovare un posto al sole per altri. Non solo. Nelle loro rare esternazioni pubbliche, i tre fratelli minori hanno dimostrato, in merito, di aver già le idee chiare. E non sempre si tratta di concetti in linea con lo status quo di Arcore. “Fosse stato per noi, avremmo venduto da tempo le tv di casa a Murdoch”, hanno dichiarato nel 2004 Barbara (24 anni e autocandidata a un posto in Mondadori) ed Eleonora (22). Il ventenne Luigi, che pareva volersi occupare solo di Milan e fede (“ogni volta che lo cerco al telefono mi dicono di richiamare perché sta pregando”, ha raccontato qualche anno fa il premier), ha iniziato a camminare con le sue gambe: studia alla Bocconi, gestisce i soldi delle sorelle, è entrato nel cda Mediolanum e – “per una questione di responsabilità”, ha spiegato – ha già fatto sapere di voler lavorare nel gruppo.

Non solo: il suo primo investimento autonomo (5 milioni) l’ha fatto in un fondo della Sator di Matteo Arpe, l’ex ad di Capitalia uscito dalla banca romana dopo uno scontro al calor bianco con Cesare Geronzi. Peccato che il 73enne presidente di Mediobanca sia il banchiere di fiducia del padre e il regista dell’ingresso di Fininvest in Piazzetta Cuccia, il salotto buono da cui il premier può monitorare con discrezione dossier caldissimi come Rcs-Corriere della Sera, Telecom e Generali.

Mettere assieme tutti questi tasselli per i consiglieri del Cavaliere non sarà semplicissimo. Veronica, che con la sua Finanziaria Il Poggio controlla immobili a Milano, Bologna, Olbia, Londra e New York, pare sistemata. La differenza d’età tra i due figli maggiori e i tre minori, in teoria, potrebbe consentire di trovare spazio per tutti. In fondo quando Barbara avrà l’età che ha oggi Marina (42 anni), la sorella maggiore sarà una splendida sessantenne che a quel punto, forse, potrebbe lasciarle senza troppi rancori il timone della Mondadori.

Il presidente del Consiglio, scosso dalle fibrillazioni familiari di questi giorni, ci conta, nella speranza che alla fine tutti i pezzi del puzzle vadano a posto senza troppi drammi. Intanto, visto il gelo a Macherio, ha iniziato a mettere qualcosa da parte anche per sè. E a gennaio, alla faccia della crisi e dei guai dinastici, si è regalato dividendi per 169 milioni.


°°° Ecco cosa c’è dietro le fibrillazioni in casa di Al Cafone: soldi, soldi, soldi e solamente SOLDI!
Soldi facili, fatti senza lavorare. Soldi sporchissimi, dato che solo sedici anni fa – ricordiamolo – burlesquoni stava finendo in galera per fallimento, debiti e bancarotta.

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Er magnaccia

Altro che papino, avevamo ragione noi: è un vero e proprio PAPPONE!

Il presidente del Consiglio: “Se avete bisogno di belle commesse sapete a chi rivolgervi”
Fischi dalla platea per D’Alema e Casini. Franceschini: “L’Italia non è Dinasty”
Berlusconi alla Coldiretti
“Scusate, non ho portato le veline”

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Che ne sa?

Il segretario del Pd commenta la replica di Berlusconi all’attacco della moglie
“Cosa ne sa un miliardario della fatica delle donne italiane per affermarsi nel mondo del lavoro?”

Franceschini: “Il premier ha in mente
un modo fatto di lustrini, veline, denaro”

Il segretario del Pd Dario Franchini
ROMA – “Berlusconi ha in mente un mondo fatto di lustrini, veline e denaro. Un mondo del tutto diverso dall’Italia vera”. Dario Franceschini risponde così ai giornalisti che gli chiedono un commento alle parole di Berlusconi relative alla sua intenzione di presentare durante la campagna elettorale le cosiddette ‘veline’ al centro delle ultime polemiche.

“Berlusconi è nervoso… è comprensibile che lo sia… E’ meglio non innervosirlo ulteriormente”. Ironizza il leader Pd che fa riferimento alle parole di Veronica Lario aggiungendo che “preferisco attenermi alla saggezza popolare e dunque ripeto, a questo proposito, che non voglio mettere il dito tra moglie e marito”.

Franceschini attacca però quella che ritiene la visione del paese da parte del leader della maggioranza: “Cosa ne sa dell’Italia un miliardario che si sposta in aereo privato da una all’altra delle sue ville? Cosa sa della vera fatica che fanno le vere donne italiane per affermarsi nel mondo del lavoro?”. Proprio oggi il segretario del Pd ha presentato una proposta di legge popolare per favorire “la partecipazione delle donne alla vita economica sociale”, che prevede diverse misure a favore delle lavoratrici, tra le quali il congedo obbligatorio per maternità dei padri.

Sulle “candidate veline” “decideranno gli elettori italiani”, commenta il ministro per la Gioventù Giorgia Meloni. “Non entro nelle questioni personali – premette Meloni – sulla questione politica e sulle polemiche che ci sono state sulla composizione delle liste all’interno del Pdl, credo che alcune cose vengano anche forzate. Per le elezioni europee, ci confrontiamo con un sistema elettorale con preferenze dove, indipendentemente da chi viene messo in lista, chi ha i voti viene eletto e chi non ce li ha non viene eletto. Quindi la scelta competerà al popolo italiano e ciò mi rasserena abbastanza”.

“I volti che ci piacciono per il Parlamento Europeo – commenta il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi – sono quelli dei giovani preparati e appassionati, con la faccia pulita, che ho incontrato qui oggi alla presentazione dell’iniziativa meritoria voluta dal ministro Meloni. Passione e competenza, unite alla volontà di costruire l’Italia di domani: è questa la gioventù che ci piace”.

Un breve commento alla vicenda anche da parte di Sinistra e Libertà, che oggi ha presentato le proprie liste per le elezioni europee Il 40% è donna, ben quattro le capoliste: la Verde Monica Frassoni e la socialista Pia Locatelli, eurodeputate uscenti, la pacifista Lisa Clark e la giornalista Giuliana Sgrena. Altro che “ciarpame”, chiosa la verde Grazia Francescato: “Sono donne di grandi qualità e rappresentano la nostra storia: loro hanno la velina, e noi Evelina (scherza con riferimento alla candidatura di Eva Catizone, ex sindaco di Cosenza, ndr) e in quella ‘e’ iniziale c’è tutta la differenza”.

°°° Giusto! Che ne sa mafiolo della fatica delle donne? Lui NON ha MAI conosciuto una donna: solo zoccolette un tanto al chilo e sciacquette decerebrate. E nemmeno loro hanno mai dovuto faticare con la sua lumachina inutile.

francesc

swiggy_buttholerd

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Manipolata… e basta?

Berlusconi, gelo su Veronica
«Manipolata dalla sinistra»

°°° Conoscendola e conoscendo l’inutilità e il ribrezzo di lui, diciamo che è stata manipolata a dovere e soddisfatta anche dalla DESTRA e da altre parti del corpo, oltre alle mani.

Il premier dopo le critiche della moglie sulle candidate-veline: «Spiace che la signora abbia creduto alla stampa di sinistra. In lista non vogliamo persone maleodoranti e malvestite»

°°° Giusto,Mafiolo, a morte i poveri! Per questo bandito conta solo l’apparire, mai l’ESSERE. Ma poi… esiste forse nel momdo qualcuno che puzzi più di lui e della sua cosca? Ma quandomai!!!

berlu_big

cazzi-vostri1

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