CHE VERGOGNA IMMANE!

La matrioska di Villa Certosa
di GABRIELE ROMAGNOLI

QUESTO forse non sarà il migliore dei mondi possibili, ma certamente è il solo in cui possiamo vivere io, voi e tutti i suoi abitanti, incluso il presidente del Consiglio italiano. È un mondo che sviluppandosi ha acquisito pregi.

E’ divenuto globale, veloce, ha allargato gli spazi di libertà. E ha contemporaneamente mantenuto o accresciuto difetti: è classista, sessista e ancora conosce sacche in cui viene negata la libertà. Un selvaggio uscito da decenni di isolamento nella giungla di quell’Africa che il premier italiano vede ormai dovunque potrebbe non sapere come rapportarsi a tutto questo e quali conseguenze attendersi.

Il premier italiano no. Perché ne è parte integrante, ha contribuito attivamente a renderlo quel che è, trasmettendogli pregi e difetti, in quale misura dipende dalle opinioni, ma qui non rileva. Quel che conta è saper affrontare la realtà. Le foto di Villa Certosa, non le immagini in sé, non quel che ritraggono, ma proprio il loro essere incorniciate in pagine di giornale sono uno specchio in cui Silvio Berlusconi non può rifiutare di guardarsi. Andiamo per gradi.

Le scatta un fotografo sardo e il premier ne blocca la pubblicazione con un ricorso a quella stessa magistratura che, per altri versi, ha appena finito di insultare. Evidentemente non basta andare ai vertici per capire che il mondo si è ristretto. Non basta aver posseduto giornali e tivù per rendersi conto che la comunicazione non ha più confini. I politici della Prima Repubblica rilasciavano imbarazzanti interviste a giornali stranieri convinti che non sarebbero state tradotte o straparlavano in aereo come se quelle parole non potessero atterrare. Il dominus della Seconda Repubblica fa mettere un veto alla stampa italiana e si ritrova su “El Pais”. Poi da lì su tutti i siti del mondo, Italia inclusa. Con quel titolo che sarebbe stato meglio non dover leggere: “Ecco le foto che gli italiani non possono vedere”, di taglio sotto lo storico discorso di Obama al Cairo.

Non occorre essere padre di cinque figli per sapere che un divieto scatena il desiderio di infrangerlo e che a vedersi trattare dagli altri come quelli con meno libertà o capacità di giudizio ci si sente umiliati. Che poi “El Pais”, come già importanti giornali inglesi e tedeschi, faccia parte di un complotto internazionale ordito dalla sinistra italiana, un’entità appenninica ormai incapace di far eleggere un sindaco oltre il Po, è un altro tentativo di distorsione ottica.

Gli italiani dovevano poter vedere e hanno visto. Ne avrebbero fatto volentieri a meno, certo. Ma la storia è un accidente che si ritorce spesso contro i suoi artefici. Qui non stiamo parlando di tre zie suore di clausura sorprese dagli obiettivi mentre fanno la doccia. Stiamo invece guardando l’uomo che ha spettacolarizzato la sua esistenza, che ci ha inviato a domicilio, senza che lo richiedessimo, l’album fotografico della sua vita, la cui tivù ci ha dato lo stesso “Drive in” che ora replica a bordo piscina, ha indotto metà di una generazione a mettersi in fila per farsi spiare in una casa, ha trasmetto Tg in cui il pettegolezzo era la notizia. Silvio Berlusconi ha voluto, per poterne diventare l’oggetto di culto, una platea di pubblico e mediatica voyeuristica, sgangherata e sbarazzina con le regole. L’ha avuta.

E ora le si mostra in costume da bagno, in un contesto tardo hollywoodiano, che, siamo sinceri, nulla rivela, che non va di un centimetro al di là di quel che avevamo da tempo immaginato. Lo dice lui stesso: “Scatti innocenti”. Allora, perché tanto clamore per bloccarli? Questo ultimo atto, aperto da una festa a Casoria, somiglia sempre più a una matrioska al contrario: da una cosa piccola ne esce una più grande, poi più grande ancora. Il sospetto è che si debba guardare meglio per capire che cosa veramente non si vuole che vediamo: qualcosa più che una ragazzina o uno stornellatore partenopeo. Se quel qualcosa esiste esisterà anche lo sguardo per coglierlo e tutto il mondo lo vedrà.

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Complotto!

Nato il 15 maggio 1956 a Vsetín (Distretto di Vsetín) , è stato sposato con Pavla Topolánková. Successivamente alle indiscrezioni uscite nell’agosto 2006, nel gennaio 2007 dovette ufficialmente confermare la sua relazione con Lucie Talmanová (deputata al Parlamento e sua collega di facoltà), per la gravidanza che tutti i giornali già attribuivano a Topolanek. Ha quattro figli, dei quali, l’ultimo maschio, avuto con l’attuale partner.

°°° Insomma, pure il portatore sano di una mezza erezione, come abbiamo visto nelle foto pubblicate da EL PAIS e rilanciate da mezzo mondo, grida al complotto. Ma chi mai si metterebbe a complottare contro due nullità assolute come Topolanek e burlesquoni? Non sono nessuno e alcuna persona al mondo perderebbe un minuto del suo tempo per ordire un complotto nei loro confronti. Sarebbe come complottare contro emilio fede. La verità è molto più semplice e le arrampicate sugli specchi dei due vecchi maniaci ne sono la prova più lampante: ubriachi, imbottiti di cocaina e viagra, si sono organizzati una bella orgia. Punto. Topolanek, da vecchio puttaniere, ha gradito e assaggiato; burlesquoni, da vecchio maniaco pedofilo, ma rigorosamente impotente, ha guardato. Punto. Poi, le chiacchiere stanno a zero.

TOPOLINOK

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MAFIOLEK

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BRRRRRRRR, CHE PAURA!

QUESTA CENSURA
di Giovanni Maria Bellu

C’è qualcosa di grandioso e di struggente nella duplice guerra dichiarata dall’avvocato Nicolò Ghedini alla Spagna e al Web. I cittadini iberici ne saranno entusiasti perché somiglia molto a quella combattuta dal loro don Chisciotte contro i mulini a vento. D’altra parte l’hidalgo della Mancha era descritto da Cervantes come “Il Cavaliere della triste figura”.

Nel disperato tentativo di limitare i danni causati dalla “triste figura” del suo Cavaliere, lo scudiero Ghedini ha annunciato che non solo denuncerà El Pais per aver pubblicato le immagini del party a Villa Certosa del club di Topolanek ma intenterà una “azione civile contro chiunque ri-pubblichi in Italia le fotografie pubblicate dal quotidiano spagnolo”.

L’annuncio di una azione finalmente “civile” da parte dei sostenitori di Berlusconi ci sorprende a ci rassicura. Al punto che, grati, riveliamo a Sancho Ghedini un piccolo segreto: Web è l’abbreviazione di World wide web che significa “Grande ragnatela mondiale” . Mondiale, avvocato. Questo vuol dire che se anche lei riuscisse a intimidire la stampa e i siti Internet italiani fino al punto di indurli a non pubblicare niente, i lettori italiani potrebbero con un semplice clic andare sul sito Internet del Pais, cioè questo, www.elpais.com e vedere quelle foto “innocenti”, come il suo datore di lavoro le ha definite.

E questo accadrà sempre, anche in futuro, perché censurare il Web è molto complicato. E’ proprio come combattere contro i mulini a vento. A meno che, in un aggiornamento del “pacchetto sicurezza” o in qualche piega della futura legge anti-intercettazioni, non non pensiate di inserire un codicillo che consenta alla presidenza del Consiglio di bloccare l’accesso dall’Italia ai siti esteri. Ma un’azione di questo genere non sarebbe affatto “civile” e siamo certi che non la metterete mai in atto.

COME QUEL CAGNOLINO AMMAESTRATO DI GHEDINI VIENE TRATTATO PER SEMBRARE UN BULLDOG:

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UNA FOTO DA VILLA CERTOSA:

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Visti dalla Spagna

L’autore dello scoop del Paìs a l’Unità: «Veronica aveva già detto tutto»

«Veronica è diventata la persona che ha denunciato con le parole più giuste lo status quo»: con queste parole Miguel Mora, corrispondente a Roma per il quotidiano spagnolo El Pais e autore dello scoop delle foto di Berlusconi e le veline a Villa Certosa pubblicate dal suo quotidiano, aveva commentato giovedì scorso a l’Unità la vicenda del premier e delle signorine.

«E’ difficile fare opposizione quando di fronte c’è un regime presidenzialista plebiscitario, populista e demagogico cui il parlamento non interessa molto». Secondo Mora, «l’opposizione si doveva fare 15 anni fa, la sinistra è sparita. Quando le cose più di sinistra le fa la chiesa cattolica e le cose veramente dure le dice la moglie del primo ministro, qualcosa non funziona».
«Mi sembra che non ci siano dubbi – questa la conclusione di Miguel Mora – è tutto lì tutto nella sentenza Mills, lui ha fatto un impero in italia e anche all’estero tramite società offshore, era una strategia di lungo termine, lì si vede come lui (Berlusconi, ndr) ha un piano per dominare il mercato dei media italiani da anni, da tanti anni».

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E GHEDINI MINACCIA TUTTI!

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Contuiniamo a smontare le minchiate

Dai microfoni di Radio Anch’io il premier torna sul caso Noemi Letizia
“Pura invenzione, calunnia staccata dalla realtà. Non ho niente da chiarire”
Berlusconi: “Foto innocenti”
Ma denuncia il giornale spagnolo
E sui voli di Stato: “Sono aumentati a causa della crisi internazionale”

ROMA – Nessun commento diretto alla pubblicazione, ma un concetto che torna a ribadire come un mantra: “C’è una violazione della privacy inaccettabile”. E una querela al giornale spagnolo. Dopo le maratone tv di ieri, con poco o nessun contraddittorio, Berlusconi torna ad imperversare sui media. A Radio Anch’io il presidente del Consiglio definisce le foto delle feste a Villa Certosa, in parte pubblicate sul quotidiano spagnolo El Paìs, immagini “assolutamente innocenti”.

Subito dopo l’avvocato del premier Niccolò Ghedini ha denunciato El Pais per la publicazione delle foto. “Sono fotografie – spiega il legale – che provengono da reato, visto che sono state sequestrate qui in Italia proprio perché si ritiene che siano frutto di un comportamento anti-giuridico e quindi di un illecito penale; perciò è evidente che non possono essere acquistate da nessuna parte del mondo”. Non solo. Ghedini annuncia anche “un’azione in sede civile per chiunque ri-pubblichi in italia le fotografie acquistate apparse su El Pais”.

Proprio sul caso delle foto a Villa Certosa Berlusconi è intervenuto stamattina a Radio Anch’io: “E’ scandaloso che si possano fare delle foto con dei teleobiettivi entrando nel privato delle persone. Le persone fotografate a Villa Certosa sono state aggredite”.

Poi aggiunge: “Sulla vicenda non ci sono versioni contrastanti. Sono state tutte invenzioni della stampa. Non ho dato risposte, ritenendo mio diritto non parlare di cose che ritengo fatti miei personali”. E in merito alle dieci domande poste da Repubblica ribadisce: “L’unica domanda alla quale dovevo rispondere da premier era ‘Ci sono stati rapporti piccanti?’, e ho risposto di no”.

Una signora telefona e domanda: “Noemi è sua figlia? C’è anche una certa somiglianza”, e Berlusconi risponde: “Signora non creda a tutte le storie messe in giro…”. Il premier torna così a parlare di “pura invenzione, calunnia staccata dalla realtà, di cui la sinistra ha approfittato non avendo programmi e nemmeno leader presentabili”.

E il signor Letizia autista di Craxi? “Non l’ho mai detto, è stato un senatore del Pdl che è caduto in un equivoco”, sostiene il Cavaliere. “Ci ho messo anche sopra un giuramento sui miei figli, un presidente del Consiglio spergiuro dovrebbe andarsene subito”. E ancora: “Non sono mai stato in una stanza da solo con questa ragazza. Se qualcuno dimostrasse che il presidente del Consiglio è uno spergiuro dovrebbe dimettersi un minuto dopo e andare a nascondersi”.

Nell’intervista il premier affronta anche la questione dei voli di Stato, sostenendo che “ne abbiamo fatti più del governo precedente perché abbiamo lavorato di più e ci siamo trovati in mezzo ad una crisi internazionale, per cui dobbiamo andare spesso in giro per il mondo per delle riunioni”.

A chi gli chiede, infine, se la vicenda avrà ripercussioni sui rapporti con la Chiesa, risponde netto: “Se c’è un governo che è vicino ai cattolici è questo, tanto che un alto esponente del Vaticano ha definito i rapporti tra il governo e la Santa Sede i migliori rispetto a tutti i precedenti governi”.


°°° In attesa che il domestico azzeccagarbugli di Mafiolo (che mi deve oltre TRECENTO MILIONI DI EURO, non dimentichiamoci!) quereli anche me, ora smonto PAROLA PER PAROLA, CAZZATA PER CAZZATA, queste ultime menzogne di silvio berlusconi.

a) Noemi Letizia
“Pura invenzione, calunnia staccata dalla realtà. Non ho niente da chiarire”

NON E’ VERO! Ha ammucchiato un mare di stronzate false, smentendole una dopo l’altra con altre cazzate, ma NON ha spiegato né chiarito un bel niente. Anzi… e mentre tutti i giornali del pianeta lo inseguono con le dieci domande, lui continua a SCAPPARE. Com’è sempre scappato dalle sue responsabilità, dai faccia a faccia con Prodi, con Veltroni, con Di PIetro e con Franceschini. Un verme vigliacco, ecco cos’è!

b) “Foto innocenti”
Ma denuncia il giornale spagnolo

NON E’ VERO! Non sono foto innocenti manco per niente: sono pornografia pura, volgare e indegna rappresentazione della vita di un uomo di governo. Si dovrebbe dimettere solo per queste due foto. Ma io sono certo (perché lo so da testimoni presenti) che ci sono sempre state montagne di cocaina a disposizione degli ospiti e delle minorenni. Ma sospetto anche che in qualche foto siano ritratti dei mafiosi, magari ricercati e latitanti. Denuncia El Pais? Bene, oltre all’ennesima figura di merda davanti al mondo civile, ecco che perderà anche questa causa (come ha sempre perso TUTTE le cause coi giornali, con Di Pietro, con Santoro e Travaglio) e dovrà sborsare un altro bel pacco di milioni per i danni.

c) voli di Stato, sostenendo che “ne abbiamo fatti più del governo precedente perché abbiamo lavorato di più e ci siamo trovati in mezzo ad una crisi internazionale, per cui dobbiamo andare spesso in giro per il mondo per delle riunioni”.

NON E’ VERO! Dal momento che NON SE LO CAGA NESSUNO, si tratta esclusivamente di voli per marchette e marchettari. Anche stasera Obama sarà in Germania per incontrare Angela Merkel. Il mafionano sta pietendo un incontro con lui DA MESI, ma Barack non se lo fila per niente e lo sta mandando al manicomio. Non se lo caga Obama, ma non lo vogliono vedere né sentire nemmeno Brown, Zapatero, e tutti gli altri leader europei e mondiali. Questo fatto sta sotto gli occhi di tutti.
Conclusione: IL NANO SA SOLAMENTE RUBARE, SPARARE CAZZATE E RENDERSI RIDICOLO AGLI OCCHI DELL’INTERO PIANETA. BERLUSCONI, CHIEDI SCUSA E DIMETTITI!

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Il buffone malato

ZUPPETTU… ZUPPUZZU… come gli storpia il nome quel monumento alla merda che è umilio fede… Antonello Zappadu, insomma, gliel’ha buttata al culo senza vaselina. E così, il premier de stocazzo può ancora fare bella mostra di sé e della sua volgarità davanti al mondo intero.
ALCUNE DELLE FOTO CENSURATE QUI, MA PUBBLICATE DA EL PAIS:

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E tutti risero

Il caso Noemi e le “dieci domande” di Repubblica sui media Usa
E in Europa la vicenda diventa oggetto di cronaca ormai quotidiana
Il Nyt: “Decadente alla Satyricon”
Time: “L’Italia è Berlusconistan”

ROMA – La vicenda dei rapporti tra il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e la giovane napoletana Noemi Letizia, e il crescendo di contraddizioni cui si riferiscono le dieci domande di Repubblica ancora senza risposta, continuano a interessare la stampa internazionale in Europa e negli Stati Uniti.

“Le scappatelle del primo ministro alla fine fanno sollevare qualche sopracciglio”, titola il New York Times, che dedica alla vicenda una dettagliata ricostruzione e nota: “Gran parte del successo di Berlusconi nasce dalla sua abilità di leggere gli umori del Paese. Ora molti si chiedono se finalmente non abbia fatto un calcolo sbagliato e non stia spingendo troppo in là i tolleranti italiani, e se la sua reputazione di fine carriera non somigli sempre più alla decadenza imperiale del Satyricon di Fellini”.

Il settimanale americano Time titola: “Berlusconi e la ragazza. Niente di piccante, grazie”. L’articolo di Jeff Israely, a lungo corrispondente da Roma, è graffiante: parla dell’Italia come del “Berlusconistan” e in cui i critici “riescono in qualche modo ad andare in tv, sostenendo che il 72enne maestro dei manipolatori ha innescato un ciclo di notizie che in realtà potrebbe portare alla sua fine politica”.

Il quotidiano conservatore francese Le Figaro parla dell'”affaire Noemi” e sottolinea che “Berlusconi ha l’arte di complicarsi la vita”.

Il britannico Guardian dà alla vicenda una lettura “interna”: “Per capire quanto sia in difficoltà Berlusconi – titola il giornale – basta il fatto che persino i Blair stanno prendendo le distanze da lui”. Cherie parlò “rapita” del viaggio con Tony in Sardegna nel 2004 ospiti del Cavaliere. “Ma allora era allora”: quando la ex first lady è intervenuta questa settimana su quel viaggio, lo ha fatto “prendendo in giro la bandana indossata per coprire quello che lei insiste fosse un trapianto di capelli (nonostante il suo rifiuto di ammetterlo)”. E ancora: “Nessuno lo accusa di alcun rapporto sessuale improprio, e non ci sono basi per sostenerlo. Ma come avviene in molti scandali che coinvolgono uomini e donne politici, il punto non è quel che Berlusconi ha fatto, ma se stia o meno dicendo la verità. L’opposizione sostiene che chi mente sulla sua vita privata non può governare”.

Continuano a occuparsi della vicenda altri grandi quotidiani europei. El Pais torna oggi con una corrispondenza: “Convertito in un caso globale dalle proprie contraddizioni (ha mentito ripetutamente sulla vicenda), il caso Noemi coinvolge ogni giorno nuove persone”. E Libération: “Fiat tenta di acquisire Opel, l’economia italiana soffre la crisi, ma a dieci giorni dalle elezioni europee, l’Italia non ne ha che per papounet. Il velo di misteri e sospetti intorno alla relazione tra Berlusconi e la giovane che gli ha dato questo soprannome, si impone al centro delle discussioni, delle polemiche e ormai della politica”.

Infine l’americano Christian Science Monitor: “Con l’Italia che si prepara a ospitare il summit G8 Berlusconi nel mirino di uno scandalo personale”. E il giornale commenta: “Nel mezzo di una crisi economica, l’Italia sembra occuparsi più del presunto affaire del primo ministro con una teenager che del summit di luglio”.

DISASTRI DEL REGIME

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MINISTRA IN ALLENAMENTO

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Meno che merda: così il mondo giudica Papi

<strong>Sui giornali esteri sempre spazio alle 10 domande poste da “Repubblica”
Così la stampa internazionale chiede al premier di rispondere
Stupore per la mancata solidarietà al nostro giornale

di ALESSIA MANFREDI

ROMA – Il primo ad occuparsene è stato il Times londinese di Rupert Murdoch, poi il caso delle dieci domande poste da Repubblica a Silvio Berlusconi sul suo rapporto con la diciottenne Noemi Letizia, rimaste senza risposta, ha fatto il giro della stampa estera.

Dalla Gran Bretagna alla Spagna ad altri paesi, autorevoli quotidiani hanno mostrato il loro sostegno a Repubblica, dando ampio spazio all’inchiesta, sottolineando il silenzio e l’ira del premier. Altri hanno semplicemente riferito il caso. In un’intervista a Repubblica, il direttore di Die Zeit, Giovanni Di Lorenzo, ha detto che insultare un quotidiano “in Germania provocherebbe l’immediata solidarietà di tutti gli altri media, indipendentemente dal loro orientamento politico”. Alla questione sono stati dedicati diversi articoli e commenti. Ecco i principali.

“Public Duty and Private Vendetta”, The Times, 18 maggio 2009. Le lamentele di Silvio Berlusconi, che si ritiene vittima di diffamazione, non hanno alcun senso, si legge nell’editoriale non firmato del Times, che, secondo la tradizione anglosassone, riflette l’opinione della direzione del giornale. Le domande di Repubblica, continua il Times, non sono un’intrusione nella vita privata, ma sono legate al suo ruolo di politico e magnate dei media. E l’attacco di Berlusconi al giornale è un tentativo di intimidire il dissenso. (L’ARTICOLO)

“Mr. Berlusconi, why don’t you answer the press?”, The Huffington Post, 20 maggio 2009. Il caso approda anche sull’influente sito di informazione online di Arianna Huffington. (L’ARTICOLO)

“In praise of La Repubblica”, The Guardian, 23 maggio 2009. Anche il Guardian dedica un editoriale al caso, intitolato, semplicemente, “Elogio a La Repubblica”. “Nonostante rumori minacciosi da parte di Silvio Berlusconi, il principale quotidiano di centro-sinistra si è rifiutato di smettere di chiedere risposte alle 10 domande poste al premier circa la sua relazione con una adolescente napoletana, Noemi Letizia”, si legge nel testo, che insiste sul diritto della stampa in una società democratica a fare domande e conclude: “Repubblica sta facendo una battaglia solitaria e merita sostegno”. (L’ARTICOLO)

“Papi, en la encrucijada”, El Pais, 20 maggio 2009. “Papi, al crocevia” titola il commento del quotidiano spagnolo, che ripercorre l’origine della crisi, dalle dichiarazioni di Veronica Lario, sottolineando l’anomalia di Berlusconi, capo del governo, “editore del maggior gruppo mediatico del Paese”, il suo controllo quasi totale della informazione televisiva, fino alle domande di Repubblica, seguite da ira e silenzio. Sarebbe salutare per la democrazia italiana, argomenta El Pais, “che Berlusconi prendesse carta e penna e spiegasse al mondo perché lo chiamano papi”. (L’ARTICOLO)

“How one newspaper’s shameful questions have rattled Silvio Berlusconi”, The Observer, 24 maggio 2009. Il giornale inglese ripercorre in un lungo articolo l’intera vicenda Noemi, le domande “vergognose” di Repubblica che hanno innervosito il presidente del Consiglio, provocato una dura reazione da parte della stampa di destra, e innescato gli insulti del premier al cronista di Repubblica. (L’ARTICOLO)

“Les questions sur les starlettes font enrager Silvio Berlusconi”, La Tribune de Geneve, 16 maggio 2009. E’ un Silvio Berlusconi “sull’orlo di una crisi di nervi” quello che se la prende con il principale quotidiano di Roma, secondo il quotidiano svizzero. Le domande di Repubblica, per far luce sulle molte zone d’ombra sono rimaste senza risposta perché il Cavaliere ha invocato il complotto, si legge sul quotidiano.(L’ARTICOLO)

“L’origine des liens entre Berlusconi et la jeune Noémie”, Le soir, 24 maggio 2009. Il giornale belga riprende il caso usando un servizio della France Presse. (L’ARTICOLO)

“L’affaire Noemi poursuit Berlusconi”, Le Figaro, 25 maggio 2009. Anche il quotidiano francese conservatore, che ieri sul caso titolava “La Repubblica mette in imbarazzo Berlusconi” continua a dare spazio alla vicenda Noemi, che “sta perseguitando il presidente del Consiglio”, dando conto della campagna di Repubblica, delle incongruità rivelate dall’inchiesta sul rapporto fra la ragazza ed il presidente del Consiglio e della richiesta di spiegazioni in Parlamento da parte dell’opposizione. (L’ARTICOLO)

“L’insubmersible”, Slate.fr, 25 maggio 2009. Sul sito di informazione online diretto da Jean Marie Colombani, un lungo articolo di Marc Lazar riflette sull’enigma Berlusconi: accerchiato dai guai, dalla “strana relazione con la ragazza napoletana”, incalzato dalla stampa d’opposizione, “accusata di aver rivelato informazioni su di lui e di chiederne conto, come è normale in democrazia”, e ancora dal caso Mills e dall’economia in rosso. Eppure inaffondabile. (L’ARTICOLO)

“Italie: la vie privée de Silvio Berlusconi continue de troubler la campagne”, Le Monde, 25 maggio 2009. Aumentano i guai per Silvio Berlusconi, si legge sul quotidiano francese. “Le spiegazioni contraddittorie date dal presidente del Consiglio” su Noemi Letizia “sono state smentite da un ex fidanzato della ragazza”. (L’ARTICOLO)

“Sa liaison dangereuse”, La dernière heure, 25 maggio 2009. Berlusconi non ha finito di spiegare la sua relazione con un’adolescente, si legge sul quotidiano belga. (L’ARTICOLO)

“Berlusconi e la 18enne: Cos’è successo veramente?”, Die Welt, 25 maggio 2009. Il quotidiano tedesco riprende le rivelazioni di Repubblica e rileva come la crisi “privata” in casa Berlusconi sia diventata ormai affare di stato. (L’ARTICOLO) .

Sulla stessa linea la Suddeutsche Zeitung, “Berlusconi, das model und die “lüge”, Berlusconi, la modella e la “bugia”. (L’ARTICOLO)

E Bild:”So lernte Berlusconi die 18-Jährige wirklich kennen”, Così Berlusconi conobbe davvero la diciottenne. (L’ARTICOLO).

“Ex Noemi klapt uit school over Berlusconi”, De Telegraaf, 25 maggio 2009. “L’ex di Noemi rivela”, si legge sul quotidiano olandese, che riprende l’intervista a Repubblica di Gino Flaminio. (L’ARTICOLO)

Anche De Volkskrant parla delle rivelazioni dell’ex fidanzato di Noemi: “‘Berlusconi loog over relatie met minderjarige”‘, “‘Berlusconi ha mentito sulla sua relazione con la minorenne'” è il titolo del pezzo. (L’ARTICOLO)

(25 maggio 2009)

°°° DIFFONDETE. DIFFONDETE. DIFFONDETE!!!

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Che figure di merda europee!!!


La Rai punisce un vignettista per una satira sul terremoto
Pubblicato giovedì 16 aprile 2009 in Spagna

[El Pais]

Immediato riequilibrio dei servizi trasmessi dall’Abruzzo, e sospensione cautelativa del disegnatore Vauro Senesi, autore di una vignetta satirica che criticava il Piano Casa del Governo Berlusconi associandolo all’alto rischio sismico in Italia. Il dirigente della Rai ieri ha preso queste due decisioni contro Michele Santoro, conduttore del programma Annozero, uno dei pochi spazi critici dei tre canali pubblici.

L’opposizione del Partito Democratico ha qualificato l’atto una “censura inaccettabile”, mentre il vignettista ha ricordato le purghe di Stalin: “ Sono ancora a San Pietrobugo, e la notizia si commenta da sola”.

Le decisioni del direttore generale della RAI, Mauro Masi, arrivano dopo le critiche cadute su Annozero da parte del primo ministro, Silvio Berlusconi e del presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, contro la trasmissione del giovedì, nella quale alcune vittime del terremoto dell’Aquila criticavano l’assenza di un piano di prevenzione della Protezione Civile e denunciavano la scarsa coordinazione degli interventi di emergenza nelle prime ore del sisma che ha ucciso 294 persone.

Vauro, il disegnatore satirico, è stato allontanato temporaneamente dal suo posto, e non potrà partecipare alla prossima trasmissione del programma. La sua vignetta, disegnata durante il programma, associava il potere letale del terremoto con il Piano Casa presentato recentemente dal Governo, che autorizza un aumento delle cubature del 20% nelle case delle famiglie e che nelle sue prime versioni non conteneva norme di prevenzione antisismica.

Riequilibrio informativo

Nel disegno si legge la scritta “Aumento delle cubature”, e un becchino sudato aggiunge: “Dei cimiteri”. Secondo Mauro Masi, la vignetta “è gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei morti”.

La RAI obbliga il programma ad “attivare i necessari e obbligatori riequilibri informativi” per correggere i servizi trasmessi dalla zona del terremoto, perché a suo giudizio hanno violato la dovuta equità. Masi assolve invece il dibattito che è seguito ai reportage, considerandolo equilibrato.

Uno dei sei consiglieri dell’opposizione della RAI, Nino Rizzo Nervo, ha paragonato il verdetto con un giudizio dell’Inquisizione. “Credevo che avessero nominato un direttore generale, non un Grande Inquisitore”.

[Articolo originale di Miguel Mora

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