Da Travaglio

Papino il breve

Ennesima puntata di «Casa Letizia», la sit-com destinata a soppiantare «Casa Vianello». Il 19 novembre 2008 Noemi Letizia – figlia di un messo comunale di Secondigliano che inspiegabilmente conosce e frequenta «papi» (o «Papino il Breve», come lo chiama Enrico Mentana) da tre anni per tirargli su il morale con appositi «karaoke» a domicilio ­ fa il suo ingresso trionfale a Villa Madama, dove il premier ha invitato a cena sessanta fra ministri e grandi firme della moda. Noemi, non essendo (ancora) ministro né stilista, è al seguito di papi. Siede con lui al tavolo centrale, insieme a Ferragamo, Versace e Zegna. Lo racconta Repubblica. Siccome nessuno la conosce, Papi spiega che «Noemi sta facendo una stage» (un tempo si sarebbe detto «è venuta a visitare la mia collezione di farfalle», oggi si chiama «karaoke», o «stage»). L’allora segretario generale di Palazzo Chigi, Mauro Masi, confida a un curioso che la fanciulla «non era prevista fra gli invitati, ma il presidente l’ha voluta a tutti i costi e abbiamo dovuto rivedere il placement del tavolo 1». Dopo cena la Cenerentola di Casoria si allontana su un’autoblu dietro l’Audi nera del premier. Si spengono le luci e si riaccendono l’indomani, quando ­ rivela il Corriere del Mezzogiorno – Papino il Breve dedica una sua foto alla mamma di Noemi: «Ad Anna con gli auguri più affettuosi. Silvio Berlusconi, 20-11-2008». Siccome mamma Letizia non era presente la sera prima, si può dedurre che l’indomani Noemi, allora minorenne, fosse ancora con papi. Ora Masi è direttore generale della Rai. Prossima puntata: Noemi al Tg2.

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Berlusconi, gangster impunito

In arrivo la norma che cancella tutte le prove
di Claudia Fusani

Il delitto perfetto esiste. Basta avere molta fortuna. Oppure essere molto abili nel cancellare scientificamente ogni prova e ogni indizio. Non solo quelli lasciati sulla scena del delitto ma anche ogni collegamento o riferimento possibile. Ecco, la vicenda giudiziaria del premier Silvio Berlusconi assomiglia molto al tentativo lucido, costante, scientificio di cancellare ogni prova e indizio. Una bonifica a prova di Ris. O di Csi.

Fiction televisive a parte, la via maestra per il Presidente del Consiglio sarebbe sempre la stessa: farsi processare, accettare il giudizio dei giudici e poi sbandierare le sentenze. Quali che siano. Come ha fatto il senatore Giulio Andreotti, non l’ultimo nome nella storia della Repubblica. Lui invece fugge dai processi, impazzisce quando gli si parla di toghe e magistrati e continua a mettere la sua vita al riparo della giustizia grazie alle leggi ad personam, le norme studiate a tavolino proprio per blindarsi rispetto ad inchieste, sospetti e accuse.
Se la madre delle leggi ad personam è stato il lodo Alfano (impunibilità delle quattro più alte cariche dello Stato, luglio 2008) per cui Berlusconi è uscito dal processo dove era coimputato con l’avvocato inglese David Mills, l’inizio è stato nel 2001 quando, appena insediato a Palazzo Chigi fece approvare la norma che di fatto depenalizzò il falso in bilancio (all’epoca c’erano un paio di processi incardinati con questa ipotesi di reatoprocessi,incardinati,reato,rogatorie,internazionali,conti esteri,Previti,Squillante,dimezzò,termini,prescrizione,). Nel mezzo c’è una lunga lista: dalla legge che ha modificato le rogatorie internazionali (2001) per cui divennero inutilizzabili le dichiarazioni sui conti esteri di Previti e Squillante; alla ex Cirielli (o salva Previti, 2004) che dimezzò i termini di prescrizione del reato così che l’ex ministro della Difesa e avvocato del premier evitò la conferma in appello delle condanne a 16 anni per tre corruzioni giudiziarie (Imi-Sir, Lodo Mondadori, Squillante). L’operazione non è ancora conclusa.

Nell’obiettivo di bonificare, cancellare, ripulire – perché in fondo se il premier “cade” sul caso Mills e diventa corruttore è come tirare un filo e sciogliere tutto il gomitolo che imbozzola la sua purezza di leader nonché di vittima del sistema giudiziario – il governo ha approvato a dicembre un complesso di norme che modificano il codice penale e di procedura. «La riforma della giustizia per assicurare più velocità nei processi e più certezza della pena» fu l’obiettivo dichiarato. Bene. Ecco come l’articolo 4 di quel pacchetto di norme (32 in tutto) interviene nel nostro sistema giudiziario. Il secondo comma di quella norma prevede che una sentenza passata in giudicato «non possa più essere acquisita ai fini della prova». Significa che le sentenze passate in giudicato, e quindi definitive, non potranno più essere utilizzate come prova anche in processi diversi. Significa che ogni volta si dovrà ricominciare da capo e non avere mai nulla di acquisito, Neppure se ha il certificato massimo della Cassazione. Significa che quando, e se mai, Berlusconi dovesse essere processato con l’accusa di corruzione per le tangenti alla Fininvest, quando non avrà più lo scudo del lodo Alfano, la sentenza del suo ex coimputato Mills, quella che ci dice che l’avvocato inglese ha mentito per tutelare il premier e la sua azienda, non potrà essere utilizzata come prova.

Sfugge, francamente, come questa modifica possa accellerare i processi e i tempi della giustizia. Anzi, semmai avverrà il contrario.
La Commissione Giustizia del Senato sta valutando in questi giorni il disegno di legge. Luigi Li Gotti, penalista, ex sottosegretario alla Giustizia, ora senatore per l’Idv, non ha dubbi: «E’ un’altra legge vergogna, che serve al premier».

Pulire, bonificare, annullare. Togliere di mezzo ogni possibile indizio. O rischio. Nello stesso pacchetto di norme diventano molto più severi i motivi di ricusazione del giudice: basta che abbia, anche solo una volta, detto qualcosa, «formulato un giudizio sulle parti del processo», e sarà obbligato ad astenersi. Sacrosanto, ma la norma è talmente generica che sembra diventare possibile ogni tipo di ricusazione. In pratica, passa il principio che si possa essere giudicati solo da chi è gradito all’imputato. E se l’imputato è un boss di mafia?

Ecco perché sarebbe tanto più semplice per il nostro Presidente del Consiglio rinunciare agli scudi e accettare il processo. Sarà sicuramente innocente, come sostiene. E almeno non se ne parla più.

°°° Certo, innocente come hitler e lo squartatore di Boston. Stampatevi questo pezzo tenetelo in tasca, pronti a sputare in faccia qualunque scimmietta che si permetta di ripetere la solita, vecchia, balla: “E’ SEMPRE STATO ASSOLTO!” UN CAZZO, NON è stato MAI assolto… si è fatto fare le leggi per non finire in galera. Cosa che ripetiamo da 15 anni.

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Rialzati, Italia!

1) Si fermano trasporti e scuola
Giornata di disagi nelle città
Sciopero dei mezzi per 24 ore
, orari diversi a seconda delle zone. Torna la protesta contro la Gelmini. In piazza Cobas, impiegati pubblici e studenti dell’Onda

2) Stop delle Regioni, slitta il dl sul Piano casa

3) Pil in caduta libera a -5,9%
primi tre mesi peggiori dal 1980

L’Istat certifica il peggioramento della crisi. Nel primo trimestre il Prodotto interno lordo fa segnare un -2,4%: il dato peggiore da 29 anni. Nel 2009 già acquisito un -4,6%

4) Sicurezza sul lavoro, fischi a Sacconi

“Risparmiate ossigeno per il cervello”
Il ministro perde le staffe per la contestazione agli Stati generali dell’Ance: stava criticando il testo unico scritto dal governo Prodi

5) Cori razzisti, ricorso Juve respinto dal Coni
La società si era rivolta all’Alta Corte di giustizia sportiva contro la sanzione di una partita a porte chiusa dopo gli insulti a Balotelli. Ha perso. Senza pubblico con Atalanta o Lazio

6) “Repubblica ha fatto un titolo in cui si sottintendeva una mia frequentazione con una ragazza che compiva quel giorno 18 anni e quindi, fino a quel momento, era minorenne. E’ tutta una menzogna” (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, a Rai1, Porta a Porta, 6 maggio 2009).

“Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che lui desidera da me. Poi, cantiamo assieme” (Noemi Letizia, 18 anni appena compiuti, intervista a corrieredelmezzogiorno. corriere. it, 28 aprile 2009).

7) Silvio e Noemi finiscono sul Times
«Berlusconi attacca la stampa»

8) Carceri sovraffollate, il governo
«vara» le prigioni galleggianti

Non saranno le navi-prigione di vittoriana memoria ma le carceri galleggianti stanno per spuntare nelle acque antistanti le città italiane. È l’idea del capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, per superare l’affollamento delle celle del nostro Paese.

9) Napolitano: «Retorica xenofoba»
Bossi: «Io ascolto la gente»

10) Falsi braccianti agricoli
Truffa all’Inps per 20 milioni

Sequestrati dalla guardia di finanza di Enna e Catania beni e conti correnti per 20 milioni di euro. Sono 51 le persone indagate per aver creato una rete di 33 aziende agricole fittizie necessarie per ingaggiare, sulla carta, oltre 4.000 falsi braccianti agricoli e incassare l’indennità di disoccupazione dell’Inps.

°°° Ecco, amici miei, in questi dieci punti c’è la devastazione dell’Italia messa in pratica dal bandito silvio berlusconi e dalla sua cosca di malavitosi incapaci.
1) Il mafionano millanta il favore e “l’amore” che gli italiani dimostrerebbero per la sua personcina oltre il 75%… un’ovvia cazzata: tutti scioperano contro le sue stronzate governative e, quando si presenta senza claque in pubblico, viene sommerso da insulti, fischi, e sputazzi.
2) Nonostante una maggioranza bulgara (ottenuta con compravendita di voti e di parlamentari disonesti e con sporchi brogli) mette la fiducia-ricatto su qualunque minchiata che… poi rimane lì. Dato che non ci sono soldi in cassa. Si sono mangiati tutto il tesoretto lasciato da Prodi e la gente non paga più le tasse.
3) Ed ecco il debito pubblico ai massimi storici e la crisi che ci colpisce dieci volte più di ogni altra democrazia mondiale. E meno male che Prodi, Padoa Schioppa, e Bersani avevano messo in sicurezza le banche… altrimenti oggi saremmo noi al posto dei migranti: sui barconi e sui gommoni per scappare in Albania! E NON E? VERO, come ripetono i pappagallini del regime in tutte le tv, che “noi stiamo meglio di Francia e Germania”: in tutta Europa gli stipendi e le pensioni sono circa il triplo dei nostri e si trova facilmente lavoro, senza raccomandazioni vergognose.

4) Questi hanno preso voti di scimuniti ignoranti dopo una massiccia campagna propagandistica volta a seminare paura e terrore: il “problema sicurezza” PRIMA NON ESISTEVA! L’Italia e le sue città erano una specie di oasi felice, dove la microcriminalità era di molto al di sotto del livello fisiologico di una grande nazione. ORA invece tutta la piccola delinquenza e tutta la feccia razzista si sono scatenate e i reati in un solo anno sono triplicati!
5) Infatti: ecco esploso un razzismo e una xenofobia che in Italia non si vedevano da almeno 62 anni.
6/7) Ma silvio berlusconi se ne fotte e continua a vivere nella sua folle fiction, e continua combinare disastri e a sparare cazzate. E diventiamo ogni giorno di più LA BARZELLETTA DEL MONDO.
8) Ma non dovevano risolvere ANCHE il problema delle carceri, nei cinque anni passati? No, hanno voluto l’indulto (per salvare il culo di Previti e altri delinquenti della loro cosca). Ma ci sono almeno dieci carceri NUOVISSIME e mai aperte! E chi sono i carcerati? Il 70% sono dei poveri immigrati disperati e al 90% persone per bene, che però NON HANNO i soldi per gli avvocati. I veri delinquenti, lo sa tutto il mondo, sono a Montecitorio, Palazzo Chigi, Palazzo Madama, Palazzo Grazioli e nelle amministrazioni destronze del sud Italia. Come si può facilmente verificare al punto 10.
Siamo al disastro totale, amici miei.

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Un povero, vecchio, pirla

Nota del premier dopo l’inchiesta del nostro giornale sul caso Noemi
Sul giornale in edicola domani la risposta del nostro direttore
Palazzo Chigi: “Da Repubblica
campagna denigratoria”

Il Pd: “Il Cavaliere si deve abituare alla libertà di stampa”

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ROMA – “Invidia e odio nei confronti di un presidente del Consiglio che ha raggiunto il massimo storico della fiducia dei cittadini: sono palesi i motivi della campagna denigratoria che la Repubblica e il suo editore stanno conducendo da giorni contro il presidente Berlusconi”. E’ quanto sostiene una nota dell’ufficio stampa della presidenza del Consiglio dei ministri, dopo la pubblicazione dell’inchiesta sugli aspetti contraddittori del caso Noemi, che ha dato il via alla decisione di Veronica Lario di chiedere il divorzio.

“Attacchi di così basso livello, in vista delle prossime elezioni europee e amministrative, confermano non solo l’assoluta mancanza di argomenti politici concreti di quel giornale e della sua parte politica, ma anche una strategia mediatica diffamatoria tesa a strumentalizzare vicende esclusivamente private – conclude la nota – a fini di lotta politica”.

In mattinata arriva la replica del Pd: “L’attacco che arriva dai durissimi comunicati di Palazzo Chigi contro Repubblica – dice Paolo Gentiloni – va ben al di là di ogni polemica, fino a sconfinare nella minaccia. Il presidente del Consiglio non può usare queste parole, non può lanciare accuse di questa gravità e con toni tanto aspri quando proprio ai suoi più stretti collaboratori spetta il compito delle politiche e del sostegno alla stampa. Si deve abituare alla presenza di giornali che scrivono anche cose scomode: la libertà di stampa è un diritto garantito dalla costituzione”.

Il direttore di Repubblica Ezio Mauro risponderà alla nota di Palazzo Chigi sul giornale di domani.

°°° Mumble, Mumble… Repubblica si è limitata ieri a porre delle elementari domandine. Nulla a che vedere con le 18 domande che pose tre anni fa il Financial Times a Burlesquoni, dove gli si chiedeva espressamente (cosa che nessun giornalista italiota ha mai fatto) DOVE avesse preso i soldi per iniziare e per uscire dalla bancarotta nel 1993/4; che rapporti avesse con la Mafia, ecc… Mafiolo usò le sue tv – LUI SI’ – per diffamare il giornale più importante del mondo e minacciò una sfilza di querele. Preso per il culo dal mondo intero, querelò davvero… Indovinate chi ha vinto la causa? Non ne sapete nulla, vero? Certo, perché questo delinquente vive di annunci e di slogan. Poi, quando il gioco si fa serio, si caga in mano e fa delle immani figure di merda. Ma veniamo alla nota delirante di palazzo Chigi (che ha ospitato ben altre personalità… CHE VERGOGNA!):
Dice bonaiuti o servo equipollente:
Invidia e odio nei confronti di un presidente del Consiglio che ha raggiunto il massimo storico della fiducia dei cittadini

Ora, a parte il fatto che NON POTENDO VANTARE UN SOLO PROVVEDIMENTO COMMENDEVOLE, continuano a menarcela coi loro sondaggi FASULLI, INVENTATI, E SMENTITI DAI FISCHI e DAGLI SPUTI CHE RICEVE OVUNQUE SI PRESENTI… ma se c’è un verme che ODIA, chiunque non possa comprare, è proprio silvio burlesquoni medesimo!
Invidia?! Fatemi capire… cosa avrebbe da invidiare uno gnomo morente alto un metro e un cazzo sdraiato, impotente da una vita, pieno di cocaina come un uovo, con l’organismo putrefatto che lo obbliga al brodino vegetale o al risottino in bianco da almeno 30 anni, ignorante e volgare come una zoccola, con una fedina penale orripilante e indagato in mezza Europa, un fallito che non ne ha azzeccato nemmeno mezza come imprenditore (ma poi, un imprenditore è imprenditore in tutto il mondo, se è capace… questa merda di verme, ogni volta che ha messo il naso fuori dall’Italietta, senza l’appoggio di Craxi o della mafia, è stato mandato affanculo in un amen ed è tutt’ora indagato), antipatico come pochi, irriso da tutto il mondo: e cioè da quasi SEI MILIARDI di uomini e donne… Che cazzo avrebbe da invidiare costui?

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Di Pietro ha vinto

TERREMOTO: CONTRIBUTO GOVERNO 100% PER PRIMA CASA

Il governo coprira’ il 100% delle spese per la ricostruzione degli immobili adibiti ad abitazione nelle zone colpite dal sisma in Abruzzo. E’ quanto prevede l’emendamento governativo presentato questa mattina dall’Esecutivo alla Commissione Ambiente di Palazzo Madama che sta esaminando il decreto terremoto. Nell’emendamento si sottolinea che: “La concessione di contributi, anche con le modalita’ del credito di imposta e di finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato, per la ricostruzione o riparazione di immobili adibiti ad abitazione considerata principale, distrutti, dichiarati inagibili o danneggiati, ovvero per l’acquisto di nuove abitazioni sostitute dell’abitazione principale distrutta. Il contributo e’ determinato in ogni caso in modo tale da coprire integralmente le spese occorrenti per la riparazione, la ricostruzione o l’acquisto di un alloggio equivalente”.

°°° Bene! Ora saranno obbligati ed ecco che i soldi ventilati per le centrali nucleari… andranno in Abruzzo. Merito dell’Idv che ha denunciato le minchiate di Mafiolo su fondi inesistenti. A quasi due mesi dal terremoto NEMMENO UN CENT è stato speso per i poveri attendati.

BERLUSCONI, TREMONTI E MATTEOLI IN POSA:

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Lo squallore del mafionano

Bugie e domande senza risposta
di GIUSEPPE D’AVANZO

C’È IN giro una semplificata idea di democrazia. “Le regole del gioco in una democrazia decente sono chiare: ciascuno dice la sua”. Memorabile e coerente perché è appunto questo che abbiamo nelle orecchie, a proposito di Silvio, Veronica e le altre.

Slogan demagogici (tra moglie e marito…); frasi fatte (i panni sporchi si lavano in famiglia); chiacchiericcio (la vicenda è privata). Dire democrazia, questo frastuono, pare un azzardo. E’ rumore che ogni cosa confonde. E’ un dispositivo che distrugge la realtà nell’immagine riflessa del contenitore vuoto dei media. L’operazione non è senza conseguenze perché “il falso indiscutibile” prima cancella l’opinione pubblica che diventa incapace di farsi sentire; poi anche solo di formarsi. C’è chi in questo andazzo ci sta come il topo nel formaggio o perché ha già conquistato il suo posticino a corte o perché spera di conquistarlo al prossimo turno o perché, più umanamente, non ha voglia di darsi il coraggio necessario per chiedere di non essere preso per il naso, almeno. Sarà anche legittimo non farselo piacere l’andazzo, no? Sarà ancora legittimo credere ancora che la realtà esista o che la rimozione non aiuta a guarire le nevrosi – siano esse di un individuo o di una società. E’ ancora legittima, per questa destra nichilista, l’esistenza di chi crede che negare la verità significa sempre negare dei fatti e quindi concedergli di conoscerli? Si potrà forse acconsentire che un principio della cultura dominante (Lietkultur) dell’Occidente europeo e liberale è l'”uso pubblico della ragione”. Allora, diciamo che è in nome della ragione o, senza esagerare, di una mediocre ragionevolezza che si può chiedere a Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, di inventare meglio la frottola perché così come ce la offre è troppo taroccata per crederla vera. Dovunque la sfiori, suona falsa.

E’ in cerca di risposta qualche domanda: Berlusconi “frequenta minorenni”, come sostiene Veronica Lario quando si convince a divorziare? Che rapporto, negli anni, Berlusconi ha intrattenuto con Noemi Letizia, 18 anni il 26 di aprile? In quale clima psichico vive il premier? “Ha bisogno di aiuto perché non sta bene”, come sostiene preoccupata sua moglie? La febbre o l’inclinazione psicopatologica che lo accalda può definirsi, come hanno scritto il Riformista e l’Unità senza ricevere smentite, un’impotente satiriasi o sexual addiction sfogata in “spettacolini” affollati di escort e “farfalline” tra materassi extralarge in quel palazzo Grazioli, impernacchiato di tricolore, dove si decidono le politiche del Paese? E, per ultimo ma non ultimo – perché questione politica per eccellenza – può essere, per dirla con le parole di Veronica Lario, “il divertimento dell’imperatore”, questo “ciarpame senza pudore in nome del potere”, a selezionare le classe dirigenti, a decidere della rappresentanza politica? Non emerge oggi “attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile (ancora la Lario) la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte le donne soprattutto di quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono, a tutela dei loro diritti”?

Abituato a scriversi in solitudine l’agenda dell’attenzione pubblica, assuefatto a dettare il menabò dell’informazione scritta e televisiva, Berlusconi barcolla quando lo assale l’imprevisto e non ha il copione scritto. Bersaglio delle critiche al “velinismo in politica” di Sofia Ventura, politologa di Fare Futuro, sorpreso a festeggiare a Casoria, Napoli, una diciottenne, Berlusconi da Varsavia improvvisa e sbaglia le sue mosse. Dice che non ha mai pensato a sistemare “veline” (escluse a sorpresa e in gran fretta, una miss Veneto, una “meteorina” di Retequattro lo smentiscono mentre tacciono deluse una “rossa” del Grande Fratello, una valletta Mediaset, un star di “Incantesimo”, un'”Elisa di Rivombrosa”). Dice che Noemi è soltanto “la figlia di un vecchio amico, ex autista di Craxi” (lo smentiscono Bobo Craxi e Giulio Di Donato, vicesegretario del Psi e per di più un napoletano che dovrebbe conoscere l’autista napoletano del segretario). Dice che si tratta di un “tranello mediatico” in cui è caduta anche “la signora”, cioè sua moglie. Trappola di chi? Di Fare Futuro, think tank di Gianfranco Fini? La teoria del complotto non fa molta strada, è buona soltanto per babbei e turiferari. Muore lì.

Tornato in Italia da Varsavia, Berlusconi guadagna qualche ora per rimettere insieme e meglio i cocci della sua storia. Che, sulla scena gregaria di Porta a Porta, diventa questa. “E’ una menzogna che frequento minorenni. Il padre della ragazza mi ha chiamato perché voleva un appuntamento con me per parlarmi delle candidature nel sud di Franco Malvano e Flavio Martusciello. E’ stata soltanto Repubblica a sottendere la frequentazione della ragazza”. La favola è scritta male, può contare – per essere accettata – soltanto su una pulsione servile. E’ stata Noemi, che lo chiama “papi”, a raccontare come sono andate le cose in questi anni. “Papi mi ha allevata. Non mi ha fatto mai mancare le sue attenzioni. Un anno, ricordo, mi ha regalato un diamantino; un’altra volta, una collanina. Domenica, una collana d’oro con un ciondolo. Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo a Milano, a Roma. Resto ad ascoltarlo. E’ questo che lui desidera da me. Poi cantiamo assieme. No, non mi candiderò alle prossime regionali. Preferisco candidarmi alla Camera. Ci penserà papi Silvio”. Di questi incontri e promesse, Berlusconi non parla. Lascia pubblicare a un periodico della Casa le foto della festa di Casoria. E che c’entrano? Mica Veronica Lario lo ha accusato di atti osceni in luogo pubblico? La strategia di Berlusconi è nota, e le foto la confermano. Non confuta, ma distrae. Non offre alcun certo punto di riferimento per orientarsi nella polemica, ma disintegra nel rumore quel che poco che si sa nella convinzione che, presto, affiorerà la consueta “indifferenza per come stanno davvero le cose”.

La fanfaluca (“non frequento minorenni”) non regge nemmeno se la si verifica, diciamo così, dal lato del padre di Noemi, Benedetto Letizia. E’ lui, Benedetto, il “contatto” tutto politico di Berlusconi? L’uomo, commesso in municipio, dovrebbe essere un influente esponente del Popolo della Libertà meridionale se il presidente del Consiglio discute con lui, proprio con lui e solo con lui senza intermediari, le candidature europee. Purtroppo nel Popolo della Libertà nessuno conosce Benedetto Letizia. Ignorano chi sia Benedetto anche Franco Malvano e Flavio Martusciello. Il primo è stato questore di Napoli e, investito da Berlusconi, candidato sindaco di Napoli. Il secondo è il fratello di Antonio Martusciello, dirigente di Publitalia prima di entrare nella task force di Marcello Dell’Utri che creò Forza Italia, diventato parlamentare e anche viceministro dei Beni culturali. Un buon veicolo, il fratello, per raggiungere il Capo. E’ ragionevole credere che se i due avessero voluto discutere delle loro candidature si sarebbero rivolti direttamente a Berlusconi e non ai buoni uffici di un commesso del Comune che nel PdL non si è mai visto. Berlusconi ammette di aver incontrato la ragazza in qualche occasione, ma sempre alla presenza dei genitori. Né la madre né il padre di Noemi hanno mai parlato di incontri a Milano o a Roma con Berlusconi. Si può scommettere qualche euro che lo faranno nei prossimi giorni. Se si sbriciolano tutti gli argomenti preparati per smentire gli incontri con una minorenne (tre regali, tre compleanni vuol dire che Noemi incontra Berlusconi da quando aveva sedici anni e lo ha conosciuto quindicenne), è più assennato credere alle parole inquiete di Veronica Lario: è vero, il presidente del Consiglio frequenta minorenni che “magari” fossero sue figlie segrete. Trascuriamo le ricostruzioni degli “spettacolini” e gli “accappatoi di un bianco che quasi abbaglia” e il vigore ritrovato con un misterioso “farmaco che si inietta”, assunto ormai “fuori da ogni controllo medico”. Abbandoniamo queste scene tra le cose dette e mai contraddette perché è ben più critico (o molto coerente) che la questione politica, sollevata all’inizio di questa storia da due donne, Sofia Ventura e Veronica Lario, sia stata affrontata soltanto da altre donne (Aspesi, Bindi, Bonino, Spinelli, Dominijanni) nel raggelante silenzio dell’élite nazionale come se questa “valorizzazione” delle donne non riducesse “la loro libertà a libertà di mostrarsi in tv e offrirsi come gadget al circuito del potere” o a un dominio proprietario e “spettacolare”. Sembra che soltanto le donne abbiano capito che quest’ambigua, violenta atmosfera che consente di ridicolizzare le loro storie e il loro destino, tra sghignazzi, ironie e magari qualche “palpatina di classe”, educa “la gente per bene ad abituarsi ad ascoltare cose che, nel passato, sarebbe stata orripilata di pensare e alle quali non sarebbe stata concessa pubblica espressione”. O alcun “uso pubblico della ragione”.


°°° Aggiungo soltanto una cosa… ma può un povero “messo comunale” abbandonare il lavoro quando e come gli pare, ogni volta che sua figlia minorenne viene pervasa dalla fregola di andare a Roma o a Milano o in Sardegna a solleticare un vecchio viscido e impotente? Insomma: se Noemi era accompagnata dal padre nelle sue scorribande pedofile, costui è uno che RUBA LO STIPENDIO, altrimenti IL PADRE NON C’ERA. Perché?

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L’INGENUA SEDICENNE NOEMI

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Fatevi due risate, senza cannoli

Stipendio di Obama inferiore a quello di deputati siciliani

L’emolumento annuale del Presidente degli Stati Uniti d’America ammonta a 400.000 dollari più i benefits. Lo Stato della California, che vanta un prodotto interno lordo fra i più alti del mondo (settimo posto), concede al governatore, Arnold Schwarzenegger, 162.598 euro lordi l’anno, un poco più della metà gli altri governatori statunitensi (88 mila euro circa).

I consiglieri delle assemblee legislative italiane superano abbondantemente queste cifre. In Sicilia, per esempio, le istituzioni sono molto più generose sia nei confronti dei deputati regionali, quanto verso i Presidente dell’Assemblea e della Regione. Antonio Stella, autore della Casta, riferisce che il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, porta a casa 320.496 euro lordi l’anno, circa 36.000 euro più del presidente degli Stati Uniti.

Le spese correnti di Palazzo Madama, nel 2008, sono salite di quasi 13 milioni rispetto al 2007 per sfondare il tetto di 570 milioni e mezzo di euro, annota diligentemente Stella. “Un’enormità: un milione e 772.000 euro a senatore”.

Grazie al parametro con il Senato le spese dell’Assemblea regionale siciliana seguono la stessa sorte, o quasi.

La lievitazione della spesa nei Palazzi delle istituzioni è stata stimolata anche

Dalle nuove pensioni, o vitalizi, assegnati ai 57 parlamentari che non sono stati rieletti. 7.251.000 euro sono stati concessi generosamente agli ex senatori a titolo di «assegni di solidarietà». Così piangono con un solo occhio.

Si può dubitare di tutto nei Palazzi, ma non della solidarietà: su questa non si transige. Clemente Mastella ha ricevuto un «assegno di reinserimento nella vita sociale» di 307.328 euro, Armando Cossutta 345.600 euro, Alfredo Biondi 278.516, Francesco D’Onofrio 240.100.

E questo al senato. Quanto alla Camera, è ancora Stella a farcelo sapere, non sono stati da meno in quanto a solidarietà verso i colleghi. Angelo Sanza ha ricevuto una specie di premio di consolazione, consistente in un accredito bancario di 337.068 euro oltre al vitalizio mensile di 9.947 euro per dieci legislature “teoriche”. Grazie alle consultazioni elettorali anticipate, infatti, gli anni di attività dei parlamentari sono di gran lunga inferiori.

“Il verde Alfonso Pecoraro Scanio, andato a riposo a 49 anni appena compiuti con gli 8.836 euro al mese che spettano a chi ha fatto 5 legislature pur essendo stato eletto solo nel 1992: 16 anni invece di 25. Il democratico Rino Piscitello: 7.958 euro per quattro legislature nonostante non sia rimasto alla Camera 20 anni ma solo 14”.

Quirinale, Senato, Camera, Corte costituzionale, Cnel e Csm costavano tutti insieme nel 2001 un miliardo e 314 milioni di euro saliti in cinque anni a un miliardo e 774 milioni. Nel 2007 gli organi istituzionali italiani sono costati un miliardo e 945 milioni. Nel corrente anno è stato calcolato che la cifra aumenterà, alla faccia del taglio alle spese della politica, raggiungendo la cifra di un miliardo e 998 milioni. (Quel dispettoso di Stella avverte che la regina Elisabetta ha tagliato del 61 per cento le spese).

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deciso una svolta di buonsenso al Quirinale, adottando alcune misure che potrebbero avere il valore di una moral suasion “forzata”.

Il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, ha scritto al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che il Quirinale non utilizza la possibilità di adeguare il suo bilancio al tasso dell’inflazione. La qualcosa significa che taglia le spese, una decurtazione consistente di 10 milioni e 456 mila euro nel biennio 2010-11.

«Il deciso ridimensionamento delle previsioni del fabbisogno, comunica il segretario generale del Quirinale, è stato reso possibile dal programma di contenimento della spesa, in ogni sua componente, avviato su impulso del Presidente per concorrere al risanamento dei conti pubblici ».

La riduzione delle spese è stata ottenuta attraverso il turn-over, la riduzione del personale distaccato e comandato, la cessazione dell’allineamento automatico delle retribuzioni a quelle del Senato e una riorganizzazione amministrativa.

Scostandosi dal parametro con il Senato e decidendo una piana autonomia amministrativa nella contrattazione con il personale, i risparmi potranno essere mantenuti. Altra novità, l’aggiornamento periodico sul sito internet del Quirinale delle informazioni sulle spese correnti.

Il parametro con il Senato è stato finora mantenuto dall’Assemblea regionale siciliana con il Quirinale. Le scelte di Napolitano lasciano il Parlamento regionale come unica istituzione che lo utilizza.

Siccome ci troviamo alla vigilia della presentazione del bilancio interno dell’Assemblea, presto sapremo che cosa faranno in Sicilia, sia sul fronte dei tagli alla spesa per la politica e le istituzione quanto sul fronte della trasparenza. Una materia che vede in coda il Parlamento regionale.

ricchi_

capitalist_pig

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Impotente e cazzaro

“IL RIFORMISTA” SCOPRE SABINA BEGAN, L’APE REGINA DI SILVIO – ATTRICE TEDESCA, è DI CASA A PALAZZO GRAZIOLI – ‘L’incontro che ha cambiato la mia vita: S.B.’ –

°°° Questo Mafiolo non ne “castiga” una (per usare un linguaggio comune a lui e a quell’altro gentleman di Califano): tutta apparenza, come sgarbi e brunetta. Tutta scena. Noi e la moglie sappiamo che è impotente da almeno 20 anni… mi ricorda un compagno delle medie. A sentire lui, passava da una scopata all’altra. Poi me lo trovavo sempre attaccato al culo quando andavo a trovare le mie ragazze nei paesi vicini a Oristano e… mentre io mi davo da fare dietro qualche cespuglio, lui stava sempre a guardare le biciclette.

sabina

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Bruttiful: la farsa continua

(Repubblica.it)
Berlusconi: “Saremo durissimi
Lei vuol mettermi i figli contro”

La diciottenne Noemi sparisce da Facebook: “Dimenticatela”

*Nella prima telefonata ha subito scelto come difensore lo stesso Ghedini, assistito dalla sorella insigne divorzista. “Dobbiamo essere durissimi e inflessibili”, è stata la sua raccomandazione. Ma soprattutto si è messo immediatamente in moto per studiare tutte le possibili contromosse dal punto di vista della comunicazione.

*Un gelo che adesso non sembra essersi mai sciolto dopo la lettera inviata nel 2007 a Repubblica. “Siete solo voi – si lasciò scappare con un giornalista dello stesso quotidiano – che la descrivete come una santa”. Frase ripetuta in questi giorni. Con un interrogativo in più. “E se non si ferma qui?”. Il dubbio cioè che la battaglia mediatica impostata dalla Lario venga combattuta fino alla fine. Non più con lettere o mail ai giornali. Ma con interviste in tv. Con testimonianze nei programmi di approfondimento più pugnaci. Con resoconti di vita familiare ancora più dettagliati. Rischi che a Palazzo Grazioli stanno già valutando. Anche perché allo studio ci sono pure i risvolti più immediati. Una volta tornato a Villa San Martino le riunioni si sono concentrate sui timori che la “sintonia” instaurata con il paese venga incrinata. Sui rapporti con il Vaticano intaccati dal secondo divorzio. Sul suo tavolo c’è già uno studio che mette in bilico due milioni di voti “cattolici”. Potenziali elettori che potrebbero optare per il “non voto” alle prossime europee.

*Per non parlare di un’intesa sempre più traballante con Gianfranco Fini. I due avevano un appuntamento per giovedì scorso. Il premier lo ha annullato. E non a caso. Al presidente della Camera addossa una quota consistente di responsabilità per quel che sta accadendo. Secondo Berlusconi, l’editoriale contro il “velinismo” di “Fare Futuro”, la fondazione che fa capo proprio a Fini, è stato uno degli elementi che ha fatto scatenare la signora Lario. “Con Fini non ci parliamo più da tempo.

*Abbiamo problemi sulla Rai e su molto altro. Adesso poi.”. Questa, però, è probabilmente solo la prima puntata di una telenovela ancora molto lunga.

°°° Visto? Non gli frega un cazzo dei figli,o della famiglia, gli preme mo,to di più la FAMIGGHIA, i voti,il potere: per arraffare e per evitare la galera. VERME!

L’ULTIMA IMMAGINE DI SILVIO BERLUSCONI

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Sotto controllo?

Febbre suina: Berlusconi, “Situazione sotto controllo”

02 Maggio 2009 20:03 CRONACHE

ROMA – Silvio Berlusconi tranquillizza sulla situazione della febbre suina: “E’ tutto sotto controllo”, assicura il presidente del Consiglio nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Non si deve fare alcuna opera di allarmismo”, ha aggiunto. (Agr)


°°° Beh, se lo dice lui… QUI SOTTO, BERLUSCONI DURANTE LA CONFERENZA STAMPA:

b-porc

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