Bentrovati!

Ciau amici! Dopo 26 ore senza dormire, sono appena arrivato in coma a casetta mia. Non so nemmeno come mi chiameo… Vi ringrazio per le tante visite e vi do appuntamento a più tardi con questa chicca della Oppo. Bruco un po’ di mozzarella e vado a sdraiarmi (sperando che questi cialtroni incapaci, maleducati, e arroganti che si spacciano per muratori non facciano troppo casino.

Maria Novella Oppo

Le corna? È la sinistra

A Maurizio Gasparri, ormai trasformato in uomo-pillola dei tg, Linea Notte (Raitre) ha voluto dare l’opportunità di far conoscere, diciamo così, il suo pensiero in una forma più estesa. E, quando Bianca Berlinguer gli ha chiesto come mai è implosa la crisi in Sicilia, dove la maggioranza di centrodestra è così forte, Gasparri ha risposto da par suo che la colpa è della debolezza della sinistra. Infatti, se la politica del governo è razzista secondo l’Onu, l’Europa e la Chiesa, la colpa è del buonismo della sinistra. Se il tribunale di Milano condanna Mills per essersi fatto corrompere da Berlusconi, è perché i giudici obbediscono alla sinistra. Se la moglie di Berlusconi scopre che il marito frequenta minorenni e chiede il divorzio, è perché è manovrata dalla sinistra. Se i più grandi giornali del mondo scrivono che Berlusconi è un buffone, è perché sono al soldo della sinistra. E ora manca solo di sentire che, se Berlusconi ha le corna, è colpa della sinistra.

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Marco Travaglio

Marco Travaglio

Truppe mammellate

Se Gino Flaminio fosse un politico, si direbbe che la sua condanna in primo grado non vale: c’è la presunzione d’innocenza. Se fosse del Pdl, si direbbe che è un perseguitato politico. Invece ha osato raccontare la sua storia con Noemi, la ragazza «allevata fin da piccola da papi Silvio», che fa a pugni con quella raccontata da papi Silvio e papà Elio. Ecco dunque scatenarsi le Truppe Mammellate a protezione dell’anziano satiro brianzolo: Belpietro e i servi del Giornale spiegano che «il supertestimone è un rapinatore» (rubò un telefonino e picchiò un poliziotto), dunque mente. Ora, a parte che anche un condannato può dire la verità, qui nessuno è riuscito a smentire nulla. Anzi, dopo l’intervista a Repubblica, Al Pappone ha dovuto ammettere la vacanza di 10 giorni a Capodanno con Noemi minorenne e altre 30 squinzie. Una cosina da niente, per chi aveva giurato: «Ho incontrato Noemi 3-4 volte, sempre coi genitori». Del resto, chi si dovrebbe intervistare su Noemi, se non il fidanzato che è stato con lei giorno e notte per un anno e mezzo? Il problema semmai riguarda i coniugi Letizia, amiconi di Al Pappone, che per 18 mesi hanno affidato la figlia a un rapinatore, che spesso dormiva in casa loro. Papi Silvio sapeva? Ma non tutto il male viene per nuocere. Se i condannati non han più diritto di parola, Giornale e Panorama smetteranno di intervistare tre quarti del Pdl, o peggio ancora Bobo Maroni, condannato per aver picchiato un poliziotto, dunque ministro dell’Interno. Gino si sbrighi a farsi condannare in Cassazione: un posto di sottosegretario non glielo leva nessuno.


°°° LE MINCHIATE DI BURLESQUONI CAMPATE IN ARIA…

volo

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L’ABISSO per colpa di Mafiolo

ILSOLE24ORE.COM
VISTI DA LONTANO / Financial Times: il vero peccato di Berlusconi è l’economia
di Elysa Fazzino

«ll vero peccato di Berlusconi» è di essere uno dei peggiori gestori dell’economia italiana: l’Italia è sempre più oberata dal debito pubblico e sarà il solo Paese dell’eurozona con tre anni consecutivi di recessione. Il Financial Times torna alla carica e lancia un nuovo affondo al premier italiano, spostando il tiro, questa volta, sull’economia. La critica viene dal blog di Tony Barber da Bruxelles, che si può leggere sul sito www.ft.com.
Il blog parte dal caso Noemi Letizia per poi osservare che gli avversari di Berlusconi, in Italia e fuori, «ribollono di furia» nel vedere come lui esce indenne dalle bufere, l’ultima delle quali è la sentenza che ha condannato l’avvocato inglese David Mills per avere testimoniato il falso per proteggere Berlusconi e la sua Fininvest. «In qualsiasi altro paese europeo, uno scandalo di queste dimensioni avrebbe fatto cadere il primo ministro in minor tempo di quanto ci voglia a dire “papi”. Ma non in Italia, dove Berlusconi è riuscito a fare approvare dal Parlamento una legge che gli dà l’immunità».
Barber definisce «deprimente» il rituale di accuse e controaccuse tra Berlusconi e i magistrati, rituale che continua a ripetersi anche adesso. Quindi mette il premier italiano sul banco degli imputati con l’accusa economica.
«Nel tribunale dell’opinione pubblica – scrive Barber – alcuni potrebbero considerare sorprendente che Berlusconi non sia stato condannato per essere stato uno dei peggiori gestori dell’economia italiana dal 1945 in poi». Il suo breve governo del 1994 «non ha ottenuto niente». I suoi cinque anni al potere dal 2001 al 2006, soprattutto a causa sua, non hanno introdotto le riforme di liberalizzazione di cui l’Italia ha disperatamente bisogno per essere competitiva nell’eurozona. Ora, continua il blog, Berlusconi «sta presiedendo un declino che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, farà dell’Italia il solo Paese dell’eurozona dove ci saranno tre anni consecutivi di recessione, dal 2008 al 2010».
La stilettata finale: «Peggio di tutto, il debito pubblico italiano aumenterà al 116 per cento del prodotto interno lordo nel 2010, secondo la Commissione europea. In altre parole, l’Italia tornerà dove era alla fine degli anni ’90. Noemi o non Noemi, questo è il vero peccato di Berlusconi».

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D’Avanzo

I veri conti con la giustizia
di GIUSEPPE D’AVANZO

È vero come ha accertato Repubblica ieri che, nel giugno 2005, Gino Flaminio, l’ex-fidanzato di Noemi, è stato arrestato per rapina. Rito direttissimo. Condanna a due anni e sei mesi con la condizionale. Il ragazzo non ha mai fatto un giorno di prigione. Questa è la rivelazione, nel salotto di Ballarò, di Belpietro e Bondi. Che non hanno ricordato come anche Benedetto Elio Letizia, il padre di Noemi che Berlusconi definisce un caro e vecchio amico, è stato arrestato, condannato in primo grado per corruzione, poi assolto. Accortamente Belpietro e Bondi si sono tenuti lontani dalla vera questione. Berlusconi ha sempre detto di “aver incontrato Noemi tre o quattro volte, sempre in presenza dei genitori” (France2). Gino ha svelato che la ragazza, per una decina di giorni, fu ospite del Cavaliere a Villa Certosa in Sardegna a cavallo del Capodanno 2009. Berlusconi ha dovuto ammettere la circostanza smentendo se stesso. Conta qualcosa l’errore di gioventù di Gino rispetto alla verità che racconta e che il presidente del consiglio è costretto a confermare? Non pare. È spericolata la manovra dei corifei del capo del governo che vogliono screditare un ragazzo per la sua unica colpa dimenticando, come d’incanto, quante volte e come il Cavaliere ha evitato la severità della giustizia liberandosi delle sue condanne per prescrizione, con leggi che si è scritto abolendo il reato di cui doveva rispondere (falso in bilancio) o per l’immunità che si è fabbricato evitando una condanna a quattro anni e sei mesi per corruzione (Mills). Se Gino non può raccontare una verità che ha trovato una conferma indiscutibile, il curriculum giudiziario del Cavaliere a che cosa dovrebbe destinarlo?

°°° A sei o sette ergastoli in qualunque paese civile del pianeta.

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Scimmiette sardegnole

1) ■ Anche dopo aver perso le elezioni in Sardegna c’è ancora
una minoranza di persone che critica e insulta
Berlusconi, magari ce ne fossero più di uno come Berlusconi,
un uomo che ha creato nelle sue aziende 60 mila posti
di lavoro senza contare l’indotto che è il secondo
gruppo in Italia che paga più tasse etc…


°°° Cara testina di siluro, ha scritto venti cazzate in sole sei righe. La “minoranza” che critica il tuo gangster pedofilo è pari almeno al 70%. E i sessantamila posti di lavoro dove cazzo li hai visti? Il tuo burlesquoni ha “creato” le sue aziende coi soldi della mafia (Stefano Bontade prima e Totò Riina in seguito) e coi decreti d’urgenza del suo socio Bettino Craxi: noto criminale e ladro, morto latitante ad Hammamet.
Infine, cara scimmietta, anche ultimamente, come la condanna del testimone Mills, corrotto da Burlesuoni, dimostra… silvio berlusconi non paga un cazzo di tasse ed è il più grande evasore fiscale del Paese.
Per chiudere, coi suoi tre regimi il tuo idolo ha creato solo povertà e oltre due milioni di disoccupati. Sei contento?

2) Si parla tanto della vicenda Berlusconi-Noemi, perché non parliamo del portavoce di Prodi che andava con trans?
Un lettore

°°° Intanto perché il portavoce di Prodi NON era presidente del Consiglio e NON andava coi trans: l’avevano fotografato semplicemente mentre PARLAVA. Metà dei parlamentari di destra invece sono tra i clienti più assidui dei trans romani. Il resto marcia a cocaina e puttane.
Mentre questo pedofilo, delinquente, impotente, cocainomane e cazzaro, del tuo presidente del regime si vanta continuamente di essere un grande scopatore, insulta e offende le donne, mente sistematicamente, ci fa ridere dietro da tutto il mondo e sta devastando ogni giorno di più l’Italia. Ti basta o devo dirtene altre?

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da Travaglio

Comitato vittime di Al Tappone

La condanna di Mills per essere stato corrotto da Berlusconi, ma non di Berlusconi per aver corrotto Mills, segna una new entry nell’esclusivo Club Vittime di Al Tappone. Ne fanno parte gli scudi umani del premier: il fratello Paolo, più volte arrestato al posto del fratello; Marcello Dell’Utri, condannato (dunque promosso deputato) a 9 anni in primo grado per mafia per il suo ruolo di «cerniera» fra Cosa Nostra e Al Tappone, il quale però non è stato nemmeno processato; Cesare Previti, condannato a 7 anni e mezzo (ed espulso dal Parlamento) per avere, fra l’altro, corrotto il giudice Vittorio Metta per regalare la Mondadori ad Al Tappone, il quale però uscì miracolosamente prescritto; Salvatore Sciascia, condannato (e dunque promosso deputato) per aver corrotto ufficiali della Guardia di Finanza affinché chiudessero gli occhi sui reati fiscali e contabili delle aziende di Al Tappone, il quale però fu assolto per insufficienza di prove; Massimo Maria Berruti, arrestato per aver depistato le indagini sulle tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza e condannato (dunque promosso deputato) per favoreggiamento ad Al Tappone, il quale però era innocente e non aveva alcun bisogno di favoreggiatori; David Mills, condannato (e nemmeno promosso deputato) per aver coperto i reati di Al Tappone in cambio di una mazzetta di Al Tappone, il quale non può essere processato. Anzi fa pure l’incazzato, come se avessero condannato lui. Mentre esprimiamo la massima solidarietà agli scudi umani, ci sia consentito un appello: vittime di Al Tappone, unitevi. E fate come Veronica: parlate.

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Un pizzico di verità

Frottole e calunnie
di GIUSEPPE D’AVANZO

Frottole e calunnie
Silvio Berlusconi, pur in questo momento difficile della sua avventura politica, dovrebbe trovare un maggior controllo per riconciliarsi con una realtà che, nei suoi monologanti flussi verbali, diventa ogni ora di più leggenda, fiaba, sceneggiatura da scrivere e riscrivere secondo l’urgenza del momento. Il premier deve fare questa fatica, se ne è in grado, nel rispetto soprattutto di chi lo ascolta (e anche di se stesso).

Da giorni, il premier urla a gola piena e in qualsiasi occasione propizia contro Nicoletta Gandus, presidente del collegio che ha condannato David Mills testimone corrotto dal premier. Berlusconi con ostinazione ne vuole screditare la credibilità, la reputazione, l’imparzialità e umiliandola, senza un contraddittorio, pensa di salvare la faccia dinanzi al mondo; di cancellare con la sola forza della sua voce onnipotente e delle sue frottole indiscutibili (e mai discusse dai media) l’illegalità che il processo Mills ha ricostruito e la serena indipendenza che ha ispirato il giudizio. Il premier, da anni e da tre giorni tutti i giorni, dipinge quel giudice come “un nemico politico”, come “un avversario in tutti i campi”, come “un’estremista”. I suoi avvocati sono giunti a rimproverare a Nicoletta Gandus “attacchi e insulti contro il premier”. Quali?

L’aver firmato un appello di “condanna della politica di repressione violenta e di blocco economico messa in atto dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese” senza dire che la Gandus è ebrea e quell’appello era firmato da ebrei e “in nome del popolo ebreo”. Il capo del governo sostiene che quel giudice “ha dimostrato avversione nei suoi confronti”. La prova? La Gandus ha firmato un appello contro la legge sulla fecondazione assistita o, con centinaia di giuristi e accademici, un appello alla politica – a tutta la politica – per riequilibrare leggi che avrebbero distrutto “il sistema giudiziario e compromesso il principio della ragionevole durata dei processi”, come poi è stato. Da quell’appello vengono maliziosamente estratte, a proposito della legge berlusconiana che modifica i tempi della prescrizione (la “Cirielli”), due sole parole, “obbrobrio devastante”. Le due parole sono gettate sul viso della Gandus come se fossero state dette o scritte da lei e non dal presidente della Corte di Cassazione, Nicola Marvulli.

Nel corso del tempo, Berlusconi si è spinto fino alla calunnia. Al devoto Augusto Minzolini, neodirettore del Tg1, riferisce di avere un asso nella manica per dimostrare la faziosità di quel giudice. “Ho un testimone che ha ascoltato una conversazione tra il presidente del Tribunale Nicoletta Gandus, e un altro magistrato. La Gandus ha detto questa frase al suo interlocutore. “A questo str… di Berlusconi gli facciamo un c… così. Gli diamo sei anni e poi lo voglio vedere fare il presidente del Consiglio”” (la Stampa, 18.06.08). Dov’è finito questo testimone? Perché non ha mai raccontato in pubblico e a un altro giudice la volontà pregiudiziale della Gandus? Di questo testimone non si è avuta più notizia né nelle carte della ricusazione presentata dai legali del capo del governo né, dopo un anno, ora che Berlusconi è ripartito lancia in resta contro la magistratura.
Quel testimone non è mai esistito, quella conversazione non c’è mai stata. Berlusconi ha inventato l’una e l’altra di sana pianta calunniando il giudice milanese, mentendo a tutti coloro che lo hanno ascoltato e magari lo hanno preso sul serio.

La Gandus accoglie da anni in silenzio gli insulti del capo del governo, ascolta imperturbabile le frottole che sparge sul suo conto. Fa bene a tacere. Berlusconi chiede soltanto la rissa per superare le curve che lo stanno screditando (o rivelando). Il premier ci va a nozze nel discorso pubblico che si fa nebbia e rissa. Ne ricava la radicalizzazione del suo consenso, e questo è l’unica cosa che gli serve e vuole. E tuttavia, anche per Berlusconi, ci deve essere un limite alla manipolazione della realtà e proporgli quel limite, la necessaria coerenza delle sue parole alle cose, ai fatti, alla storia delle persone, deve essere fatica quotidiana di chi lo ascolta. Può continuare, il premier, a ripetere senza che alcuno lo interrompa di non aver mai conosciuto David Mills nonostante l’avvocato inglese abbia detto e scritto di averlo incontrato, per lo meno, in due occasioni? Quando Berlusconi verrà a spiegarci che la seconda guerra mondiale è scoppiata perché un dissennato Belgio ha invaso il distratto Terzo Reich? O che il Sole gira intorno alla Terra immobile? Può credere il premier di essere sempre nella poltrona bianca di Porta a Porta?


°°° Ed ecco, amici, dopo le minchiate di ghedini, di gasparri, di lupi, e di tutti i picciotti della cosca – A RETI UNIFICATE – il serio e documentato D’Avanzo ci porta un po’ di verità su questi attacchi volgari, mafiosi, e falsi di silvio berlusconi nei confronti di una giudice ESEMPLARE, corretta, e di onestà specchiata. Fate girare.

gandus

berlusconi-via

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DIMISSIONI!!!

Il Cavaliere impunito
di MASSIMO GIANNINI


Come il morto che afferra il vivo, il fantasma della giustizia trascina ancora una volta Silvio Berlusconi nell’abisso. La pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna dell’avvocato Mills, nel processo per corruzione in atti giudiziari che vede implicato anche il presidente del Consiglio, sarebbe il “de profundis” per qualunque uomo politico, in qualunque paese normale. Non così in Italia. Questo è un Paese dove un’osservazione così banale diventa paradossalmente impronunciabile in Transatlantico o sui media (persino per l’afona opposizione di centrosinistra) pena la squalifica nei gironi infernali dell'”antiberlusconismo” o del “giustizialismo”.

Questo è un Paese dove il premier ha risolto tanta parte dei suoi antichi guai giudiziari con leggi ad personam che gli hanno consentito proscioglimenti a colpi di prescrizione, e che si è protetto dall’ultima pendenza grazie allo scudo del Lodo Alfano, imposto a maggioranza poco meno di un anno fa, quasi come “atto fondativo” della nuova legislatura.

Ora, di quell’ennesimo colpo di spugna preventivo si comprende appieno la ragion d’essere. Secondo i giudici milanesi, l’avvocato inglese incassò 600 mila dollari dal gruppo Fininvest per testimoniare il falso nei processi per le tangenti alla Guardia di Finanza e All Iberian. “Mentì per consentire a Berlusconi l’impunità”, recita un passaggio delle 400 pagine delle motivazioni. Un’accusa gravissima. Una prova schiacciante. Dalla quale il Cavaliere, guardandosi bene dal difendersi nel processo, ha preferito svicolare grazie al salvacondotto di un’altra legge ritagliata su misura, e ora sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale. Perché dietro la formula enfatica che dà il titolo al Lodo Alfano (cioè la “sospensione dei processi per le Alte Cariche dello Stato”) è chiaro a tutti che l’unica carica da salvare era ed è la sua. “Riferirò in Parlamento”, annuncia ora Berlusconi. Bontà sua. Pronuncerà l’ennesima, violenta invettiva contro le toghe rosse e la magistratura comunista, “cancro da estirpare” nell’Impero delle Libertà. E invece basterebbe pronunciare una sola parola, quella che non ascolteremo mai: dimissioni.

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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Guarda come si tuffano!

TRIBUNALE
Da “Drive in” all’aula
Salis diffamò Carta
Una battuta sul sito liberodiscrivere.it è costato al comico
e produttore Lucio Salis (62 anni di Santa Giusta) la condanna
per diffamazione ai danni dell’ex sottosegretario alla Giustizia
Giorgio Carta. Sullo spazio web, l’inventore della battuta
“Cappitto mi hai” a Drive In – condannato a pagare 2 mila euro
– avrebbe scritto frasi offensive sulla mole di Carta. All’ex esponente socialista, parte civile con il legale Sandro Grimaldi, mille euro di provvisionale. ■

°°° Qualcuno di voi può mandarmi online i pezzi dell’unione sarda e la Nuova sardegna? Grazie. Voglio vedere se quando vincerò l’appello ne parleranno con lo stesso rilievo. GRAZIE!
. ………………………………………………………..

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Cari amici…

… poco fa ho ricevuto questa bella notizia dalla mia avvocato. Poi vi spiego chi è questo carta:

Caro il mio cliente, La informo che la dottoressa Badas l’ha ritenuta
colpevole di diffamazione dell’onorevole carta, condannandola a 2.000 euro di multa (pena sospesa) , 1.000 di provvisionale in favore del carta oltre 1.600 di spese legali. La cosa mi lascia perlomeno perplessa, cmq non appena avremo la mirabile motivazione potremo fare appello.
La parte civile ha chiamato la stampa, domani uscirà un articolo, non ho potuto evitarlo. ma forse, come si dice, basta che se ne parli…
Saludos

°°° La “stampa”, per quella gente, è naturalmente il giornalaccio di burlesquoni/zuncheddu (lo speculatore edilizio) e della massoneria. Giornalaccio che ho querelato e battuto, per diffamazione (quella sì) tanti anni fa. Dove accostavano il mio nome a quello di ezio greggio, per una truffa ai bambini disabili. Io, ovviamente, non c’entravo nulla… ma commisi l’ingenuità di non chiedere i danni, nonostante il giudice me lo avesse quasi pregato. E chi scrise due articoli in proposito? Un gaglioffo che era spesso a pranzo nella villa dove ospitavo la mia cooperativa “CINEMAZIONE” e non toglieva gli occhi dal culo della mia e delle altre ragazze. Naturalmente riuscì a scroccare solamente dei pranzi. Ma, invece di chiedermi spiegazioni a tavola, da vile e verme qual è, scrisse quelle bestialità. Ora è uno dei capi di quell’accozzaglia di servi. E da allora, parlano di me solo per cazzate del genere e, per contro, incensano tutte le scimmiette inutili che vorrebbero tanto fare i miei mestieri. Pensate il livello… Ma chi è questo sedicente onorevole carta e da cosa scaturisce questo ennesimo processo? In un capitolo di “MEGLIO SARDI CHE RAI”, parlo di questo politicante e racconto di come mi perseguiti da circa 30 anni. Perché? Perché non ho accettato seicento milioni da lui, quando era (un pessimo) assessore regionale all’ambiente e voleva comprare il mio silenzio. Ebbe il Premio ATTILA, come peggior assessore d’Italia. Uno del Psdi e della massoneria sporca. Si inventò addirittura – sempre contro di me – una querela per minacce, percosse, e tentata estorsione, con tanto di testimoni fasulli… che fortunatamente ritrattarono e piansero davanti al PM. Un autentico gentiluono, insomma.
E io l’ho sempre battuto in tribunale, sia a Nuoro che a Cagliari, e graziato. Dicevo… pubblicai un capitolo di questo libro, ancora in itinere, su un sito di cui non ricordo nemmeno il nome: roba di 15 anni fa. Cosa fece questo bel campione? Avvertito da qualche galoppino o nipote, fece aggiungere una frase ingiuriosa (che non aveva nulla a che vedere con la satira né col mio stile), stampò la pagina e mi querelò per la quarta volta. Ora, mi sembra evidente la poca esperienza della giudice. Quantomeno l’avventatezza e la scarsa dimestichezza con Internet. Noi abbiamo provato, infatti, che quella frase non è mai uscita dal mio pc. Vedremo in appello. Ma questa volta gli chiedo i danni e gli porto via anche le mutande. Lo prometto solennemente a tutti voi.
P.S. Andatevi a vedere chi sia questo grande “onorevole” che nessuno ci invidia, si chiama giorgio carta.

guzzanti-massone


L'”onorevole” GIORGIO CARTA IN TUTTO IL SUO SPLENDORE
(e questa è la foto migliore che aveva!)

carta

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